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Nuovi limiti per ozono e quattro inquinanti
Sono stati approvati nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri due decreti legislativi sugli inquinanti in attuazione delle direttive comunitarie 2001/81/CE e 2002/3/CE.
I provvedimenti riguardano i limiti di ozono e di altri quattro inquinanti, responsabili della presenza di ozono a bassa quota in Italia, e l’attuazione di misure atte a ridurre tali inquinanti.
Il decreto sui limiti agli inquinanti introduce, per la prima volta, in relazione a ossidi di azoto, biossido di zolfo, composti organici volatili e ammoniaca, limiti alle emissioni complessive provenienti da tutte quelle attività suscettibili di provocare inquinamento in atmosfera (trasporti, riscaldamento per uso civile, industrie, agricoltura, allevamento, eccetera).
Tali limiti dovranno essere conseguiti entro il 2010.
Secondo il decreto dovrà essere elaborato un programma nazionale di riduzione delle emissioni che dovrà interessare tutti i settori, dai trasporti alle attività produttive, dall'agricoltura alla zootecnia.
Spetterà all'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT) di mettere a punto entro il 30 ottobre 2004 gli inventari definitivi delle emissioni di questi quattro inquinanti.
Il secondo decreto legislativo riguarda invece l'ozono nell'aria, uno degli inquinanti estivi più persistenti nelle città italiane. Tale inquinante colpisce in modo particolare l'Italia e i Paesi del Mediterraneo, soprattutto a causa del clima che ne favorisce la concentrazione.
Il provvedimento pone come valore–bersaglio, da conseguire entro il 2010, il limite di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni come media su 3 anni per la salute umana.
Il decreto fissa i livelli di informazione e di allarme: rispettivamente 180 microgrammi/metro cubo e 240 microgrammi/metro cubo come media oraria
L’entrata in vigore del provvedimento comporterà anche maggiore informazione per i cittadini; infatti raggiunti questi limiti la popolazione dovrà essere esaurientemente informata anche sugli effetti sulla salute.
Le Regioni e le Province Autonome devono elaborare piani di azione per tenere sotto controllo l'ozono.
Commentando l’approvazione dei due provvedimenti, il ministero dell’Ambiente ha dichiarato: "Questi provvedimenti sono molto importanti per l'ambiente e servono a tutelare la salute, soprattutto quella dei bambini e degli anziani che sono i più sensibili a questi inquinanti".
I due decreti legislativi devono ora passare all'esame delle Commissioni Parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni, per poi ritornare al Consiglio dei Ministri per l'approvazione finale.
I provvedimenti riguardano i limiti di ozono e di altri quattro inquinanti, responsabili della presenza di ozono a bassa quota in Italia, e l’attuazione di misure atte a ridurre tali inquinanti.
Il decreto sui limiti agli inquinanti introduce, per la prima volta, in relazione a ossidi di azoto, biossido di zolfo, composti organici volatili e ammoniaca, limiti alle emissioni complessive provenienti da tutte quelle attività suscettibili di provocare inquinamento in atmosfera (trasporti, riscaldamento per uso civile, industrie, agricoltura, allevamento, eccetera).
Tali limiti dovranno essere conseguiti entro il 2010.
Secondo il decreto dovrà essere elaborato un programma nazionale di riduzione delle emissioni che dovrà interessare tutti i settori, dai trasporti alle attività produttive, dall'agricoltura alla zootecnia.
Spetterà all'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT) di mettere a punto entro il 30 ottobre 2004 gli inventari definitivi delle emissioni di questi quattro inquinanti.
Il secondo decreto legislativo riguarda invece l'ozono nell'aria, uno degli inquinanti estivi più persistenti nelle città italiane. Tale inquinante colpisce in modo particolare l'Italia e i Paesi del Mediterraneo, soprattutto a causa del clima che ne favorisce la concentrazione.
Il provvedimento pone come valore–bersaglio, da conseguire entro il 2010, il limite di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni come media su 3 anni per la salute umana.
Il decreto fissa i livelli di informazione e di allarme: rispettivamente 180 microgrammi/metro cubo e 240 microgrammi/metro cubo come media oraria
L’entrata in vigore del provvedimento comporterà anche maggiore informazione per i cittadini; infatti raggiunti questi limiti la popolazione dovrà essere esaurientemente informata anche sugli effetti sulla salute.
Le Regioni e le Province Autonome devono elaborare piani di azione per tenere sotto controllo l'ozono.
Commentando l’approvazione dei due provvedimenti, il ministero dell’Ambiente ha dichiarato: "Questi provvedimenti sono molto importanti per l'ambiente e servono a tutelare la salute, soprattutto quella dei bambini e degli anziani che sono i più sensibili a questi inquinanti".
I due decreti legislativi devono ora passare all'esame delle Commissioni Parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni, per poi ritornare al Consiglio dei Ministri per l'approvazione finale.