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Sanzioni per violazione GDPR: un nuovo record europeo!

Sanzioni per violazione GDPR: un nuovo record europeo!
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Privacy

04/08/2021

L’autorità garante per la protezione dati personali del Lussemburgo ha affibbiato la più elevata sanzione mai registrata sino ad oggi per violazione di una disposizione del regolamento europeo. Ecco i fatti.

Stiamo parlando di 746 milioni di euro, vale a dire l’importo della sanzione che il Garante per la protezione dati personali del Lussemburgo ha applicato ad Amazon. Ricordiamo ai lettori che Amazon ha la sua sede ufficiale in Europa in Lussemburgo.

 

Ovviamente Amazon hai già chiamato in causa i più prestigiosi e costosi studi legali d’Europa per contestare l’applicazione di questa sanzione.

I legali di Amazon hanno già dichiarato che non vi è stata alcuna violazione dei dati e che nessun dato è stato esposto alla conoscenza, da parte di soggetti terzi.

 

La decisione è giunta dopo un lungo periodo di approfondimento, sulla base di una segnalazione avanzata nel 2018 da un gruppo di tutela dei cittadini, con base in Francia.

 

Questo gruppo di tutela ha espresso ovviamente il suo compiacimento per l’applicazione della sanzione, ma sta aspettando che venga pubblicato il provvedimento relativo per vedere se, insieme alla sanzione di natura economica, sono state anche imposte delle regole per la correzione del comportamento anomalo, di cui si ritiene Amazon responsabile.


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Al proposito, il comportamento del Garante lussemburghese è alquanto peculiare, in quanto il Garante non pubblica notizie sui provvedimenti adottati. Il mondo della privacy è comunque venuto a conoscenza di questa situazione perché Amazon, per obbligo di legge degli Stati Uniti, deve periodicamente pubblicare un documento, nel quale mette in evidenza gli importi applicati per possibili sanzioni, onde, se del caso, accantonare la somma appropriata nei propri bilanci.

 

Questo è motivo per cui la notizia è giunta con qualche ritardo ai mezzi di comunicazione di massa.

Con l’occasione, ricordo ai lettori che ad oggi la sanzione più elevata è stata finora applicata dall’autorità garante francese CNIL, ed è pari a 50 milioni di euro, applicati a Google.

 

È bene ricordare che negli ultimi tempi Amazon è finita del mirino di numerose autorità Garanti, soprattutto perché essa accumula una enorme quantità di dati, basati non solo sugli acquisti effettuati dei clienti, ma anche sull’analisi dei prodotti che vengono esaminati, pur senza essere acquistati.

 

L’azienda afferma che essa accumula questi dati per migliorare l’esperienza dei clienti e che ha stabilito delle linee guida, il cui rispetto è obbligatorio per tutti i dipendenti, circa le modalità con cui questi dati possono essere utilizzati.

 

Molti concorrenti ritengono invece che questi dati vengano utilizzati per valorizzare la propria piattaforma, rispetto a piattaforme concorrenti.

 

Al proposito, si segnala che sia in Germania, sia nel Regno Unito, sono già in corso numerose indagini, da parte delle autorità Garanti, per violazioni simili a quelle sanzionate dall’autorità lussemburghese.

 

Adalberto Biasiotti

 




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