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Giovani: consigli di protezione e prevenzione in ambito lavorativo

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Lavoratori

07/11/2008

Cosa deve fare un datore di lavoro per istruire i giovani lavoratori in modo che possano svolgere il proprio lavoro in sicurezza? Cosa possono fare insegnanti ed educatori? Un genitore come può preparare i propri figli al mondo del lavoro? Seconda parte.

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In occasione della “Settimana Europea dei Giovani” che si svolge dal 2 al 9 novembre 2008   continuiamo a focalizzare la nostra attenzione sul problema della sicurezza sui luoghi di lavoro tra i giovani lavoratori.
 
Nella prima parte di questo articolo abbiamo presentato diversi documenti presenti sul sito dell’Agenzia Europea per la sicurezza e salute sul lavoro (OSHA) relativi alle condizioni di lavoro dei giovani e alle specifiche misure di prevenzione che si possono mettere in atto per proteggerne la salute.
Abbiamo parlato della vulnerabilità di questa categoria di lavoratori, dei rischi che un giovane corre nei luoghi di lavoro e dei suoi diritti e doveri.
 

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Sul sito dell’OSHA tuttavia i documenti si rivolgono anche ai datori di lavoro, ai professionisti della salute e della sicurezza sul lavoro, agli insegnanti e ai genitori che hanno il compito di preparare, aiutare e proteggere i giovani nel loro ingresso nel mondo del lavoro.
 
Ai datori di lavoro l’OSHA ricorda che “rispetto ai loro colleghi più vecchi, i giovani hanno più probabilità di farsi del male sul posto di lavoro” e rammenta l’obbligo, per legge, di effettuare valutazioni dei rischi, di mettere in atto le misure di prevenzione secondo i risultati emersi, di garantire un’idonea formazione.
 
In relazione ai giovani lavoratori è necessario:
- “effettuare una valutazione del rischio prima di assegnare incarichi a un giovane lavoratore (compresi tra questi i lavoratori saltuari nonché i giovani apprendisti o stagisti);
- mettere in atto misure volte a escludere qualsiasi rischio per i giovani, sulla base della valutazione del rischio effettuata;
-  garantire ai giovani lavoratori la supervisione di cui hanno bisogno;
- stabilire se una determinata attività è adatta o meno a un giovane o se vietare ai giovani l'accesso a determinate aree di lavoro;
- fornire informazioni sui rischi cui sono esposti i giovani nel loro lavoro e illustrare le misure intraprese per evitarli;
- fornire ai giovani lavoratori la formazione di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro in sicurezza (tra cui istruzioni su come individuare e gestire i rischi e su cosa fare nelle situazioni di emergenza);
- fare in modo che i gruppi vulnerabili come, per esempio, i giovani con bisogni speciali siano protetti;
- consultare i giovani lavoratori e i loro rappresentanti in materia di salute e di sicurezza”.
 
Si ricorda che nel caso di lavoratori di età inferiore ai 18 anni si applicano norme specifiche che possono variare sensibilmente nei diversi paesi membri della Comunità Europea.
 
A coloro che nelle aziende ricoprono particolari ruoli per la sicurezza, come i responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, il documento ricorda che sono proprio i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni a correre i maggiori rischi sul luogo di lavoro.
 
Tuttavia l’OSHA rivolge i propri moniti non solo alle aziende.
Agli educatori, agli insegnanti è affidato infatti un ruolo fondamentale, “quello cioè di sincerarsi che i giovani siano in grado di proteggersi dai pericoli sul lavoro”: i giovani devono essere educati alla salute e alla sicurezza ancora prima di entrare nel mondo del lavoro.
 
Per raggiungere questi obiettivi è importante che:
- la salute e la sicurezza diventino parte integrante del piano di studi scolastico e accademico; - a livello di tirocinio e di formazione professionale si tenga adeguato conto dei problemi di salute e sicurezza.
 
In diversi paesi europei ci sono esempi di come sia possibile integrare nel mondo scolastico l’insegnamento dei principi relativi alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per facilitare questa integrazione, per raccogliere e diffondere dati su questa tematica è nata una Rete Europea di Educazione e Formazione alla Salute e Sicurezza sul Lavoro (ENETOSH).
 
In realtà i primi attori nell’educazione e preparazione dei giovani al mondo del lavoro sono comunque gli stessi genitori.
I figli devono essere resi consapevoli dei propri diritti di lavoratori, avere dimestichezza con le questioni di salute e sicurezza, saper riconoscere e segnalare i principali pericoli, essere responsabili nell’uso dei dispositivi di sicurezza e nell’applicazione delle istruzioni ricevute.
 
Rispetto ad un figlio che ha iniziato a lavorare un genitore può cercare di capire:
- quali attività svolga;
- quale formazione e quale supervisione riceva;
- quali misure di salute e sicurezza sono in atto per garantire la sua protezione.
 
Infine per contribuire alla sicurezza sui luoghi di lavoro un genitore può parlare:
- ai figli dei rischi sul luogo di lavoro e della prevenzione dei rischi;
- “al datore di lavoro delle misure di salute e sicurezza, di formazione e di supervisione;
- ad altri genitori dei problemi della salute e della sicurezza sul lavoro”;
- a insegnanti e dirigenti scolastici sull’opportunità di inserire le tematiche della salute e della sicurezza nel piano di studi.
 
Ricordiamo che in passato l’OSHA ha pubblicato diverse brevi pubblicazioni, anche in lingua italiana, dedicate alla salvaguardia della salute e sicurezza dei giovani lavoratori.
 
 
Tiziano Menduto



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