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Metallurgia: alta frequenza di infortuni

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Gli addetti dell’Industria metallurgica si infortunano più frequentemente degli addetti degli altri settori. Lo afferma l’Inail che, nel primo numero del 2005 di “Dati Inail”, ha analizzato l’andamento infortunistico del settore che occupa circa 820mila addetti.
L’industria metallurgica, che nel 2003 conta 60804 infortuni, presenta in assoluto il più alto indice di frequenza infortunistica, con 75,5 casi indennizzati ogni 1000 addetti (rispetto, ad esempio, ai 53,9 dell’Industria meccanica e ai 38,6 del complesso dell’Industria e Servizi).

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Gli addetti dell’Industria metallurgica si infortunano più frequentemente degli addetti degli altri settori. Lo afferma l’Inail che, nel primo numero del 2005 di “Dati Inail”, ha analizzato l’andamento infortunistico del settore che occupa circa 820mila addetti.
L’industria metallurgica, che nel 2003 conta 60804 infortuni, presenta in assoluto il più alto indice di frequenza infortunistica, con 75,5 casi indennizzati ogni 1000 addetti (rispetto, ad esempio, ai 53,9 dell’Industria meccanica e ai 38,6 del complesso dell’Industria e Servizi).

L’Istituto ha inoltre messo in evidenza che, rispetto ad altri comparti dell’industria, quello metallurgico ha registrato un trend di diminuzione degli infortuni meno marcato: il 5,5% in meno di infortuni tra il 2002 ed il 2003 (rispetto al -7,7% delle industrie manifatturiere), ma in linea con quello dell’industria nel suo complesso (-5,6%). Il numero di infortuni mortali è invece sostanzialmente stabile.

Gli addetti del settore operano soprattutto nella fabbricazione di prodotti in metallo (81% del totale), mentre il restante 19% opera nella Produzione di metalli e leghe; tale attività è maggiormente a rischio in quanto registra il 24% degli infortuni denunciati.

Gli addetti più colpiti sono operai comuni (30,9% degli infortuni denunciati nel settore), meccanici (15,4%), carpentieri (5,9%) e fabbri (4,7%); si tratta di lavoratori quasi esclusivamente maschi e di giovane età (oltre il 50% ha un’età inferiore ai 35 anni).
Il 17% delle denunce infortuni (quasi 11mila casi nel 2003) riguarda lavoratori nati in paesi extracomunitari “con un andamento in lieve crescita che è in controtendenza rispetto ai lavoratori italiani. – rileva l’Inail - Per l’85% gli infortuni occorsi a extracomunitari sono collocati geograficamente nel Nord, in particolare nel Nord-Est dove ormai un infortunato su quattro è di origine straniera.”


 

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