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Guida pratica per ridurre i disturbi muscolo-scheletrici

Disponibile on line una breve pubblicazione di Suva che spiega come sviluppare un sistema di prevenzione a livello ergonomico nelle aziende. I disturbi, la valutazione del rischio e la modifica dei processi tecnici e organizzativi.

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L'ergonomia – secondo la definizione dell'IEA (International Ergonomics Association) - è la disciplina che si occupa dell'adattamento delle condizioni di lavoro alle caratteristiche dell'organismo umano. Modificando i processi tecnici e organizzativi è possibile favorire il benessere della persona e migliorare la prestazione dell'intero sistema produttivo.

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Di ergonomia si occupa una breve pubblicazione (factsheet) realizzata da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, intitolata “Sistema di prevenzione ergonomica: più efficacia ed efficienza”  e contenente una guida pratica per la rapida implementazione di un sistema di prevenzione a livello ergonomico.
 
Parlare di ergonomia è necessario perché ancora oggi l’applicazione di questa disciplina non viene sufficientemente riconosciuta come fattore di successo per combattere, ad esempio, i disturbi muscolo-scheletrici come dolori alla nuca, alle spalle, alle braccia o alla schiena.
Infatti “nella maggior parte delle imprese manca un sistema di prevenzione a livello ergonomico”. Quando poi esiste si rivela spesso insufficiente: vengono “applicate soltanto misure puntuali senza alcuna sistematica”.
Eppure a volte bastano semplici misure ergonomiche, come una corretta impostazione del piano della scrivania e della sedia, per prevenire molti disturbi muscolo-scheletrici.
 
Ricordando che il documento fa riferimento alle normative svizzere e non a quelle italiane, veniamo alle indicazioni contenute nella guida pratica per la rapida implementazione di un sistema di prevenzione a livello ergonomico:
 
- definite un “processo per la prevenzione a livello ergonomico”, ad esempio integrando “nelle linee guida dell'azienda la prevenzione dei disturbi alla schiena, alla nuca, alle spalle e alle braccia”;
- designate un “centro di responsabilità per l'ergonomia (integrato, ad esempio, nella gestione del rischio e della qualità) che si occupi di questo processo”;
- estendete il “processo di prevenzione ergonomica a tutte le unità organizzative (sistema integrato)” tenendo conto delle caratteristiche specifiche della vostra azienda.
 
Questo processo di prevenzione ergonomica dovrà comprendere:
- analisi della struttura organizzativa dell'azienda sotto l'aspetto ergonomico (valutazione del rischio ergonomico) con progettazione dei processi lavorativi in base a criteri ergonomici;
- valutazione dei rischi ergonomici in tutte le unità produttive;
- modificazione, se necessario, di strutture e processi organizzativi in modo da ovviare ai rischi rilevati (ad esempio anche in relazione a fabbisogno di personale e turni);
- analisi dal punto di vista ergonomico delle apparecchiature e delle attrezzature di lavoro in uso e valutazione dei carichi movimentati nell'azienda.
 
Inoltre si ricorda che è necessario:
- affidare l'analisi del rischio ergonomico “ad uno specialista”;
- istruire “il personale sugli aspetti che riguardano l'ergonomia, dedicando particolare at-tenzione alla formazione del personale a prestito”;
- formare “una rete aziendale di esperti (di tutte le unità organizzative) attraverso attività di formazione per i responsabili dell'ergonomia e periodici resoconti”;
- definire dei fattori e degli indici di riferimento per la valutazione del processo di prevenzione (fattori e indici da verificare regolarmente).
 
È evidente che per realizzare strutture e processi lavorativi ergonomici, è fondamentale verificare e ottimizzare elementi come le caratteristiche edilizie, la disposizione dei locali/architettura del posto di lavoro, le attrezzature e strumenti di lavoro e la manutenzione delle apparecchiature. E dunque un sistema di prevenzione nel campo dell'ergonomia richiede risorse ed investimenti.
Questi investimenti – conclude il documento – sono tuttavia importanti perché “il controllo sistematico dei rischi ergonomici all'interno dell'azienda non contribuisce a ridurre soltanto i disturbi muscolo-scheletrici, ma anche la frequenza e la gravità degli infortuni”.
Inoltre la prevenzione di questi disturbi, come rilevato in un precedente articolo di PuntoSicuro, può ridurre le assenze per malattie e aumentare la produttività.
 
N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.
 
 
Sistema di prevenzione ergonomica: più efficacia ed efficienza”, factsheet prodotto da Suva (formato PDF, 35 kB).
 
 
Tiziano Menduto



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