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SPECIALE INCENDIO: La classificazione delle sostanze combustibili

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Prevenzione incendi

11/07/2000

Prosegue la pubblicazione dello ''Speciale incedio'' a cura dell'ing.BT(L) Pierpaolo Pergolis - Presidente nazionale dell'A.T.Is.A. (Associazione Tecnica Ispettori Antincendio).

Le normative internazionali non prevedono classificazioni omogenee per i tre tipi di combustibili.
In particolare, per i combustibili solidi e gassosi, le classificazioni si riferiscono più alla specificità del combustibile che non alle sue caratteristiche chimico-fisiche.

Combustibili solidi
La classificazione prevede tre categorie:
– incombustibili (non possono bruciare);
– difficilmente combustibili (bruciano solo in costante presenza di un innesco);
– combustibili (una volta accesi bruciano per autocatalisi).

Quest'ultima categoria, a sua volta è suddivisa in due gruppi:
– sostanze facilmente accendibili (iniziano a bruciare anche con deboli energie di innesco);
– sostanze difficilmente accendibili (richiedono inneschi di elevata energia di innesco).
Come si vede in questa classificazione, le caratteristiche delle sostanze sono definite anche dal tipo, dall'energia e dalla presenza stessa dell'innesco.

I combustibili gassosi
Per i combustibili gassosi la classificazione è ancora più generica; la normativa americana prevede tre principali suddivisioni in base alle caratteristiche chimico-fisiche e di impiego, a loro volta suddivise come indicato qui di seguito.
CARATTERISTICHE CHIMICHE
a) Gas infiammabili: ogni gas che può bruciare in miscela con aria ad una certa concentrazione.
b) Gas ininfiammabili: ogni gas che non può bruciare in miscela con aria a nessuna concentrazione.
c) Gas reattivi: ogni gas che in combinazione con altre sostanze può dare origine a reazioni diverse dalla combustione.
d) Gas tossici: ogni gas che può rappresentare un serio pericolo per la salute umana, se rilasciato in aria.

CARATTERISTICHE DI IMPIEGO
a) Gas combustibili: ogni gas usato come combustibile miscelato con aria.b) Gas industriali: ogni gas usato per processi industriali (saldature, refrigerazioni).
c) Gas per uso medico: ogni gas usato per scopi medici (anestesie e terapie respiratorie).

I combustibili liquidi
Molto più complessa e dettagliata è invece la classificazione dei combustibili liquidi per i quali vengono presi in esame diversi parametri:
IL PUNTO DI INFIAMMABILITÀ (FP - Flash Point), cioè la temperatura alla quale un liquido emette sufficienti vapori affinché, miscelati con aria e in presenza di energia di innesco, diano origine ad un fenomeno di combustione.

IL PUNTO DI EBOLLIZIONE (BP - Boiling Point), è la temperatura alla quale un liquido bolle alla pressione di 760 mmHg.
LA TENSIONE DI VAPORE (VP - Vapor Pressure), è la pressione esercitata dai vapori di un prodotto in equilibrio col suo liquido, misurata in kg/cm2 ad un valore di temperatura prefissato.Alcune normative comprendono nei parametri classificatori anche la temperatura di stoccaggio (t) o di lavorazione del prodotto che in alcuni casi acquista importanza fondamentale nei processi di estinzione (es.gli asfalti, normalmente stoccati a temperature molto elevate).

Articolo redatto a cura dell'ing.BT(L) Pierpaolo Pergolis - Presidente nazionale dell'A.T.Is.A. (Associazione Tecnica Ispettori Antincendio).
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