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Inail: i dati sugli infortuni del primo bimestre 2018

Inail: i dati sugli infortuni del primo bimestre 2018
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Dati e statistiche

17/04/2018

Infortuni mortali e malattie professionali: disponibili gli online gli open data Inail del primo bimestre 2018

Tra gennaio e febbraio denunciate due morti sul lavoro in meno rispetto ai primi due mesi del 2017, da 127 a 125 (-1,6%). In aumento le denunce di malattia professionale (+10,3%). La pubblicazione dei dati sugli infortuni nel complesso sospesa temporaneamente per consentire l’adeguamento dei sistemi statistici al nuovo obbligo di comunicazione all’Istituto di tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno.

 

Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio con esito mortale e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di febbraio. Si tratta di dati provvisori, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche e di consolidamento degli archivi. Per quantificare i casi accertati positivamente, infatti, sarà necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero anno 2018, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

 

In seguito alla recente introduzione dell’obbligo di trasmissione telematica all’Inail, a fini statistici e informativi, delle comunicazioni relative agli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno (escluso quello dell’evento) – obbligo che ricade su tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private – è stata invece temporaneamente sospesa la pubblicazione degli open data mensili relativi alle denunce complessive di infortunio, per evitare confronti di mese e di periodo non coerenti.

Tale pubblicazione sarà riattivata entro il mese di agosto, una volta concluso il processo di adeguamento dei sistemi statistico-informatici dell’Istituto.

 

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CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi due mesi di quest’anno sono state 125, due in meno rispetto alle 127 dell’analogo periodo del 2017 (-1,6%). I dati rilevati al 28 febbraio evidenziano un decremento, rispetto al primo bimestre del 2017, solo per i casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 99 a 83 (-16,2%), mentre quelli occorsi in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, sono aumentati da 28 a 42. 

Nel primo bimestre del 2018 si è registrato un calo di tre casi mortali (da 117 a 114) nella gestione Industria e servizi e di due casi (da 4 a 2) nel Conto Stato, mentre nella gestione Agricoltura i decessi denunciati sono stati tre in più (da 6 a 9).

 

L’analisi territoriale evidenzia un aumento di cinque denunce mortali nel Nord-Ovest, di tre casi nel Nord-Est e di sei casi al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-7 decessi) e nelle Isole (-9). A livello regionale, da segnalare le 16 denunce mortali in meno in Abruzzo (da 19 a 3), teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, i nove casi mortali in meno in Sicilia (da 14 a 5) e i sette in più nel Lazio (da 5 a 12).

 

Il modesto decremento rilevato nel confronto tra i primi due mesi del 2017 e del 2018 è legato esclusivamente alla componente femminile, i cui casi mortali sono scesi di tre unità, da 23 a 20, mentre quella maschile ha fatto registrare un aumento di un caso, da 104 a 105 decessi. Diminuiscono le denunce che hanno riguardato lavoratori italiani (da 111 a 105 casi), mentre si conferma il dato delle denunce dei lavoratori extracomunitari (13 casi mortali in entrambi i periodi) e aumenta quello degli stranieri dell’Unione Europea (da 3 a 7).

 

Dall’analisi per classi d’età emerge come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si registra un incremento tra i due periodi pari al 16%. In diminuzione, invece, le denunce per i lavoratori della fascia 20-29 anni (da 15 a 6 casi) e per gli over 65 (da 10 a 6).

 

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nei primi due mesi del 2018 le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono tornate ad aumentare. L’incremento del 14,8% rilevato a gennaio è sceso al +10,3% nel primo bimestre, pari a 926 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 9.010 a 9.936).

 

L’aumento interessa tutti i comparti: nell’Industria e servizi le denunce di malattia professionale sono aumentate dell’8,8% (da 7.323 a 7.966), in Agricoltura del 15,3% (da 1.586 a 1.829) e nel Conto Stato del 39,6% (da 101 a 141).

 

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle tecnopatie denunciate al Sud (+512 casi), dove si concentra un quarto del totale dei casi protocollati dall’Istituto, al Centro (+280), dove i casi denunciati sono un terzo del totale, nel Nord-Ovest (+128) e nel Nord–Est (+27). Le Isole, in controtendenza, mostrano un calo di 21 casi.

 

In ottica di genere, si rilevano 712 casi in più per i lavoratori (da 6.602 a 7.314) e 214 in più per le lavoratrici (da 2.408 a 2.622). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, continuano a rappresentare le prime malattie professionali denunciate.

 

TABELLE DI DETTAGLIO

- Infortuni mortali: tabelle nazionali e regionali

- Malattie professionali: tabelle nazionali e regionali
 
 
Fonte: INAIL


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Rispondi Autore: Francesco B. - likes: 0
17/04/2018 (11:37:53)
Dati alla mano il fenomeno è sicuramente preoccupante, ma visti così sembrerebbero in controtendenza rispetto agli allarmi lanciati nei giorni scorsi, dopo l'incidente di Livorno. Quali sono i dati normalizzati, rapportati ad esempio alle ore lavorate o al numero degli occupati?
Emerge poi che gli infortuni mortali in occasione di lavoro sono calati di circa il 16%, percentuale importante, il che farebbe pensare ad una prevenzione efficace, mentre il messaggio che è passato sui media è di una situazione assolutamente fuori controllo. Sono aumentati i decessi per gli infortuni in itinere, cosa vuol dire? Forse che più persone rispetto al 2017 devono andare al lavoro? Il rapporto fra gli infortuni mortali in itinere e gli incidenti stradali mortali è rimasto costante?
Anche sulle malattie professionali ci sarebbe da ridire. Quante sono le riconosciute rispetto alle denunciate? E ancora quale è il rapporto tra malattie denunciate/riconoscite e il numero degli occupati?
Sarebbe ora di divulgare informazioni sensate e non dati generici buoni solo a creare sensazionalismo.

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