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Spazi confinati: la formazione con unità mobili di addestramento

Spazi confinati: la formazione con unità mobili di addestramento
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Spazi confinati

25/09/2013

In relazione ad un progetto di supporto delle imprese per la qualificazione delle proprie risorse umane in ambienti confinati, è stato realizzata una unità mobile di addestramento per riprodurre le condizioni operative prevedibili negli spazi confinati.

Maranello (MO), 25 Set – Per prevenire e ridurre la gravità dei molti incidenti che avvengono negli spazi o ambienti confinati, il Presidente della Repubblica ha emanato il 14 settembre 2011 il  DPR n. 177 del 2011 che definisce la qualificazione professionale richiesta alle aziende e ai lavoratori operanti in tali ambienti di lavoro.
Negli  ambienti sospetti di inquinamento o confinati devono operare solo imprese e lavoratori in possesso di competenze, formazione, informazione, addestramento e procedure di sicurezza adeguati al rischio delle attività da svolgere.
E se è proprio lo strumento della formazione e dell'addestramento pratico uno dei principali elementi di prevenzione, è necessario che le Regioni, che le parti sociali, che le amministrazioni pubbliche promuovano specifiche attività di sensibilizzazione e formazione.
 
Per raccontare l’esperienza di quanto avvenuto nella Regione Lazio, ci soffermiamo su un intervento al 30° congresso nazionale di igiene occupazionale organizzato a Maranello (MO) dal 26 al 28 giugno 2013 dall’Associazione Italiana degli Igienisti Industriali ( AIDII).

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In particolare presentiamo brevemente il contributo “Formazione ed addestramento itinerante sulle procedure di lavoro in spazi confinati: l’Unità Mobile di Addestramento (U.M.A.) ed il contributo delle istituzioni del Lazio”, a cura di M. Potestà (Sede Inail, Latina), P. De Santis e  P. Desideri (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione INAIL DR LAZIO, Roma), A. Del Grande e F. Ferrara (Consulenza Tecnica per l'Edilizia INAIL DR LAZIO, Roma), C. Sbocchi e F. Mazzucco (Studio Sbocchi, Latina).
 
Gli autori oltre a ricordare i “tragici incidenti mortali, anche multipli, accaduti negli ultimi anni in ambienti di lavoro contaminati o confinati”, si soffermano inizialmente sulla definizione e sulla tipologia dei vari spazi confinati presenti nel mondo del lavoro.
Presentano poi le caratteristiche del Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177 “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, a norma dell'articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”.
 
Partendo dai risultati di indagini svolte dopo molti incidenti mortali, si rileva “come pur in presenza delle attrezzature di protezione e dei dispositivi di protezione individuali necessari, l'evoluzione degli infortuni è stata comunque infausta perché l'addestramento all'uso corretto di quest'ultimi si è dimostrato carente”.
È dunque proprio lo strumento della formazione e dell'addestramento pratico quello che viene indicato dal decreto come misura maggiormente efficace per la prevenzione degli infortuni.
 
E da questa constatazione nasce l'esigenza di sostenere le imprese nel difficile compito di qualificare e sensibilizzare le proprie risorse umane sulla prevenzione degli infortuni in ambienti confinati.
In questo senso fin dal 2010 la Direzione Regionale per il Lazio dell'INAIL ha avviato una “proficua attività di sensibilizzazione e formazione per le figure di coordinamento della salute e sicurezza (Responsabili SPP, Coordinatori per la Sicurezza, Datori di Lavoro) chiamate a gestire le attività da svolgere negli ambienti a rischio di inquinamento o confinati”.
 
Inoltre nel 2012 è stato siglato da U.T.G. Prefettura di Latina, INAIL Direzione Regionale Lazio, Confindustria Latina e AUSL Latina - Dipartimento SPreSal, il protocollo d'intesa "Safety First, La sicurezza prima di tuffo: formazione itinerante per addetti che operano in ambienti confinati", con l'obiettivo di rispondere alle esigenze di qualificazione degli operatori introdotte dal D.P.R. 177/2011.
 
Il protocollo d’intesa è il risultato di un progetto che si pone come “concreto sostegno alle imprese impegnate nel difficile compito di preparare e addestrare le proprie maestranze, siano esse operanti presso la propria unità produttiva od operanti presso i siti produttivi o residenziali dei Committenti”.
 
