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Morti sul lavoro in calo e piu' infortuni nel nord-est

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Approfondimento

12/09/2008

I dati aggiornati dell’Inail: i morti sul lavoro nel 2007 sono diminuiti di quasi il 10%, il rischio di infortuni è maggiore nel nord-est ma si muore di più al sud.

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Nel numero di agosto 2008 di DatiInail sono riportati alcuni dati aggiornati in relazione alle morti bianche e agli infortuni.
 
Ad esempio l’articolo “Morti sul lavoro: riviste al ribasso le stime 2007”, di Franco D’Amico, ci ricorda che, come già preavvisato nel rapporto Inail annuale, rispetto al 2006 “si registra un calo di circa il 10%” degli infortuni mortali “che porta il numero degli infortuni mortali in prossimità della soglia dei 1.200 casi, segnando il valore minimo assoluto dal dopoguerra ad oggi”.
 
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Il dato del 2007, che diverrà stabile solo con l’aggiornamento al 31 ottobre prossimo della Banca Dati Statistica, “ha consentito peraltro di ritoccare al ribasso le stime preliminari (1.240-1.260 casi), indicate già a suo tempo come ‘prudenziali e cautelative’, effettuate all’inizio dell’anno”.
In questo caso la ripartizione del dato sui diversi comparti lavorativi si discosta leggermente da quanto indicato nella relazione annuale. La flessione rimane sostenuta sia nel comparto agricolo (-15%) che in quello dell'Industria e Servizi (-9,5%), con un leggero incremento tra i Dipendenti statali. 
Un dato che invece continua ad essere in crescita è quello dei morti sulla strada. In particolare l’aumento degli infortuni mortali in itinere è superiore al 10%.
 
L’articolo “Rischio lavorativo: più infortuni nel nord-est, più morti al sud”, di Liana Veronico, si sofferma su “appositi indicatori, chiamati ‘indici di frequenza’, che forniscono un’indicazione sulle dimensioni del fenomeno correlate alla effettiva esposizione al rischio” ed esprimono così il reale rapporto che esiste tra infortuni e forza lavoro.
 
Questo dato, calcolato rapportando “il numero degli infortuni sul lavoro indennizzati (integrati per tenere conto dei casi non ancora liquidati) e il numero di addetti-anno (calcolati sulla base delle retribuzioni dichiarate dalle aziende)”, viene stabilizzato facendo riferimento alla media dell’ultimo triennio consolidato e depurandolo del dato relativo agli infortuni in itinere.
 
Se l’indice di frequenza dell’ultimo triennio consolidato è pari a 30,79 infortuni indennizzati ogni mille addetti nell’arco di un anno, a livello territoriale “la frequenza infortunistica generale presenta valori più elevati nel Nord-Est, con un indice superiore di circa il 25% rispetto alla media nazionale”.
Riguardo agli infortuni più gravi (infortuni con inabilità permanente e mortali) “gli indicatori più elevati si riscontrano nelle regioni meridionali”.
 
 
La pubblicazione DatiInail di agosto 2008 n.8 (formato PDF, 72 kB).
 
 
Tiziano Menduto



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