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Linee guida per la movimentazione manuale e i movimenti ripetuti - Parte II

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Linee guida e buone prassi

08/02/2008

La seconda parte dell’approfondimento sulle patologie muscolo-scheletriche in ambito lavorativo: il progetto formativo/assistenziale della Regione Marche.

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Continua la pubblicazione dell’approfondimento sull’individuazione e il controllo delle patologie causate da movimenti ripetuti o dalla movimentazione manuale dei carichi in ambito lavorativo. In questa seconda parte è analizzato il progetto formativo/assistenziale della Regione Marche, nato per studiare e prevenire l’elevato numero di patologie dovute ai movimenti ripetuti o alla movimentazione manuale 
 
La prima parte, in cui sono state presentate le “Linee guida per l’individuazione e il controllo delle patologie causate da movimenti ripetuti o dalla movimentazione manuale dei carichi”, è stata pubblicata da PuntoSicuro il 7 febbraio 2008.
 
Il progetto della regione Marche si sviluppa in due fasi.
 
Innanzitutto una fase formativa: “obiettivo di questa fase è quello di raggiungere i soggetti attivi nel settore “tutela della salute nei posti di lavoro” referenti delle parti datoriali e lavorative con una azione informativa e formativa di base che dovrà determinare un omogeneo e diffuso accrescimento conoscitivo delle problematiche correlate alle patologie in causa”.
 
E’ prevista una formazione di base (operatori, associazioni, sindacati, medici,…), volta “alla conoscenza del problema delle patologie emergenti in particolare sulla modalità di gestione e valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore e del rachide”, e una formazione avanzata.
 
Quest’ultima, dedicata ad un gruppo più ristretto, affronta gli aspetti clinico - diagnostici, la gestione della sorveglianza sanitaria del lavoratore esposto, l’individuazione dei protocolli di sorveglianza sanitaria, il reinserimento lavorativo, il controllo periodico e l’applicazione dei metodi valutativi (OCRA, NIOSH, SNOOCK e CIRIELLO, MAPO) e degli interventi di progettazione e riprogettazione delle postazioni lavorative.
 
La fase formativa comprende anche attività informative tramite uno sportello che fornisce un supporto di conoscenza e di assistenza specifico per i soggetti della “sicurezza aziendale”.
 
 


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La seconda fase è relativa all’attività assistenziale sanitaria.
 
Riguardo a questo aspetto è attivato, a livello zonale o sovrazonale, un Punto ambulatoriale Asur di primo livello “che avrà la funzione di “prendere in carico” il lavoratore con disturbi potenzialmente correlabili alla specifica attività lavorativa” e di raccogliere le informazioni dal lavoratore attraverso la “raccolta anamnestica patologica e lavorativa”.
 
Il Punto ambulatoriale Inail di secondo livello nasce invece con funzione di diagnosi medico - legale ed è in grado di effettuare, direttamente o indirettamente, vari tipi di esami.
 
Un Centro Preventivo Integrato Inail – Asur, a livello regionale, avrà poi funzioni di raccolta epidemiologica, analisi eziologia, predisposizione di linee-guida, attività di counseling del lavoratore patologico. I suoi operatori si riuniranno per valutare i dati di esposizione, esaminare i casi più “critici” per giungere ad una loro definizione, affrontare difficoltà operative locali.
L’obiettivo finale di questo progetto non è, dunque, solo quello di “facilitare il riconoscimento delle patologie muscolo-scheletriche da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore e della colonna vertebrale, ma anche e soprattutto quello di stimolare appropriate ed articolate analisi di esposizione a rischio secondo validi metodi e criteri, di individuare i posti a rischio “ridotto” od “assente” che favoriscano il reinserimento lavorativo dei soggetti portatori di siffatte patologie, di predisporre -laddove necessario- interventi di riprogettazione delle postazioni e delle procedure di lavoro con l’intento di prevenire l’insorgenza delle malattie e di promuovere la salute intesa come benessere psico-fisico”.
 
 
 
 


 

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