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Sicurezza e utilizzo del gas combustibile

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

27/06/2006

Il Comitato italiano gas ha pubblicato i dati relativi agli incidenti che si verificano a causa di un utilizzo non corretto del gas combustibile: i dati del 2005 e alcuni consigli utili che aiutano a prevenirli.

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Come ogni anno il CIG - Comitato italiano gas - (Ente federato all'UNI) raccoglie i dati relativi agli incidenti che si verificano in Italia a causa di un utilizzo non corretto (a volte doloso) del gas combustibile distribuito attraverso reti.

 

 

Nel corso dell’anno 2005, gli incidenti da gas combustibile relativi al gas naturale (metano) distribuito a mezzo reti e al gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito in bombole e piccoli serbatoi si sono pressoché mantenuti al livello dell’anno precedente. I dati dell’anno 2005, nella distribuzione del gas canalizzato per usi civili, hanno fatto rilevare 202 incidenti, dei quali 20 mortali hanno causato 28 decessi. Gli infortunati sono stati 397.

 

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Per il GPL sono stati rilevati 135 incidenti, dei quali 6 mortali che hanno causato 7 decessi. Gli infortunati sono stati 167.
Gli utenti (clienti finali) del gas naturale nell’anno sono stati 18.500.000 e quelli del GPL 7.700.000. In totale quindi 26.200.000 utenze domestiche risultano interessate all’utilizzo di gas combustibili, per riscaldamento, per produzione di acqua calda sanitaria e per cottura cibi.

 

 
“Qualcuno potrà obiettare – dichiara il CIG - che 337 incidenti totali con 35 vittime, rispetto ad un utilizzo così massiccio dei gas combustibili, possa essere considerato un dato accettabile, specie se relazionato al gran numero di incidenti che avvengono tra le mura domestiche (folgorazioni elettriche, cadute, ferimenti da taglio, etc.) o ancor peggio agli incidenti stradali. Non è certamente questo il pensiero del Comitato Italiano Gas (CIG) e dell’intera filiera di settore, per cui il perseguimento della logica di sicurezza impone di agire sul fenomeno con modalità stringenti e con attenzione continuativa”.

 

 

Nel complesso, la principale causa dei decessi è riferibile all’impianto di evacuazione dei prodotti della combustione non idoneo o mancante e/o insufficiente ricambio d’aria, che per il gas canalizzato ha causato il 46% degli incidenti. La stessa causa relativamente al gas distribuito in bombole/piccoli serbatoi fissi ha inciso per il 57% sul numero totale degli incidenti con deceduti.

 

Coesistono potenziandosi negativamente due fenomeni ricompresi nella causa di incidenti “carenza di manutenzione”. Il primo è il diffuso mancato rispetto delle prescrizioni vigenti in tema di manutenzione periodica degli apparecchi. Il secondo è la bassa propensione a sostituire gli apparecchi obsoleti, per varie ragioni, una delle quale è probabilmente legata alla negativa congiuntura economica di molte famiglie o nuclei abitativi italiani.

 

 
La valutazione dei dati porta a concludere che per evitare gli incidenti da gas è necessario rispettare alcune semplici regole:

 

 
a)in primo luogo, come prevede la legge, è necessario provvedere alla verifica (manutenzione) della caldaia, con particolare attenzione alle condizioni dell'apparecchio, al corretto ed efficiente tiraggio del camino ed alle aperture di aerazione e ventilazione dei locali di installazione, che occorre mantenere libere e pulite.

 

 
b) occorre prestare altrettanta attenzione a tutti gli altri apparecchi e in particolare a quelli di riscaldamento non raccordati a condotto di evacuazione dei prodotti della combustione. È buona norma far eseguire anche su questi apparecchi e sull'efficienza dei loro sistemi di evacuazione le dovute verifiche, periodicamente.

 

 
c) non possono coesistere apparecchi alimentati a gas a camera aperta (Tipo B ) e camini a legna. Nei casi in cui sia necessario far coesistere apparecchi alimentati a gas e camini a legna, è necessario fare installare apparecchi a gas con la camera di combustione stagna rispetto all'ambiente (Tipo C). Nel caso in cui già coesistano apparecchi a gas di tipo B e camini alimentati a legna, è indispensabile fare eseguire periodicamente da personale competente ed abilitato, un controllo che accerti la corretta evacuazione dei prodotti della combustione della caldaia con il camino a legna in funzione. La forte aspirazione (tiraggio) della canna fumaria del camino a legna, infatti può impedire ai prodotti della combustione della caldaia di essere correttamente evacuati, creando così condizioni di reale pericolo per chi soggiorna nell’ambiente.

 

 
d) massima attenzione va posta all'aerazione dei locali per evitare possibili situazioni di rischio e per garantire idoneamente l’igienicità degli ambienti con permanenza di persone. Spesso i principali problemi relativi agli impianti domestici a gas sono legati all’inefficienza delle canne fumarie e/o a non idonee condizioni dei canali da fumo; tali sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione sono frequentemente causa di incidenti.

 

 
f) non bisogna sottovalutare sintomi, come cefalea o nausea, specie se ricorrenti o riferibili alla permanenza nell'abitazione. Talvolta, infatti questi malesseri possono dipendere dalla presenza di prodotti della combustione rifluiti all'interno degli ambienti.

 

 
g) per limitare i rischi di fuoriuscite di gas negli ambienti domestici, è fortemente consigliato fare installare piani di cottura dotati all'origine di dispositivo di sicurezza per la rilevazione di fiamma (termocoppia).

 

 

h) dove sono utilizzati tubi di gomma per il collegamento apparecchio-impianto, bisogna eseguire un controllo periodico sullo stato di conservazione del tubo di gomma; in ogni caso il tubo va sostituito entro la data di scadenza stampigliata sullo stesso. Anche i tubi di collegamento apparecchio-impianto, flessibili, metallici, devono essere periodicamente controllati.

 

 

 

 


 

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