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Rafforzato l’impegno per la sicurezza alimentare

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza alimentare, HACCP

27/07/2007

Istituito il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare. Tra i compiti la consulenza tecnico-scientifica alle amministrazioni che si occupano di gestione del rischio in materia di sicurezza degli alimenti.

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Attività di ricerca e consulenza nel campo della valutazione del rischio alimentare sono tra i compiti del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA), istituito con Decreto Ministeriale del Ministro della Salute d’intesa con il Ministro delle Politiche agricole.
Oltre alla definizione del CNSA, il provvedimento istituisce il Comitato il Comitato strategico di indirizzo che definisce le priorità di intervento.

 


 
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I compiti del CNSA.  Il CNSA è un organo tecnico-consultivo che agisce in stretta collaborazione con l’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Il CNSA svolge consulenza tecnico-scientifica  alle Amministrazioni che si occupano di gestione del rischio in materia di sicurezza alimentare e formula  pareri scientifici, su richiesta del Comitato strategico di indirizzo, delle Amministrazioni centrali e delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Il Comitato approva il piano annuale e pluriennale di attività tecnico-scientifica predisposto, secondo le priorità di intervento definite dal Comitato strategico di indirizzo, dal Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare del Ministero della Salute.

Chi fa parte del CNSA. Il Comitato è composto da 18  membri, individuati tra esperti nelle materie attinenti la valutazione del rischio nella catena alimentare, ed in particolare nei seguenti settori:
a) additivi alimentari, gli aromatizzanti, i coadiuvanti tecnologici e i materiali a contatto con gli alimenti;
b) additivi e i prodotti o le sostanze usate nei mangimi;
c) salute dei  vegetali, i prodotti fitosanitari e i loro residui;
d) organismi geneticamente modificati;
e) prodotti dietetici, l’ alimentazione e le allergie;
f) pericoli biologici;
g)  contaminanti nella catena alimentare;
h) salute e il benessere degli animali.
Il Comitato può avvalersi della collaborazione di esperti scientifici indipendenti competenti nella materia relativa al singolo argomento trattato, anche attivando specifici gruppi di lavoro.

I membri del Comitato restano in carica per  3 anni e decadono dalla carica  a seguito di dimissioni o dopo tre assenze consecutive.

I compiti del Comitato strategico di indirizzo. Nell’ambito della valutazione del rischio nella catena alimentare, Il Comitato strategico di indirizzo adotta il programma di lavoro annuale e pluriennale di attività tecnico-strategica, definisce le priorità di intervento e le linee generali di comunicazione .

Per l’adozione del programma di lavoro annuale e per la definizione delle priorità d’intervento tiene conto anche di eventuali problematiche evidenziate dalla Consulta delle associazioni dei consumatori e dei produttori.

Chi fa parte del Comitato strategico di indirizzo. Il Comitato strategico è composto da:
il Ministro della Salute, o suo delegato, con funzione di presidente;
il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, o suo delegato;
il Coordinatore degli Assessori regionali alla sanità;
il Coordinatore degli Assessori regionali all’agricoltura;
il Capo del Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti, del Ministero della Salute;
il Capo del Dipartimento delle Politiche dello sviluppo del  Ministero delle Politiche agricole  alimentari  e forestali;
il Direttore del Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare;
tre rappresentanti tecnici delle Regioni designati dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome;
il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ;
il Presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione;
il Presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare ;
un componente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, nominato dal Ministro della Salute d’intesa con il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali;
un rappresentante degli Istituti zooprofilattici sperimentali, nominato dal Ministro della Salute.


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