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SmANIA di sicurezza: il primo rapporto statistico

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza stradale

24/07/2008

Dati, statistiche e brevi analisi sulla sicurezza delle nostre strade e sui comportamenti alla guida. Tra le regioni con più criticità infrastrutturali le Marche, la Campania, la Calabria, il Piemonte, e l’Abruzzo.

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Malgrado si assista in questi anni ad un sensibile miglioramento della sicurezza stradale, gli incidenti rappresentano ancora un problema prioritario per l’elevato costo umano in termine di morti e di invalidità permanenti.
 
Un costo che l’Unione Europea vuole ridurre attraverso un ambizioso obiettivo: dimezzare il numero dei morti per incidenti stradali entro il 2010.
 
Per facilitare il raggiungimento di questo difficile obiettivo sono state promosse in Italia diverse campagne sulla sicurezza stradale.
 
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Su “SmANIA di Sicurezza”, un portale dedicato alla sicurezza stradale creato dalla fondazione ANIA, si è fatto il punto su alcune delle campagne promosse da questa fondazione (Icaro, Guido con Prudenza, Black Point,...) ricavando dati, statistiche e brevi analisi sulla sicurezza delle nostre strade e sui comportamenti alla guida nel “1° monitor statistico di SmANIA di sicurezza”.
 
In riferimento ai Black Point, punti pericolosi delle nostre strade, il documento riporta che ne sono stati segnalati circa 4.225. Di questi il 37% è relativo a buche e/o fondo stradale sconnesso, il 22% a luoghi con alto numero di incidenti stradali, il 16 % a incroci pericolosi e l’11% a segnaletica mancante o poco chiara.
Questi “punti neri” sembrano concentrarsi soprattutto nelle strade urbane ed extraurbane (solo il 2% sono sulla rete autostradale) e poiché il numero di incidenti è maggiore sulle strade urbane è proprio su queste strade che la presenza dei Black Point può avere un impatto maggiore e un aumento del rischio di incidenti.
 
Riguardo al problema delle strade il “Rapporto di SmANIA di sicurezza” ricorda che ogni giorno in Italia si verificano 652 incidenti stradali che provocano la morte di 16 persone e il ferimento di altre 912 (dati Istat). Se la maggior parte di questi incidenti è dovuta a comportamenti individuali, “un 40% circa è riconducibile ad una scarsa manutenzione e ad una inadeguatezza delle infrastrutture rispetto all'aumento del traffico”.
 
In riferimento alle “statistiche raccolte nei controlli notturni (sabato e domenica) effettuati dalla Polizia stradale nei luoghi di vacanza più frequentati della penisola, durante i week end estivi” si è riscontrato che tra il 2006 (3170 controlli) e il 2007 (1550 controlli) la percentuale di infrazioni rilevate rispetto ai veicoli controllati è salita di 6 punti percentuali, ma è calata la percentuale di infrazioni gravi che comportano il ritiro della patente.
 
Sempre in relazione ai dati rilevati nei vari progetti il documento raccoglie anche alcune analisi a livello regionale in relazione allo stato delle strade e ai comportamenti alla guida. 
 
Ad esempio si è rilevato che le regioni con un indice di “criticità infrastrutturale al di sopra della media italiana e quindi caratterizzate dalla presenza di consistenti carenze e anomalie nel sistema infrastrutturale stradale sopra la media sono 10, la metà delle regioni italiane, e tra queste primeggiano le Marche, la Campania, la Calabria, il Piemonte, e l’Abruzzo”.
Tuttavia è la Lombardia che presenta il primato in termini di Black Point segnalati (852). Viceversa le strade con minori criticità si trovano in Trentino, Sardegna e Friuli.
 
Riguardo al comportamento alla guida le regioni con il valore più alto dell’indice “di criticità comportamentale alla guida dei giovani nel contesto italiano sono la Campania, il Piemonte, la Puglia,  il Veneto e il Lazio”.
 
Le regioni invece con la più alta percentuale di risposte esatte ai questionari sono le Marche (con l’84,5%), seguite dall’Umbria e dalla Sardegna con l’83% circa, l’Emilia Romagna e il Lazio con l’82% circa.
 
In complesso i questionari hanno evidenziato nei giovani e negli adolescenti, le fasce di età maggiormente vulnerabili ed esposte al rischio, una “buona preparazione nelle conoscenze su norme e segnaletica, nei comportamenti corretti di guida e anche a livello psico-fisico” con una percentuale di risposte esatte media intorno al 82,3%.
Un segnale positivo dovuto ai nuovi standard di sicurezza (casco, patente a punti,...), all’accresciuta attenzione delle scuole all’educazione stradale e a una maggiore sensibilità verso la sicurezza di conducenti e pedoni sulle strade italiane.
 
 
 



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