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Interrogazioni parlamentari sulla formazione a distanza

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La questione dell'esclusione della FAD dalle metodologie didattiche, oltre che essere scandalosa è anche lesiva della libertà personale e del diritto allo studio. Continuiamo a parlare dell'argomento per dare evidenza a questa questione, taciuta da tutti i media nazionali.

Sul numero di oggi parliamo di FAD per la formazione negli ambiti della sicurezza relazionando in anteprima dell'attività dell'On Emilio Delbono, Capogruppo dell'Ulivo in commissione Lavoro Pubblico e Privato riportando integralmente il testo della sua chiara interrogazione e il testo della risposta di Antonio Montagnino (Sottosegretario di Stato Lavoro e Previdenza Sociale).

Atto Camera - Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-00641
Presentata da EMILIO DELBONO mercoledì 31 gennaio 2007 nella seduta n.101

DELBONO e SCHIRRU. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - Premesso che:
in data 5 ottobre 2006 sono state ratificate dalla Conferenza Stato Regioni ai sensi del decreto legislativo n. 281 del 1997 delle linee interpretative relative alla Formazione e alla Formazione a distanza (FAD) nello specifico;
tali linee interpretative contraddicono l'Accordo Stato Regioni stipulato il 26 gennaio 2006 in attuazione dell'articolo 8-bis del decreto legislativo n. 626 del 1994;
tali linee interpretative, in contrasto con gli orientamenti della Comunità Europea, introducono divieti al ricorso di modalità di formazione a distanza (FAD) per la formazione degli RSPP;
tali linee interpretative sono in netto contrasto con gli accordi europei di Lisbona che addirittura fanno riferimento all'uso della FAD anche nella pubblica amministrazione e per l'Istruzione Universitaria;
appaiono risibili, preoccupanti o non fondate le motivazioni che vengono addotte dalle linee interpretative per non rendere utilizzata a pieno la FAD («...è da escludersi il ricorso alla FAD in quanto si tratta di una metodologia di complessa progettazione, gestione e verifica/certificazione...»);
tali motivazioni evidenziano un grave ritardo di qualità della nostra amministrazione pubblica nella capacità di verifica, controllo e progettazione di metodologie avanzate dal punto di vista formativo;
tali ritardi non possono essere pagati dal sistema-Paese, dagli utenti/cittadini, dalle più avanzate società di formazione del Paese -:
quali iniziative il Governo intenda adottare per rimuovere tali ingiustificati orientamenti della Conferenza Stato Regioni e quale rapida posizione il Governo intenda assumere in tale consesso nel prossimo futuro.

(5-00641)

 

Interrogazione n. 5-00641 Delbono: Formazione a distanza.
TESTO DELLA RISPOSTA del Sottosegretario Montagnino

Con riferimento all'interrogazione oggi in esame vorrei far presente che nell'Accordo del 26 gennaio 2006, in relazione alla metodologia di insegnamento/apprendimento, si privilegiavano le metodologie «attive» vale a dire metodologie atte a garantire un equilibrio tra lezioni frontali, esercitazioni in aula e relative discussioni nonché lavori di gruppo ed a favorire metodologie basate sul problem solving applicate a simulazioni e problemi specifici.

Con l'Accordo, invece, del 5 ottobre 2006 le Regioni e le Province autonome - oltre agli altri soggetti individuati nell'Accordo del 14 febbraio 2006 abilitati ad erogare formazione - procedono ad avviare una prima fase di attivazione dei percorsi formativi per RSPP e ASPP come previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2003, n. 195.
In tale Accordo - punto 2.2. Metodologia di insegnamento apprendimento - viene previsto che per i moduli A,B,C è da escludersi nella fase attuale il ricorso alla FAD in quanto si tratta di una metodologia di complessa progettazione gestione e verifica/certificazione, al momento non compatibile con l'attuale fase di sperimentazione e rodaggio del sistema.
I soggetti formatori, quindi, in questa prima fase, hanno - come obiettivo di testare il nuovo impianto formativo riservandosi la possibilità - qualora ciò si rendesse necessario - di un ulteriore passaggio in Conferenza Stato Regioni per gli eventuali adeguamenti dell'Accordo stesso.

