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Giornata Nazionale Vittime del lavoro: 800.000 invalidi e 130.000 vedove

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

12/10/2009

Si è celebrata ieri la 59ª Giornata dedicata alle vittime del lavoro: ogni giorno 2.400 infortuni, 3 morti e 80 denunce di malattie professionali. L’Anmil a Piacenza realizza un “cimitero” per ricordare i 1120 morti del 2008.

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Resteranno per un mese, fino al 10 novembre, le oltre mille croci piantate ieri dall’Anmil nel prato presso il Vallo delle Mura Farnesiane a Piacenza a rappresentare i morti sul lavoro del 2008.
“Vorrei coinvolgere le scolaresche della città – ha spiegato il presidente dell’Anmil piacentino Bruno Galvani – portarle qui e raccontare ai ragazzi perché in Italia si muore facendo il proprio mestiere”.
 

 
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È questa una delle iniziative che si sono svolte ieri in tutta Italia in occasione della della 59ª Giornata dedicata alle vittime del lavoro.
Ad oggi, secondo i dati diffusi dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro) nel nostro Paese sono oltre 800.000 gli invalidi del lavoro e quasi 130.000 le vedove e gli orfani per i quali – chiede l’Anmil - è necessario prevedere una più equa tutela rispetto a quella finora garantita a causa di una legge obsoleta e inadeguata, quale il Testo Unico Infortuni che risale al 1965.
 
Il Manifesto della 59ª Giornata è stato realizzato da Riccardo Venturi, fotoreporter di Contrasto e autore anche delle immagini della Mostra fotografica “NO! contro il dramma degli incidenti sul lavoro”, ideata e promossa dall’ANMIL in collaborazione con l’INAIL, che sta girando l’Italia come campagna di sensibilizzazione sul tragico tema degli incidenti sul lavoro.
 
"Il livello di attenzione va tenuto alto": così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata, è tornato a chiamare alla riflessione. In un messaggio il Capo dello Stato sottolinea che l'odierna celebrazione "ci sollecita ancora una volta a riflettere su quante vittime e quanti infortuni potrebbero essere evitati con una sempre più efficace azione di prevenzione e con la rigorosa e puntuale applicazione delle norme e delle misure tecniche ed organizzative già ora disponibili.”
 
“Il fenomeno degli incidenti sul lavoro – continua il Presidente - rimane dolorosissimo, inquietante ed inaccettabile per una società che voglia dirsi civile.”
 
“Anche per effetto degli interventi normativi adottati dal Parlamento, con il contributo di tutte le forze politiche e sociali, si è verificata una riduzione del numero delle morti bianche. E' dunque possibile e necessario agire efficacemente perfezionando le misure volte ad arginare sempre più il fenomeno. Il livello di attenzione, di comune sensibilità sociale e civile al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro va dunque tenuto alto. La battaglia contro gli infortuni e le malattie professionali può essere vinta – ha concluso il Presidente - con una sempre più solida cultura della sicurezza, con sistematiche campagne di informazione e di sensibilizzazione, con la diffusione di buone pratiche e la valorizzazione degli esempi migliori".


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