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Rischio caduta: sistema di accesso su fune e sistema di salvataggio

Rischio caduta: sistema di accesso su fune e sistema di salvataggio
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: DPI

24/06/2019

Indicazioni dal quaderno tecnico dell’Inail sui sistemi di protezione individuale dalle cadute per i cantieri temporanei o mobili. La marcatura, il montaggio, smontaggio e manutenzione dei sistemi. Focus sui sistemi di accesso su fune e di salvataggio.

 

Roma, 24 Giu – Per trovare un riferimento diretto nel Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) ai sistemi di protezione individuale dalle cadute nei lavori in quota bisogna fare riferimento specificamente all’art. 115:

 

Art. 115 - Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto

1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come Nei lavori in quota, qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lettera a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, quali i seguenti:

a) assorbitori di energia;

b) connettori;

c) dispositivo di ancoraggio;

d) cordini;

e) dispositivi retrattili;

f) guide o linee vita flessibili;

g) guide o linee vita rigide;

h) imbracature.

 

(…)

 

Per avere ulteriori informazioni sulla classificazione, scelta, montaggio e manutenzione di questi importanti sistemi di protezione possiamo fare riferimento ad uno dei “ Quaderni Tecnici per i cantieri temporanei o mobili”, realizzati e recentemente aggiornati dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’ Inail.



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Sistemi di salvataggio e di accesso su fune

Nel Quaderno Tecnico “ Sistemi di protezione individuale dalle cadute”, a cura di Luca Rossi, Francesca Maria Fabiani e Davide Geoffrey Svampa, si ricorda innanzitutto la classificazione di questi sistemi secondo la UNI EN 363:2008 e la divisione in sistemi di trattenuta, sistemi di posizionamento sul lavoro, sistemi di arresto caduta, sistemi di accesso su fune e sistema di salvataggio.

 

Dopo esserci già soffermati, nell’articolo di presentazione del Quaderno Tecnico, sui primi tre sistemi individuati, riprendiamo dal Quaderno alcune informazioni sui sistemi di accesso su fune e di salvataggio.

 

Si segnala che un sistema di accesso su fune è “un sistema di protezione individuale dalle cadute che permette al lavoratore di raggiungere e lasciare il luogo di lavoro in tensione o in sospensione, in modo tale da evitare o arrestare la caduta”.

Tale sistema ha le seguenti “caratteristiche:

  • consente l’accesso al luogo di lavoro in tensione o in sospensione;
  • evita o arresta la caduta del lavoratore;
  • permette al lavoratore di muoversi tra posizioni più alte e più basse e può permettere lo spostamento laterale;
  • utilizza un punto di attacco basso sull’imbracatura per il collegamento alla fune di lavoro;
  • comprende una fune di lavoro e una fune di sicurezza che sono attaccate separatamente alla struttura;
  • può essere utilizzato per il posizionamento sul lavoro dopo che è stato raggiunto il luogo di lavoro”. 

 

Riprendiamo dal documento un’immagine esemplificativa di un sistema di accesso su fune:

 

Esempio di un sistema di accesso su fune

 

Veniamo, invece, al sistema di salvataggio.

 

Si indica che un sistema di salvataggio è “un sistema di protezione individuale dalle cadute per mezzo del quale una persona può salvare se stessa o altri e che evita la caduta” e ha le “seguenti caratteristiche:

  • evita la caduta sia della persona soccorsa sia del soccorritore durante l’operazione di salvataggio;
  • permette di sollevare o abbassare la persona soccorsa in un posto sicuro”.   

 

La marcatura e la scelta del sistema

Il documento Inail riporta poi informazioni sulla marcatura dei dispositivi di protezione.

 

In particolare un sistema di protezione individuale dalle cadute deve riportare le seguenti indicazioni:

  • “marcatura CE;
  • numero dell’organismo notificato;
  • nome del fabbricante;
  • nome del prodotto;
  • modello e tipo;
  • numero di serie o altro sistema di tracciabilità;
  • norma di riferimento e anno”.

Nel documento è riportato un esempio di marcatura.

 

Riguardo alla scelta si ribadisce poi che il sistema di protezione individuale dalle cadute da adottare in una specifica realizzazione, “dipende dai rischi da eliminare e/o ridurre, preventivamente individuati nell’attività valutazione dei rischi”.

In ogni caso per la scelta del sistema da utilizzare “si deve considerare che in generale è sempre preferibile un sistema che eviti la caduta libera rispetto a un sistema di arresto della caduta”.

 

Indicazioni per il montaggio e smontaggio 

Si segnala che prima del montaggio di un sistema di protezione individuale dalle cadute è “necessario verificare:

  • l’idoneità della struttura di ancoraggio (tipologia del materiale base, dimensioni, spessore);
  • le condizioni della superficie di lavoro (presenza di ghiaccio, scivolosità);
  • le condizioni atmosferiche (vento, pioggia ecc.);
  • l’applicabilità della procedura o delle istruzioni di montaggio;
  • l’idoneità dei dispositivi di ancoraggio (meccanici, chimici) per l’uso previsto; 
  • l’integrità di tutti i componenti del sistema di protezione individuale dalle cadute (assenza di danni ai materiali tessili, assenza di danni ai materiali metallici, assenza di deformazioni o ammaccature, corretta movimentazione delle parti mobili ed efficacia dei dispositivi di blocco e sblocco)”.

 

E se per l’uso “è necessario attenersi alle indicazioni del fabbricante”, prima dello smontaggio del sistema “è necessario verificare:

  • le condizioni della superficie di lavoro (presenza di ghiaccio, scivolosità);
  • le condizioni atmosferiche (vento, pioggia ecc.);
  • l’applicabilità della procedura o delle istruzioni di smontaggio”.

 

Mentre dopo lo smontaggio è “necessario verificare:

  • l’integrità di tutti i componenti;
  • l’assenza di danni ai materiali tessili;
  • l’assenza di danni ai materiali metallici;
  • l’assenza di deformazioni o ammaccature;
  • la corretta movimentazione delle parti mobili;
  • l’efficacia dei dispositivi di blocco e sblocco”.

 

Indicazioni essenziali per la manutenzione

Riportiamo, infine, alcune indicazioni essenziali per la manutenzione del sistema di protezione individuale dalle cadute, manutenzione che “deve essere effettuata da parte di personale qualificato”.

 

La manutenzione “prevede:

  • la verifica di funi, cinghie e nastri;
  • la verifica dell’assorbitore di energia;
  • la verifica dei danni ai componenti metallici;
  • la verifica dello stato delle saldature;
  • la verifica dello stato delle parti mobili;
  • la verifica del periodo di servizio”.   

 

Concludiamo ricordando che il documento Inail, che vi invitiamo a leggere integralmente, riporta anche varie risposte alle cosiddette FAQ (Frequently asked questions).

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Sistemi di protezione individuale dalle cadute”, Quaderno Tecnico per i cantieri temporanei o mobili a cura di Luca Rossi, Francesca Maria Fabiani e Davide Geoffrey Svampa con la collaborazione di Calogero Vitale, edizione 2018 (formato PDF, 1.37 MB).

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Cantieri: sistemi di protezione individuale dalle cadute”.

 

 

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