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Utilizzo Sicuro dei fitofarmaci in agricoltura

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Agricoltura

05/12/2005

Le complesse problematiche legate all'impiego dei fitofarmaci e le relative precauzioni, dall'acquisto all'impiego. Articolo a cura della D.ssa Francesca Carminati.

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L'impiego dei fitofarmaci in agricoltura comporta una serie di complesse problematiche per l'interazione di una serie di soggetti ed elementi.

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Queste le principali precauzioni per un utilizzo in sicurezza.

Prima di utilizzare un prodotto è sempre necessario leggere le istruzioni per l'uso, il dosaggio, il campo di impiego ed il numero massimo di trattamenti consentiti (riportati anche sull'etichetta). La preparazione della miscela va eseguita all'aperto, indossando DPI e attrezzature idonee.

Si deve calcolare bene la quantità di prodotto necessaria al trattamento, per evitare inutili sprechi e contaminazioni ambientali. Una volta conclusa l’operazione di miscelazione i prodotti devono essere lasciati nelle loro confezioni originali, accuratamente chiuse.

L'etichetta degli antiparassitari si differenzia da quelle delle sostanze chimiche in generale; oltre a riportare quanto previsto dal D.lgs. 65/2003, (modificato dal D.lgs. 260/2004), contiene una serie di indicazioni stabilite dall'art. 16 del D.Lgs. 194/95.

 

 
 I prodotti classificati "Molto tossici", "Tossici" e "Nocivi", possono essere acquistati ed utilizzati solo da persone in possesso “patentino”, rilasciato dall'Ispettorato Regionale per l'Agricoltura, competente per territorio, che si consegue sostenendo un colloquio al quale si è ammessi dopo aver frequentato un apposito corso. Tale autorizzazione viene rilasciata alle persone maggiorenni dopo aver sostenuto il colloquio previsto dal D.P.R. n. 424/74 (modifica dell’art. 24 del DPR 1255/68)  ed abbiano sostenuto tale colloquio con esito favorevole.
 
 In base all’Art. 2 comma 4 Decreto n. 217/91 è vietato:
 - acquistare prodotti sfusi, non sigillati o non autorizzati dal Ministero della Sanità;
 - acquistare senza patentino, da esercizi non autorizzati o da ambulanti;
 - prestare o regalare a terzi i prodotti;
 
 Qualunque sia la quantità di presidi sanitari acquistata, il loro trasporto in azienda deve essere eseguito in condizioni di sicurezza per l'integrità delle confezioni, evitando promiscuità con alimenti, bevande e mangimi.
 In caso di incidente durante il trasporto, con fuoriuscita di prodotto dalle confezioni, si deve informare l'autorità sanitaria territorialmente competente. 
 
L'immagazzinamento dei pesticidi presso le aziende agricole non è sottoposto a nessuna normativa particolare. Anche se nel rispetto di quanto disposto dall'art. 17 del D.Lgs. 194/95, il Ministro della Sanità, dal 1996 predispone piani di controllo sulla idonea conservazione dei prodotti fitosanitari in azienda e sul loro corretto impiego.
 
 Per un utilizzo “in sicurezza” è necessario che l'operatore conosca bene tutte le norme, che sono anche brevemente descritte sull'etichetta e in modo più approfondito nella "scheda di sicurezza".
 
 Ad esempio, in presenza di vento o in caso di pioggia è vietata sia la preparazione che l’irrorazione delle colture; così come è vietato trattare, con prodotti tossici, le piante in fioritura.
 
 Vanno eseguite nei tempi e modi previsti dal costruttore le operazioni di manutenzione e regolazione delle macchine; è opportuno verificare l’efficienza di ogni elemento delle macchine (uniformità di distribuzione, velocità di avanzamento) utilizzate per i trattamenti, prima di ogni trattamento.
 Se si effettuano trattamenti in prossimità di abitazioni è opportuno avvertire i residenti ed utilizzare, se possibile, lance a mano ed atomizzatori a spalla.
 Se occorre trattare un filare prospiciente e parallelo alla strada l'irrorazione va effettuata soltanto dal lato della strada verso l'interno del campo. Devono essere rispettate le distanze di sicurezza (l'irrorazione deve essere sospesa a10 mdai corsi d'acqua ed a200 mdai pozzi di acqua potabile).
Al termine dei trattamenti vanno apposti cartelli segnaletici riportanti la dicitura "COLTURA TRATTATA CON FITOFARMACI" e per un certo periodo non entrare nell'appezzamento.
 
L'utilizzo dei presidi sanitari prevede la messa a disposizione di servizi igienici con docce e di spogliatoi dotati di armadietti individuali. Qualora i trattamenti vengano effettuati lontani dal centro aziendale è opportuno che il lavoratore sia dotato di tanica d'acqua per eventuali emergenze.
 
 I contenitori vuoti dei fitofarmaci vanno accuratamente sciacquati, scaricando le acque di risulta nel serbatoio della stessa macchina al fine di evitare alterazioni delle acque superficiali o del suolo. I residui dei trattamenti sono oggi classificati come "rifiuti speciali pericolosi" secondo il D.Lgs 22/97, pertanto non possono essere raccolti dal servizio pubblico, né tantomeno interrati, abbandonati in canali o bruciati, ma devono essere conferiti a Ditte o Centri autorizzati, il cui elenco è reperibile presso le Amministrazioni Provinciali, affinché provvedano al relativo smaltimento.
 
 Ai fini della tutela della sicurezza e della salute degli utilizzatori è estremamente importante il rispetto dei così detti "tempi di rientro", cioè il periodo che intercorre tra la distribuzione del fitofarmaco ed il rientro in coltura per attività manuali senza mezzi di protezione e senza che si verifichino effetti avversi sulla salute. Nel caso di miscela di due fitofarmaci aventi due diversi periodi di carenza, dovrà in ogni caso essere rispettato il periodo di carenza più lungo.
 
 Si veda anche la scheda “I prodotti fitosanitari” realizzata dallo SPSAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) della usl DI Modena nell’ambito della collana “COLTIVIAMO LA SALUTE” e la Guida all'impiego di prodotti fitosanitari tossici e nocivi realizzata dal Dipartimento di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Valle d'Aosta. 
 
FONTI:
 D.SSA FRANCESCA CARMINATI, TESI DI LAUREA IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO: ”USO DEI FITOFARMACI IN AGRICOLTURA: RISCHI PER LA SALUTE E LORO VALUTAZIONE
 Gli effetti dell’agricoltura moderna sull’ambiente n. 29 30,1993.
 
 Igiene e sicurezza in agricoltura, raccolta normativa, Alberto Cappelli, Arsia, Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo-forestale, Firenze.


 

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