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Fit for the future: il nesso fra digitalizzazione e performance aziendali

Fit for the future: il nesso fra digitalizzazione e performance aziendali
Anthea De Domenico

Autore: Anthea De Domenico

Categoria: Nuove tecnologie

20/05/2022

La tua azienda è pronta per le sfide digitali del futuro? L'indagine di Vodafone Business premia le aziende flessibili e aperte al web

Un'interessante indagine di Vodafone Business "  Fit for the Future 2021" ha preso in esame 2.500 aziende di tutte le dimensioni in 11 Paesi tra i più industrializzati a livello globale (Portogallo, Spagna, Regno Unito, Sud Africa, Stati Uniti, Cina, India, Germania, Italia, Paesi Bassi e Irlanda) per individuare e analizzare le caratteristiche necessarie a un'impresa per essere preparata ad affrontare le sfide del futuro.

Le caratteristiche delle aziende pronte al futuro

Secondo il report quali sono le caratteristiche di un’azienda pronta ad affrontare il futuro? Non limitarsi a reagire al cambiamento, bensì abbracciarlo. Nella fattispecie è indispensabile presentare: 
  • propensione positiva al cambiamento,
  • apertura verso l’utilizzo di nuove tecnologie,
  • adattabilità ai nuovi trend attraverso la capacità di competere nei nuovi mercati,
  • strategia chiara sui propri obiettivi di trasformazione.
Sul campione analizzato, la percentuale di imprese che risponde a queste caratteristiche è pari:
  • al 21% tra le microimprese (da 2 a 9 dipendenti), 
  • al 25% delle piccole (meno di 50 dipendenti), 
  • al 24% delle medie (fino a 250 dipendenti) 
  • al 21% delle grandi imprese (più di 250 dipendenti).
La discriminante è sulla flessibilità e l'apertura al web e al digitale, concetti già messi alla prova dalla pandemia nel 2020. In questo senso, Lorenzo Forina, direttore di Vodafone Business Italia, dichiara che "è fondamentale usare le nuove tecnologie per trasformare e fare evolvere i propri modelli di business". L'80% delle aziende Fit for the Future dichiara che il proprio piano di continuità aziendale ha funzionato bene nella situazione di emergenza sanitaria. Anche un'analisi predittiva correlata, condotta dalla London School of Economics, ha messo in evidenza che le aziende con alti punteggi Fit for the Future avevano probabilità superiori del 36% di superare i loro concorrenti grazie alle performance.Il report 2021 rileva anche il sentiment dei dipendenti aziendali, che evidenzia una tendenza ad aspettarsi di più dai propri datori di lavoro, in termini di: 
  • maggiore flessibilità in termini di luogo di lavoro (50%), 
  • maggiori aspettative di lavorare con la libertà e l’autonomia che più si adattano alle loro esigenze (50%),
  • ore lavorate (49%).


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Lo scenario italiano

In Italia solo il 21% delle aziende si dichiara pronta per il futuro. Tra queste, l’82% ha sviluppato un piano per la trasformazione digitale e il 59% sta accelerando i propri piani di trasformazione digitale dopo la pandemia. Di contro,le percentuali per le imprese in generale si attestano rispettivamente al 54% e al 38%.Qui il discrimine è dato soprattutto dalla trasformazione digitale. In ogni caso, il 92% delle aziende italiane Fit for the Future è ottimista riguardo al ruolo della tecnologia nella società e il 79% ritiene che nei prossimi 5 anni la tecnologia porterà benefici per la sicurezza sul lavoro. Inoltre, il 77% delle aziende FFTF si dice soddisfatta della flessibilità lavorativa portata dalle nuove tecnologie e il 90% della velocità con cui ci si è adattati alle nuove tecnologie (lavoro ibrido e soluzioni di formazione online).Soprattutto in Italia, per dirla con le parole di Forina "il successo di ogni economia dipende dal successo delle sue piccole e medie imprese. Sono il cuore pulsante dell'Europa, guidano la crescita economica in tutto il Continente e sono fonte di occupazione per milioni di persone. Una delle maggiori sfide che queste si trovano ad affrontare è la trasformazione digitale, resa ancora più necessaria dalla pandemia e dal suo impatto sull'economia e sulle abitudini dei consumatori. Competenze e soluzioni digitali sono state un'ancora di salvezza per molte piccole e medie imprese e quelle digitalmente più mature si sono trovate in una posizione migliore per affrontare la volatilità e la difficoltà del periodo. I fondi del Pnrr sono un'occasione unica per accelerare il percorso di digitalizzazione delle imprese italiane."Il report sottolinea l'interesse crescente verso temi come la sostenibilità (“assolutamente necessaria per il 39% delle aziende) e l’incremento della spesa ESG (Environmental, Social and Governance) e CSR (Corporate Social Responsibility) il prossimo anno (60%) per le aziende ad alta performance italiane, dati assolutamente molto vicini a quelli degli altri Paesi presi in analisi. 
Anthea De Domenico

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