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Sangue “inquinato” da sostanze pericolose

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

01/02/2005

Il WWF ha reso noti i risultati delle analisi effettuate su un campione composto da parlamentari, attori e giornalisti italiani. Trovati in media 47 inquinanti su ogni soggetto.

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Persone normali, non esposte professionalmente ad agenti chimici pericolosi, eppure con il sangue “avvelentato” da pericolose sostanze.
E’ questo il risultato di un biomonitoraggio, che non ha pretese di divenire statistica, effettuato dal WWF su un campione di 18 nomi famosi (politici, attori, giornalisti), per scovare nel sangue sostanze tossiche di origine chimica.

I test, realizzati sull’esempio di un’analoga iniziativa europea che aveva coinvolto i ministri dell’Ambiente dell’UE, hanno evidenziato che in media ogni volontario aveva nel sangue 47 contaminanti; il soggetto più “contaminato” ne aveva 59, il meno contaminato 9.

Tutti i soggetti sottoposti alle analisi sono risultati contaminati da metalli pesanti, mentre nel 94,4% dei casi sono stati trovati PCB (Policlorobifenili, classificati da IARC come “probabili cancerogeni per l’uomo”), nel 91,6% c’erano tracce di pesticidi clorurati (responsabili dell’alterazione della fertilita’ e l’induzione di malformazioni) nel 72,2% scovati idrocarburi policiclici aromatici (cancerogeni e mutageni), nel 66,6% dei testati c’erano diossine (riconosciute come cancerogeno umano da IARC nel 1997 e noto interferente endocrino).
Tranne un solo soggetto, su ogni volontario sono state trovate tracce di almeno 40 diverse sostanze chimiche. Le sostanze chimiche riscontrate in maggiore quantità nel siero del sangue sono state il fenantrene (uno dei composti più tossici tra gli idrocarburi) e il DDE, un metabolita del DDT, pesticida bandito da almeno trent’anni in Europa.

“Questi risultati – ha affermato il prof. Silvano Focardi, Preside della Facolta’ di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Università di Siena - sono inequivocabili: tutte le persone sottoposte al test, indipendentemente dai luoghi in cui vivono e che frequentano, sono risultate contaminate da sostanze pericolose per la salute. […] I testimonial e i politici coinvolti sono comunque tutte persone che conducono una vita normale e non esposte professionalmente al contatto diretto con queste sostanze. E’ un livello di rischio intollerabile, a fronte dell’aumento esponenziale delle patologie tumorali, del sistema endocrino e riproduttivo.”

Per alcune delle sostanze rinvenute si tratta di principi banditi da oltre vent’anni, non più in commercio ma che restano nell’ambiente in quanto persistenti e bioaccumulabili.
I cosiddetti “POPs”, i “contaminanti organici persistenti” (come PCB, diossine, furani), rientrano della categoria degli “interferenti endocrini” un gruppo di sostanze capaci di interferire mediante vari meccanismi con il funzionamento del sistema endocrino, mettendo a repentaglio la salute riproduttiva e quella dell’infanzia.
I WWF chiede che tali sostanze siano messe al bando e sostituite con princìpi alternativi non tossici e, in generale, eliminazione graduale delle sostanze chimiche pericolose tramite l’approvazione del nuovo regolamento europeo in materia di sostanze chimiche, “REACH”, acronimo che sta per Registration, Evalution, Authorisation of Chemicals.
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