Inoltre, vi è una sostanziale differenza tra Istruzione e Formazione.
Nella Costituzione europea, peraltro non ratificata nel nostro Paese, l'articolo III-282 riguardo all'insegnamento e all'organizzazione del sistema di istruzione precisa, al punto f) che l'azione dell'Unione è intesa a incoraggiare lo sviluppo dell'istruzione a distanza, mentre l'articolo III-283 riguardo alla formazione professionale non fa alcun riferimento alla possibilità di attuarla tramite la FAD.
Gli Accordi in oggetto, premesso che la formazione è competenza esclusiva delle Regioni, non sono in contrasto con gli orientamenti europei né con la strategia di Lisbona in quanto in tali corsi si eroga formazione e non istruzione.
Non si tratta, infatti, di non essere in linea con i dettami europei ma la scelta dipende essenzialmente dal fatto che trattandosi di materie attinenti alla salute e sicurezza dei lavoratori la formazione - attuata con la metodologia consueta dell'insegnamento in aula e dell'interazione contestuale con i discenti - dà maggiore sicurezza riguardo all'apprendimento delle materie stesse.

Ciò non esclude, infatti, che si possa far ricorso alla FAD nei corsi di aggiornamento che saranno in futuro attuati come previsto nell'Accordo del 26 gennaio 2006.

 

Chi ha capito la risposta del Sottosegretario Montagnino? Fateci avere il vostro parere ed il vostro commento, che verrà pubblicato su PuntoSicuro inviando una mail a redazione@puntosicuro.it

 

Mettiamo sul tavolo delle prime osservazioni, per stimolare i commenti:
1. chi dice che un corso on-line non possa essere "attivo" ed equilibrare lezioni frontali, esercitazioni, lavori di gruppo, problem-solving?

2. i soggetti formatori faranno un ulteriore passaggio in conferenza Stato-Regioni? Cosa c'entrano i soggetti formatori con la Conferenza Stato-Regioni?

3. la sostanziale differenza tra istruzione e formazione è talmente sostanziale che sono sinonimi, anzi, è vero esattamente in contrario di quanto afferma Montagnino, infatti l'istruzione è molto più impegnativa della formazione. Quindi, se si può "istruire" degli RSPP con la FAD, li si può anche "formare".
ISTRUZIONE: attività volta a comunicare nozioni e a fornire capacità lavorative e professionali attraverso l’insegnamento; risultato dell’insegnamento e dello studio, insieme di cognizioni acquisite; insegnamento rivolto sistematicamente nell’ambito della scuola
FORMAZIONE: processo evolutivo a livello psicofisico, morale, intellettuale dovuto all’educazione, all’esperienza, all’ambiente; preparazione professionale o a specifiche funzioni

4. L'Italia non ha ratificato la Costituzione Europea? Ma se è il paese che l'ha maggiormente promossa in questi ultimi anni e l'ha ratificata il 6 Aprile 2005 in Parlamento con il 94% dei voti a favore!

5. come può l'indicazione di non consentire la FAD non essere in contrasto con i principi dell'Accordo di Lisbona quando i suoi principi dicono che è necessario per l'Unione stabilire un obiettivo strategico chiaro e concordare un programma ambizioso al fine di creare le infrastrutture del sapere, promuovere l'innovazione e le riforme economiche, e modernizzare i sistemi di previdenza sociale e d'istruzione.

6. che senso ha dire che per i corsi di aggiornamento si può usare la FAD e per gli altri moduli no? Si tratta sempre di corsi per RSPP!

Luigi Matteo Meroni, direttore di PuntoSicuro.

 

 

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