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Quali protezioni per il fumo passivo?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

30/10/2002

Il fumo passivo aumenta il pericolo di cancro, lo affermano gli esperti dell'IARC. Le ''aree non fumatori'' riducono realmente il rischio?

Si è svolto nei giorni scorsi a Milano all'Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori (INT), il convegno ''Fumo passivo e luoghi di lavoro - Dati scientifici e strumenti d'intervento'' (Si veda PuntoSicuro n. 648).

La conferma della pericolosità del fumo passivo giunge dall'autorevole ricerca della IARC (International Agency for Research on Cancer), presentata da Annie J. Sasco, direttrice dell'unità di epidemiologia per la prevenzione del cancro della IARC di Lione.
Il fumo passivo è stato classificato dalla IARC come cancerogeno del gruppo I, in quanto aumenta il rischio di cancro.

E' stato infatti appurato che in famiglia il fumo passivo fa aumentare del 30% il rischio di cancro nei mariti non fumatori e del 20% quello delle mogli non fumatrici; mentre sul posto di lavoro il maggior rischio di cancro dovuto al fumo passivo è del 16-19%.

Il problema del fumo negli uffici non solo è sentito dai lavoratori.
Sicuramente anche in seguito alla recente condanna per omicidio colposo nei confronti di due dirigenti di una banca per la morte di una dipendente asmatica non tutelata contro il fumo passivo, è aumentata anche la sensibilità dei datori di lavoro in merito a questi temi, anche per il timore di eventuali richieste di risarcimenti milionari per danni da fumo passivo.

La legge Sirchia, in via di approvazione, impone il divieto di fumo in tutti i locali chiusi e consente di fumare solo in locali privati non aperti a utenti e in locali pubblici espressamente riservati ai fumatori
Sul divieto di fumo nei luoghi di lavoro la legge non è molto chiara, in quanto impone il divieto salvo che in spazi "privati'', senza specificare quali siano questi spazi.

In una stanza nella quale una persona sta fumando si raggiunge un valore di polveri sottili per metro cubo cinque volte superiore alla soglia di allarme (75 microgrammi per metro cubo) oltre la quale i sindaci dispongono il blocco del traffico nelle città…

Inoltre i risultati di alcuni esperimenti presentati al convegno hanno messo in luce alcuni dubbi sull'efficacia, contro il fumo passivo, delle cosiddette ''zone non fumatori''.
Un controllo, effettuato con un particolare strumento, in treni e in ristoranti che avevano lo spazio per fumatori ha rilevato nei luoghi dove si fumava anche 900 microgrammi di Pm10 per metro cubo.
Dopo un certo lasso di tempo la stessa percentuale di polveri sottili è stata rilevata anche negli scompartimenti per non fumatori, e nelle sale per non fumatori dei ristoranti…




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