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Imparare dagli errori: scale in cattivo stato, usate male o mancanti

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

04/05/2010

Esempi tratti dall’archivio Ispesl Infor.mo.: incidenti in vari comparti con cadute relative all’uso o alla mancanza di scale idonee. Le dinamiche, la normativa sulle scale a pioli e alcune domande a cui rispondere prima di utilizzare una scala.

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PuntoSicuro ha iniziato, nella scorsa puntata di “Imparare dagli errori”, a soffermarsi su un aspetto specifico delle cadute: le cadute dalle scale.
Luogo di numerosi incidenti e di diffuse cattive abitudini, le scale, come vedremo, possono essere un problema per l’uso improprio che se ne fa o anche per la loro… assenza.
Come sempre i casi che raccontiamo sono tratti dalle schede raccolte nell’archivio di INFOR.MO. - strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.




I casi
Un operaio manutentore di una ditta portoghese sta lavorando alla “demolizione dei forni di una azienda di produzione di piastrelle”.
Per raggiungere il forno da smantellare il lavoratore deve accedere “ad una piattaforma attraverso una scala fissa a pioli localizzata ad alcuni metri di distanza dalla postazione di lavoro”, ma invece vi accede “salendo dalla linea di trasporto (a 120 cm di altezza) delle piastrelle e mettendo il piede in appoggio sopra i rulli trasportatori”.
Scivola all'indietro cadendo a terra e riporta la frattura della base cranica (non indossava il casco).
È evidente che il fattore determinante è, in questo caso, il mancato utilizzo della scala fissa a pioli e l’uso della linea di trasporto delle piastrelle: una procedura errata dettata da che cosa? Dalla fretta? Da un’inidonea formazione? Da un gesto “sconsiderato”?
Di certo risalta la mancanza dell’elmetto di protezione, mancanza che ha aggravato le conseguenze del mancato uso della scala.

Del mondo edile, in relazione alle cadute da scale, abbiamo parlato la volta scorsa. Un altro comparto in cui sono presenti diverse cadute, è quello agricolo.
Un operatore agricolo, mentre svolge nel fienile un'operazione imprecisata, cade da un'altezza di circa 3 metri riportando fratture del rachide cervicale.
“Accanto l'infortunato viene rinvenuta una scala metallica alta circa 190 cm non a norma, in quanto mancante di sistema antiscivolamento”.
In questo caso probabilmente l’incidente è dovuto al cattivo stato della scala.

Non una scala in cattivo stato, ma un uso sbagliato della stessa è la causa di un incidente ad un lavoratore impegnato in attività di imbiancatura.
Per imbiancare il lavoratore accede attraverso una botola sulla soletta superiore di una casa appena costruita. Utilizza una scala a pioli di 4 metri “appoggiata alla botola e con i piedini inferiori, pur dotati di sistemi antisdrucciolo, posti sopra un cartone a protezione del pavimento”.
Ma appoggiare la scala sul cartone anziché sul pavimento, può essere molto pericoloso. Durante la salita, la scala scivola insieme al cartone, provocando la caduta del lavoratore.

Un ultimo caso riguarda invece un operatore che si occupa di condurre carrelli elevatori e di fare, senza averne l’incarico formale, “piccoli interventi di manutenzione e riparazione necessari in azienda”.
Il lavoratore sta recuperando alcune lastre cadute, a causa del forte vento del giorno prima, sul “coperto di un manufatto interno allo stabilimento, posto in prossimità delle vasche di decapaggio, contenenti una soluzione di acido cloridrico (per una profondità di circa 3 metri) e circondate da un parapetto in muratura alto 120 cm”.
Per prelevare tali lastre dal coperto del manufatto, “avente un’altezza dal pavimento di circa 310 cm”, l’infortunato si procura una scala semplice a pioli, presente all’interno del reparto, “posandone la base sopra ai gradini di accesso al manufatto (il cui pavimento era sopraelevato rispetto a quello dello stabilimento) e la parte superiore in corrispondenza bordo del coperto del manufatto stesso”.
La scala, ricorda la scheda, “era in cattivo stato di manutenzione in quanto la base di un montante risultava deformata”.
Durante l’utilizzo la scala probabilmente sbanda e l’infortunato cade all’interno della vasca, non riuscendo a risalirne. Sarà soccorso “circa 20 minuti dopo l’ora presunta dell’incidente, da alcuni colleghi che si trovavano a passare nei pressi”, ma muore 6 giorni dopo l’infortunio, “a causa di complicazioni polmonari dovute alla sommersione e alla prolungata permanenza all’interno della vasca contenente acido cloridrico”.

Normativa e prevenzione
Come abbiamo visto sono specialmente due le cause relative alla caduta dalle scale: le scale in cattivo stato e un uso improprio delle stesse. E qualche volta gli infortuni dipendono proprio dalla mancanza di scale idonee.

Riguardo alle scale a pioli riportiamo brevemente alcune indicazioni dal Decreto legislativo 81/2008:

Articolo 111 - Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature per lavori in quota
[…]
3. Il datore di lavoro dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli quale posto di lavoro in quota solo nei casi in cui l'uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare.
[…]   
Art. 113 - Scale
[…]
7. Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri. In particolare il trasporto a mano di pesi su una scala a pioli non deve precludere una presa sicura.
[…]     

Al di là della normativa possiamo dare qualche spunto di prevenzione con riferimento a domande - tratte da un documento di Suva dal titolo “Chi risponde 10 volte "sì"? Il test per i professionisti delle scale” – che dovrebbero porsi tutti i lavoratori prima di utilizzare una scala:

1. La scala è in buono stato?
È bene verificare le scale prima di usarle ed evitare assolutamente di utilizzare scale difettose.
2. La scala è lunga a sufficienza?
3. La scala è appoggiata in modo da non poter scivolare?
Sul terreno è bene usare puntali metallici, mentre sui fondi duri dei piedi scanalati.
4. Hai fissato bene la scala in alto?
La parte superiore della scala deve essere fissata per evitare il pericolo di rovesciamenti.
5. Hai appoggiato la scala come si deve?
È necessario tener conto del giusto angolo di inclinazione.
6. Ti sei assicurato che nessuno possa urtare la scala o inciamparci?
7. Porti delle scarpe con suole robuste?
Rispetto all’attività che si sta svolgendo è utile indossare scarpe comode e adatte.
8. Quando sali e scendi dalla scala, ti tieni con tutte e due le mani ai pioli?
9. Hai messo tutti gli utensili ed i materiali in una borsa adatta?
10. Se devi lavorare con tutte e due le mani, ti sei agganciato alla scala?
Ricordando che anche la scala deve essere ben fissata.
   

Per consultare direttamente la presentazione dell’infortunio di cui ci siamo occupati, collegarsi a questa pagina del sito web di INFOR.MO. per visualizzare la schede numero 73, 198, 1598 e 2122 (archivio incidenti 2005/2008).
 

Tiziano Menduto
 
 



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Rispondi Autore: Dott. Massimiliano Peruch - likes: 0
04/05/2010 (10:40)
In riferimento al primo caso illustrato nel presente articolo:
Si fa' menzione all'assenza di un DPI (casco) che, come universalmente riconosciuto, non protegge da cadute dall'alto ma, invece, protegge dalla caduta di oggetti dall'alto.
L'infortunio si sarebbe potuto evitare tramite corretta procedura (utilizzo di scala predisposta ed adeguata), il rferimento ad un DPI inappropriato è grave e fuorviante.

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