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Quale movimentazione manuale dei pazienti in sicurezza?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Movimentazione carichi

15/10/2007

Disponibile on line una guida alle procedure per contenere il rischio legato alla movimentazione manuale dei pazienti.

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 “Nella movimentazione di un paziente non autosufficiente, agire da soli o comunque non riflettendo su quello che si sta per fare può essere pericoloso per il rachide (colonna vertebrale, ndr). Infatti le azioni che si devono compiere devono essere intraprese applicando le corrette manovre di movimentazione, riflettendo quindi su come creare una buona base di appoggio e un giusto equilibrio, scomponendo il movimento in più fasi, pensando alle prese giuste, disponendo correttamente le attrezzature.”
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Inizia così la guida alle “Procedure per contenere il rischio legato alla movimentazione manuale dei pazienti e all’assunzione di posture incongrue” resa disponibile on line dal Servizio medicina preventiva della A.S.L. Brescia.
 
La guida inizialmente illustra i principi generali della movimentazione descrivendo i comportamenti più efficaci per l’operatore:
a - evitare di flettere la schiena, utilizzando la flessione delle ginocchia;
b - ampliare la base di appoggio, e quindi le condizioni di equilibrio, allargando e flettendo le gambe , in senso trasversale o longitudinale a seconda della direzione dello spostamento.
Nel caso di trasferimenti o spostamenti al letto del paziente, appoggiare un ginocchio sul letto;
c - avvicinarsi il più possibile al paziente da spostare;
d - garantire una buona presa del paziente prima di iniziare qualsiasi operazione di movimentazione;
e - durante la mobilizzazione impartire le indicazioni con parole, frasi e gesti semplici.
 
Sono poi analizzate in dettaglio le possibili situazioni di movimentazione suddivise nel due casi di paziente collaborante e non collaborante:
-         posizionamento nel letto;
-         spostamento letto/carrozzina e viceversa;
-         spostamento letto/barella;
-         sollevamento da terra.

 Ma oltre una movimentazione manuale corretta è anche possibile ridurre il rischio degli operatori utilizzando ausili di movimentazione meccanica dei pazienti. A questo proposito si può consultare la ricerca effettuata da un gruppo di esperti dell’Università e dell’Asl di Firenze, che ha avviato uno studio, volto a valutare l’efficacia dell’introduzione di questi ausili meccanici su un campione di 730 operatori sanitari esposti a tale rischio.
 
La Usl di Reggio Emilia ha anche definito le caratteristiche costruttive delle strutture geriatriche che permettono la corretta movimentazione dei malati da parte degli operatori, predisponendo delle “Linee guida per la progettazione a misura di operatore delle residenze per anziani”.
 
 


 

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