BIOMETRIA E PRIVACY: ITALIA E FRANCIA
Le autorità garanti per la protezione dei dati personali, italiana e francese, si tengono sotto stretto controllo, per cercare di assumere un atteggiamento omogeneo nei confronti delle richieste di installazione di dispositivi biometrici, soprattutto per il controllo degli accessi.
Il 12 gennaio 2006 l'autorità garante, comitato nazionale per l'informatica e la libertà, CNIL, ha autorizzato l'installazione di dispositivi di controllo d'accesso ad una mensa scolastica; il dispositivo biometrico prescelto è un riconoscitore della geometria della mano.
Nella stessa seduta, l'autorità ha rifiutato di autorizzare 4 sistemi di controllo accessi e rilevamento presenze, basati su dispositivi biometrici di riconoscimento dell'impronta digitale.
Nel secondo caso, l'autorità ha ritenuto che essi non erano giustificati da alcun motivo specifico di sicurezza. Dal canto suo, l'autorità garante italiana ha recentemente concesso l'installazione del dispositivo biometrico per il controllo dell'accesso ad un sito ad alto rischio, dove vengono condotte ricerche di grande rilevanza militare.
Ad oggi, il principio generale cui si deve attenere un titolare di trattamento, che voglia installare un sistema di controllo dell'accesso, a base biometrica, è quello della particolare criticità della specifica installazione e del fatto che altri dispositivi, come ad esempio una tessera di prossimità, anche codice numerico associato, non dà sufficienti garanzie di corretta individuazione di chi richiede l'accesso.
Per contro, non è stata ancora preso in considerazione il caso in cui il dispositivo di controllo dell'accesso non memorizza alcuna operazione afferente all'ingresso stesso e viene utilizzato, in pratica, come una serratura di alte prestazioni.