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Stress: conseguenze sul lavoro e definizione del metodo di valutazione

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavoratori

14/11/2011

Indicazioni per la prevenzione e tutela del lavoratore in merito allo stress lavoro-correlato. Le conseguenze sull’organizzazione. Adempimento formale e valutazione reale. I fattori da considerare per la valutazione e le caratteristiche di un buon lavoro.

 
Vicenza, 14 Nov – Per supportare le aziende e i vari attori della sicurezza nella valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato, PuntoSicuro presenta e segnala le risorse, strumenti e approfondimenti sul tema disponibili in rete.
Ad esempio sul sito della campagna straordinaria di formazione VIVERSICURA, campagna promossa dall’Assessorato alle Politiche della Formazione della Regione Veneto, è presente un utile documento, dal titolo “ Lo stress da lavoro correlato, normative e sistemi di prevenzione e tutela del lavoratore”,  relativo ad una lezione svolta da Paolo Campanini per la Fondazione Giacomo Rumor Centro Produttività Veneto ( CPV).
 
Il documento offre un breve riepilogo sullo stress lavorativo, presenta i principali modelli relativi allo stress lavoro-correlato, affronta le possibili conseguenze dello stress e dà indicazioni su come valutarlo.
 

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Nel documento si ricorda che lo stress “è parte di un sistema complesso e dinamico di interazione dell’individuo con il proprio ambiente (e quindi dipendente dal significato attribuito allo stimolo sulla base di processi percettivi individuali)”.
E quando lo stress diventa un problema?
Queste le risposte di alcuni ricercatori:
- “le richieste della situazione sono eccessive rispetto alla capacità dell’individuo di gestirle;
- la persona sovrastima le richieste o sottostima le proprie capacità;
- la persona esagera le conseguenze che potrebbero verificarsi se non riuscisse a gestire le richieste;
- la persona prova a gestire le situazione con modalità inefficienti o disfunzionali;
- paure, inibizioni, credenze, aspettative impediscono alla persona di utilizzare le proprie capacità;
- la persona non ha un adeguato sistema di supporto;
- paure inibizioni credenze aspettative impediscono alla persona di utilizzare il proprio sistema di supporto”.
 
Dopo aver elencato le manifestazioni fisiche-emotive-cognitive,  le conseguenze sulla salute a medio lungo termine, nella lezione si indicano anche le possibili conseguenze dello stress sull’organizzazione:
- “aumento dei costi per assenteismo;
- aumento del turnover non fisiologico;
- aumento delle inidoneità;
- aumento degli infortuni (denunce inail);
- aumento degli incidenti;
- ridotta produttività;
- declino nella qualità dei prodotti e del servizio;
- ridotta capacità di rinnovamento;
- ridotta immagine sociale dell’organizzazione”.
 
Riguardo alla valutazione si distingue nettamente tra “adempimento formale” e valutazione “reale”.
Ad esempio sono diverse le finalità: nel primo caso “compilare il DVR”, nel secondo “valutare lo stress”. Anche l’impegno è diverso: nel primo caso si cerca il minore impegno/sforzo possibile, nel secondo ci si regola tramite il “principio di efficienza”.
Inoltre nell’adempimento formale avremo risultati generici, mentre nella valutazione reale arriveremo a indicazioni specifiche su misure da adottare. E infine solo una valutazione reale avrà come utilità un miglioramento del benessere organizzativo.
 
Questi i principali fattori da considerare per la definizione del metodo di valutazione:
- “Legge 81, Accordo Europeo, Linee Guida;
- dimensioni e caratteristiche dell’azienda;
- caratteristiche dell’organizzazione e del lavoro;
- richieste specifiche del datore di lavoro;
- relazioni industriali;
- periodo della rilevazione;
- disponibilità di budget
- ogni fase deve essere concertata innanzitutto con il management;
- considerare chi è l’interlocutore interno (HR, MC, RSPP);
- definizione dei ‘gruppi omogenei’;
- analisi dei dati già presenti in azienda (assenteismo/presentismo, straordinari, vertenze, relazioni industriali/ infortuni/ incidenti/ situazioni specifica, job description, analisi di clima, interventi formativi, ecc… )”.
Queste invece alcune considerazioni di cui tener conto:
- “la valutazione deve essere come lo stress: contesto-specifica;
- si valuta il lavoro non il lavoratore;
- il metodo è più importante dello strumento;
- il metodo deve adattarsi al contesto e alle esigenze/opportunità organizzative;
- condivisione e partecipazione sono prerequisiti necessari: creare un gruppo multidisciplinare;
- coerenza con la legge e eventuali ‘linee guida’;
- considerare l’eventualità di analisi qualitative;
- misurare i singoli fattori di rischio e non lo ‘ stress’ in generale;
- fornire risposte specifiche e adatte al contesto organizzativo;
- lo stress non ha un valore soglia assoluto”.
 
Durante la lezione è stata immaginata, a titolo esemplificativo, la valutazione su alcune aziende.
Ad esempio per un’azienda farmaceutica con 700 dipendenti un percorso valutativo potrebbe comprendere:
- “incontri preliminari;
- sopralluoghi per i lavoratori di sede e affiancamenti per gli esterni;
- focus group preliminari;
- dati ‘oggettivi’;
- questionario su tutti;
- relazione finale con aree di criticità;
- focus/interviste per individuare le azioni di miglioramento”. 
 
Dopo aver indicato alcune raccomandazioni per l’uso delle checklist ISPESL, l’autore riporta per concludere le caratteristiche di un buon lavoro (Eklund’s checklist):
- “varietà: un lavoro che consiste di diversi compiti;
- conoscenza dell’interezza del processo produttivo;
- libertà di movimento fisico;
- tempi di lavoro a ciclo lungo;
- ritmo di lavoro autonomo;
- possibilità di influire sulla quantità e qualità del prodotto;
- possibilità di programmare il lavoro e risolvere i problemi;
- controllo e verifica dei risultati;
- pochi termini temporali (pressione del tempo);
- poche restrizioni temporali (legami di tempo);
- continuo sviluppo di abilità;
- libertà d’azione;
- responsabilità ed autorità;
- partecipazione;
- richieste del compito compatibili con le abilità della persona;
- clima positivo nella conduzione del lavoro;
- efficiente organizzazione del gruppo;
- adeguato supporto sociale”.
 
 
 
Lo stress da lavoro correlato, normative e sistemi di prevenzione e tutela del lavoratore”,  a cura di Paolo Campanini, documento relativo ad attività di formazione realizzate per la Fondazione Giacomo Rumor Centro Produttività Veneto (formato PDF, 1.99 MB).
 
 
Viversicura: sito del portale collegato alla campagna di formazione
 
 
 
Tiziano Menduto


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