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Rischio di caduta: la scelta e la manutenzione dei parapetti provvisori

Rischio di caduta: la scelta e la manutenzione dei parapetti provvisori
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio cadute e lavori in quota

03/12/2018

Indicazioni tratte dai nuovi quaderni tecnici dell’Inail per i cantieri temporanei o mobili. Come scegliere i parapetti provvisori? I consigli per la sicurezza nell’uso, nel montaggio e smontaggio. Le indicazioni per la manutenzione.

 

Roma, 3 Dic – Se l’adozione di idonei parapetti provvisori, per la protezione collettiva dei lavori in quota, può ridurre notevolmente i rischi di possibili cadute dall’alto, è giusto che il nostro giornale raccolga e riproponga valide indicazioni e suggerimenti sul loro utilizzo.

 

Per questo motivo torniamo a parlare di parapetti con riferimento ad uno dei nuovi “ Quaderni Tecnici per i cantieri temporanei o mobili” realizzati e aggiornati dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’ Inail. Quaderni che, come indicato dall’Istituto, rappresentano un “agile strumento sia per l’informazione e la formazione dei lavoratori sia per il miglioramento dell’organizzazione delle piccole e medie imprese”.

 

La scelta dei parapetti provvisori

Nel Quaderno Tecnico “ Parapetti provvisori”, a cura di Luca Rossi, Francesca Maria Fabiani e Davide Geoffrey Svampa, non solo viene presentata la classificazione di tali protezioni secondo la norma tecnica di prodotto UNI EN 13374:2013, ma sono fornite informazioni anche sulla loro scelta, uso, montaggio, smontaggio e manutenzione.


In particolare si indica che la scelta del tipo di parapetto, e del relativo sistema di ancoraggio da adottare in una specifica realizzazione, “dipende dai rischi da eliminare e/o ridurre, preventivamente individuati nell’attività di valutazione dei rischi”.

La scelta deve essere fatta anche in relazione alle istruzioni contenute nel manuale fornito dal fabbricante e comunque tenendo conto di:

  • tipo di intervento da eseguire (costruzione, demolizione, manutenzione);
  • inclinazione della superficie di lavorazione da proteggere (piana, a debole inclinazione, a forte inclinazione);
  • tipo di struttura a cui si potrà ancorare il parapetto provvisorio (cemento armato, muratura, acciaio, legno);
  • altezza di caduta del lavoratore”.

  

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Si segnala che la norma UNI EN 13374 “suggerisce la classe di parapetto da utilizzare per diversi angoli di inclinazione della superficie di lavoro e per diverse altezze di caduta Hf. Essa è definita come la distanza verticale fra il punto in cui una persona sta in piedi e il punto più basso del parapetto”.

 

Ricordando che la classificazione dei parapetti provvisori secondo la UNI EN 13374:2013 divide i parapetti provvisori in tre classi (A, B, C) in base a requisiti prestazionali specificati, il Quaderno Tecnico indica che la classe A “può essere utilizzata fino ad inclinazioni di 10°”.

Mentre la classe B “può essere utilizzata:

  • fino ad inclinazioni di 30°, senza limitazione dell’altezza di caduta;
  • fino ad inclinazioni di 60° se l’altezza di caduta non supera i due metri”.

Infine la classe C può essere utilizzata:

  • fino ad inclinazioni di 45°, senza limitazione dell’altezza di caduta;
  • fino ad inclinazioni di 60° se l’altezza di caduta non supera i cinque metri.

 

Riportiamo dal documento Inail, che vi invitiamo a leggere integralmente, una rappresentazione delle classi di utilizzo per inclinazioni e altezze di caduta diverse:

 

Classi di utilizzo per inclinazioni e altezze di caduta diverse

 

Montaggio e smontaggio dei parapetti

Il documento fornisce poi utili informazioni per la sicurezza nel montaggio e smontaggio dei parapetti.

 

Si indica, ad esempio, che prima del montaggio del parapetto provvisorio “è necessario verificare:

  • l’ idoneità dell’ancoraggio (materiale base, dimensioni, spessore, ancoranti ecc.);
  • le condizioni della superficie di lavoro (presenza di ghiaccio, scivolosità);
  • la presenza di vento;
  • le condizioni atmosferiche;
  • l’applicabilità della procedura o delle istruzioni di montaggio;
  • l’idoneità della classe (A, B o C) del parapetto prefabbricato per l’uso previsto;
  • l’integrità di tutti i componenti del parapetto provvisorio (assenza di corrosione, assenza di danni ai materiali ed alle saldature, assenza di deformazioni o ammaccature, corretta movimentazione delle parti mobili ed efficacia dei dispositivi di blocco e sblocco);
  • la corretta installazione secondo le indicazioni riportate nelle istruzioni di montaggio dal fabbricante”.

 

E se durante l’uso del parapetto provvisorio è necessario “attenersi alle indicazioni riportate nelle istruzioni del fabbricante”, prima del successivo smontaggio del parapetto è “necessario verificare:

  • le condizioni della superficie di lavoro (presenza di ghiaccio, scivolosità);
  • la presenza di vento;
  • le condizioni atmosferiche;
  • l’applicabilità della procedura o delle istruzioni di smontaggio”.

 

Anche durante lo smontaggio del parapetto provvisorio è comunque necessario “attenersi alle indicazioni riportate nelle istruzioni del fabbricante”. E dopo lo smontaggio “è necessario verificare l’integrità di tutti i componenti (assenza di corrosione, assenza di danni ai materiali e alle saldature, assenza di deformazioni o ammaccature, corretta movimentazione delle parti mobili ed efficacia dei dispositivi di blocco e sblocco) per il possibile reimpiego”.

 

Le indicazioni per la manutenzione dei parapetti

Il documento riporta, infine, anche delle indicazioni essenziali per la manutenzione di queste importanti protezioni collettive, manutenzione che “deve essere effettuata da parte di personale qualificato”.

 

In particolare per i componenti metallici la manutenzione prevede:

  • “la verifica dello stato superficiale;
  • la verifica dell’usura;
  • la verifica dei danni dovuti alla corrosione;
  • la verifica dello stato delle saldature;
  • la verifica dello stato delle parti mobili;
  • la verifica dello stato di viti, perni e bulloni;
  • il serraggio dei bulloni;
  • l’ingrassatura delle parti di movimento;
  • la verifica del periodo di servizio. La manutenzione dei componenti in legno prevede:
  • la verifica della presenza di tagli;
  • la verifica della presenza di abrasioni;
  • la verifica dell’usura;
  • la verifica dei danni dovuti al calore e a sostanze aggressive (acidi, solventi);
  • la verifica del deterioramento dovuto ai raggi del sole”. 

 

Concludiamo segnalando che il Quaderno Tecnico dell’Inail riporta anche una serie di utili risposte alle FAQ (frequently asked questions) degli operatori. Ad esempio con riferimento all’idoneità dei parapetti, all’applicazione della norma UNI EN 13374, alla conformità al D.Lgs. 81/2008, al rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza del D.Lgs. 206/2005, ai requisiti per l’uso e la manutenzione dei parapetti provvisori.

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Parapetti provvisori”, Quaderno Tecnico per i cantieri temporanei o mobili a cura di Luca Rossi, Francesca Maria Fabiani e Davide Geoffrey Svampa con la collaborazione di Calogero Vitale, edizione 2018 (formato PDF, 1.02 MB).

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Parapetti provvisori nei cantieri temporanei o mobili”.



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