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Imparare dagli errori: tasso alcolico e perdita di equilibrio

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

24/03/2009

Esempi tratti dall’archivio Ispesl Infor.mo.: il tasso alcolemico elevato, un parapetto incompleto, la poca esperienza e la presenza di detriti non rimossi. Una caduta mortale durante il rivestimento di una cantina.

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Con l’idea che gli esempi di incidenti possano essere più immediati ed efficaci nel sensibilizzarci sui rischi nei luoghi di lavoro, proseguiamo con la nostra rubrica “Imparare dagli errori” prendendo spunto da INFOR.MO., uno strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio contenuti nell'archivio del sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
 
 
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Ci siamo già soffermati una volta sui problemi relativi all’assunzione di alcol.
Continuiamo a farlo perché in questi ultimi tempi ci si sta rendendo sempre più conto della pericolosità dell’assunzione  di sostanze psicotrope e sostanze stupefacenti in relazione alla sicurezza del lavoro. Secondo alcuni studi, che PuntoSicuro presenterà nei prossimi articoli, l’uso di sostanze psicoattive – e dell’alcol in particolare - è uno dei maggiori responsabili degli infortuni sul lavoro.
 
Il caso di infortunio di cui ci occupiamo è relativo al rivestimento di una cantina con pietre svolto da due artigiani.
In particolare l’incidente è occorso nella parte di lavorazione relativa al rivestimento della volta che doveva avvenire mediante iniziale centinatura e successiva posa di pietre.
Per questa particolare attività uno dei due artigiani decideva di assumere un suo conoscente che “non aveva precedenti lavorativi nel settore edile”.
Il giorno dell’incidente i 3 lavoratori posavano le centine (strutture per sostenere la volta), con i relativi sostegni, all’interno della cantina.
“Dopo la pausa pranzo i lavoratori decidevano di iniziare la posa, sopra le centine, delle tavole con le quali completare la centinatura della volta”. Per farlo dovevano inizialmente portare delle tavole di legno sopra una “soletta adiacente alla volta della cantina in modo da poterle poi avere facilmente a disposizione”.
Per agevolare il passaggio delle tavole dal piano terreno alla soletta adiacente alla volta, “gli artigiani toglievano il corrente superiore del parapetto posto a protezione del perimetro libero della soletta”.
Una volta effettuato questo passaggio il nuovo assunto saliva sulla soletta posta a circa 3,5 metri da terra per poter passare ai due artigiani le tavole dalla soletta alla volta.
Al termine dell'operazione il lavoratore “perdeva l’equilibrio e cadeva dal perimetro libero della soletta sul terreno sottostante che, tra le altre cose, risultava alquanto sconnesso e con presenza di detriti non precedentemente rimossi”. In questa caduta “si procurava un politraumatismo al torace e all'addome con emorragia interna” e, malgrado i soccorsi, moriva prima di arrivare all’ospedale.
Successivamente l’autopsia rilevava un tasso alcolemico elevato.
 
È evidente che uno dei fattori determinanti dell’incidente è la rimozione del corrente superiore del parapetto e dunque la presenza di una soletta priva di un parapetto completo e robusto.
Ricordiamo che riguardo alla necessità di opere provvisionali il Decreto legislativo 81/2008 così si esprime:
 
Art. 122.
Ponteggi ed opere provvisionali
 
  1. Nei lavori che sono eseguiti ad un'altezza superiore ai m 2, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente al punto 2 dell'allegato XVIII. 
 
Un altro fattore modulante è la presenza di detriti non rimossi sul terreno, detriti che hanno favorito l’aggravamento dell’incidente e probabilmente una carenza di esperienza e formazione per il lavoratore neoassunto.
Ma, come accennato nell’introduzione di questa puntata, e come è facilmente desumibile, la perdita di equilibrio e la conseguente caduta è sicuramente imputabile al tasso alcolemico eccessivo.
 
Ricordiamo a questo proposito che già con una concentrazione di alcol nel sangue di 0,4 ‰ g/l - il limite di alcolemia per la guida è fissato in 0,5 ‰ - tutte le reazioni rallentano e l'acuità visiva diminuisce.
Se poi l’alcol è bevuto durante il pranzo (l’incidente in questione è avvenuto dopo la pausa pranzo), non bisogna dimenticare che l’eventuale caffè assunto non riduce il tasso alcolemico nel sangue, anzi può dare la fallace impressione di sentirsi meglio con aumento dei rischi per sé e per gli altri.
 
 
Per consultare la scheda dell’infortunio collegarsi a questa pagina del sito web di INFOR.MO. e successivamente visualizzare, attraverso una funzione di ricerca, la scheda del caso 91.
 
 
 
Tiziano Menduto


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