Un aspetto particolarmente delicato nell'effettuazione dell'addestramento pratico, è la necessità di erogare lo stesso a cura di "persona esperta e sul luogo di lavoro", come indicato dall'art. 37, comma 5 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
Era necessario disporre di un “luogo di lavoro attrezzato in cui svolgere esercitazione pratiche di simulazione delle attività in ambienti confinati”.
Da questa necessità è nata l'idea di realizzare una Unità Mobile di Addestramento (U.M.A.), “che possa andare incontro a tutte le esigenze sopra descritte, nel pieno rispetto della vigente normativa di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, offrendo ai lavoratori la possibilità di essere addestrati direttamente all'utilizzo dei sistemi di sicurezza e dei dispositivi di protezione individuale, simulando gli interventi lavorativi e applicando, dal vero, le procedure di emergenza per il soccorso del personale operante all'interno degli ambienti confinati”.
 
È stato dunque possibile realizzare un “percorso formativo teorico propedeutico ad un addestramento in campo che impiega una speciale unità mobile (U.M.A.) allestita come simulatore delle condizioni di ingresso/uscita sia in verticale che in orizzontale da uno spazio confinato. L'interno del simulatore è allestito per riprodurre le condizioni operative prevedibili negli interventi lavorativi in spazi confinati, con il fine di addestrare alle corrette procedure di sicurezza in situazioni normali e di emergenza”.
In particolare il valore aggiunto del percorso esperienziale con l'utilizzo dell’U.M.A. è rappresentato proprio dall’opportunità per i Lavoratori “di sperimentare personalmente, in sicurezza,  le reali e differenti condizioni di lavoro, nonché di acquisire i corretti comportamenti e gli schemi operativi utili per la gestione delle fasi dell'emergenza”. 
 
In particolare l'addestramento relativo al progetto e all’utilizzo dell’unità mobile riguarda:
- i rischi degli spazi confinati, le procedure di entrata, di lavoro, di uscita, il recupero in caso di emergenza;
- l'uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale di 3a categoria.
E i corsi di addestramento possono essere svolti - laddove si renda necessario simulare un ambiente lavorativo nel suo insieme - “su un piazzale adeguatamente scelto per il posizionamento dell'unità mobile di addestramento (U.M.A.)”.
È possibile simulare la situazione di scarsa visibilità, le tipologie di accesso, il lavoro in spazi ristretti, il recupero di lavoratori infortunati, al fine di migliorare le varie procedure organizzative. Il sistema consente inoltre la possibilità, in un attiguo gazebo attrezzato, di visionare l'esercitazione del lavoratore impegnato: in tal modo è possibile coinvolgere tutti i lavoratori nelle riflessioni sulle criticità presenti nelle operazioni in ambienti confinati e sulle difficoltà sperimentate dai colleghi aumentando l'efficacia delle sessioni addestrative.
 
Concludiamo segnalando che L'U.M.A., se allestita in accoppiamento alla “Torre Trabattello Mobile" (struttura modulare realizzata per la simulazione di attività su piani di lavoro con altezza e inclinazione regolabile), è utilizzabile anche per addestrare i lavoratori alle tecniche e alle procedure operative per l'accesso in sospensione all’interno di ambienti confinati.
 
 
Formazione ed addestramento itinerante sulle procedure di lavoro in spazi confinati: l’Unità Mobile di Addestramento (U.M.A.) ed il contributo delle istituzioni del Lazio”, a cura di M. Potestà (Sede Inail, Latina), P. De Santis e  P. Desideri (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione INAIL DR LAZIO, Roma), A. Del Grande e F. Ferrara (Consulenza Tecnica per l'Edilizia INAIL DR LAZIO, Roma), C. Sbocchi e F. Mazzucco (Studio Sbocchi, Latina), contributo presentato al 30° congresso nazionale di igiene occupazionale organizzato dall’Associazione Italiana degli Igienisti Industriali (formato PDF, 4.14 MB).
  
  
 
Tiziano Menduto
 
 
 
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Rispondi Autore: Giuliano Degl'Innocenti - likes: 0
26/09/2013 (08:34:53)
Interessante iniziativa

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