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Ridurre il rischio delle macchine agricole desilatrici

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Agricoltura

11/05/2009

Disponibili on line le linee guida Ispesl, non ancora definitive, relative all’adeguamento delle macchine agricole desilatrici, miscelatrici e/o trinciatrici. Le carenze della norma EN 703: 1995, il richiamo europeo e la riduzione del rischio.

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Su “Salute e Sicurezza sul Lavoro”, sito della Regione Lazio per lo sviluppo della cultura della prevenzione in ambito lavorativo, è stata segnalata la pubblicazione delle linee guida IspeslAdeguamento macchine agricole desilatrici, miscelatrici e/o trinciatrici e distributrici di insilati”.
 
Nota di redazione del 2 ottobre 2009
Riceviamo e pubblichiamo una precisazione dal Dipartimento Tecnologie e Sicurezza dell'ISPESL: il Documento è stato approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome l’11 giugno 2009, ma per avere lo status di linea guida deve essere approvato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano così come stabilito dal D. Lgs. 81/08 (art. 2 comma 1 lettera Z).
 
(Nota di redazione del 12 maggio 2009
Riceviamo e pubblichiamo una precisazione dal Dipartimento Tecnologie e Sicurezza dell'ISPESL: le linee guida ADEGUAMENTO MACCHINE AGRICOLE DESILATRICI non sono state ancora approvate in via definitiva dall'ISPESL ne approvate in sede di CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO (Conferenza Stato Regioni). Presumibilmente saranno approvate entro il mese di giugno 2009. Le linee guida qui pubblicate si intendono quindi una bozza di lavoro e non possono quindi avere un valore di riferimento normativo.)
 
 
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Nella presentazione del documento si ricorda che “la norma armonizzata EN 703 versione 1995 specificava i requisiti di sicurezza e di verifica per la progettazione e la costruzione di differenti tipi di desilatrici portate, trainate o semoventi utilizzate da un solo operatore, ivi comprese le macchine desilatrici - miscelatrici – distributrici”.
Tuttavia l’attività di Sorveglianza del Mercato, attraverso gli accertamenti tecnici svolti dall’ISPESL, “ha consentito di individuare alcune gravi insufficienze della norma EN 703: 1995”, ad esempio relative a :
- “carenza di informazioni tecniche connesse soprattutto con l’ubicazione dei comandi, la definizione dei sistemi di distribuzione e la determinazione dei tempi di arresto degli organi rotanti;
- requisiti di sicurezza connessi con l’abbassamento degli organi di taglio e caricamento;
- visibilità del campo di azione degli organi di taglio e caricamento;
- prevenzione di rischi dovuti agli elementi mobili connessi con il sistema di miscelazione e/o triturazione con macchine dotate di sistema di taglio e caricamento e con macchine dotate di porta caricante”.
 
In considerazione di queste insufficienze e dei “numerosi incidenti, spesso mortali, verificatesi in seguito all’utilizzo di queste macchine”, la norma EN 703: 1995 è stata “oggetto di una formale obiezione dell’Italia ai sensi dell’art. 6 della Direttiva Macchine”: la Commissione delle Comunità Europee il 25 ottobre 2000 ha deciso di “ritirare i riferimenti della norma EN 703 dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee”.
Dunque l’utilizzo di tale norma non è più elemento di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e di salute della direttiva 98/37/CE.
 
Benché sia stata redatta una nuova versione della norma (EN 703: 2004) che tiene nella “dovuta considerazione i commenti tecnici prodotti dall’ISPESL”, il presente documento – nato su richiesta del Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro – risulta necessario per poter intervenire sul parco macchine già immesso sul mercato con adeguati “apprestamenti tecnici volti a ridurre il rischio a livelli considerati accettabili”.
 
Il documento ha dunque lo scopo di fornire informazioni tecniche sulle modalità di adeguamento delle macchine, già immesse sul mercato e dichiarate conformi alla EN 703: 1995, ai fini del soddisfacimento delle carenze tecniche riscontrate dall’Italia e formalizzate dalla Commissione europea con la Decisione del 25 ottobre 2000 n. 2000/693/CE.
 
 
 
 
Tiziano Menduto

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