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Lavorare in piedi …quali soluzioni?

Lavorare in piedi …quali soluzioni?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi fisici

07/04/2015

Disponibile un opuscolo informativo per i lavoratori expo Milano 2015 che da alcune semplici indicazioni per prevenire i danni causati dal lavorare in piedi per tante ore.

 
Il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro ASL Milano ha pubblicato un opuscolo informativo per i lavoratori expo Milano 2015: “Lavoro in piedi”.
 
QUESTIONE DI TEMPO E RECUPERO
Non c’è bisogno di stare seduti a lungo; quando si interrompe la condizione di lavoro prolungato in piedi la velocità di recupero dell’affaticamento muscolare è molto più accentuata nei primi minuti.
SE IL RECUPERO COMPLETO AVVIENE IN 60 MINUTI IL 25% DEL RECUPERO AVVIENE NEI PRIMI 4 MINUTI, PERTANTO UNA SERIE DI PICCOLE PAUSE È MOLTO PIÙ EFFICACE DI PAUSE PROLUNGATE.


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QUALI DANNI?
-sovraccarico di tendini e muscoli
-compressione della struttura articolare, dolori alla colonna vertebrale
-ernia discale lombare
-ristagno venoso nella parte anteriore delle gambe con conseguente maggior lavoro cardiaco e tachicardia
-disturbi della circolazione venosa
 
COSA DEVE FARE IL DATORE DI LAVORO
Deve prendere in considerazione il rischio, valutarlo nel documento di valutazione del rischio e, se presente, prendere i provvedimenti necessari per ridurlo
 
POSSIBILI SOLUZIONI
 
Layout ambiente di lavoro
Predisporre uno schema ergonomico del posto di lavoro che permetta ai lavoratori di sedersi anche per pochi minuti quando ciò non sia di pregiudizio all’attività lavorativa
 
Dotare il posto di lavoro di idonei sedili
-Comodo, ergonomico e con supporto lombare;
-Con altezza ed inclinazioni regolabili
-Stabile
-Bordi smussati
Il lavoratore appoggiando il tratto dorso-lombare della colonna scarica il peso del corpo, evitando il sovraccarico di tendini, muscoli e strutture articolari degli arti inferiori.
 



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Rispondi Autore: ANDREA DI BENEDETTO - likes: 0
07/04/2015 (14:11:11)
Sinceramente trovo l'opuscolo nella migliore delle ipotesi "imbarazzante", sia per i contenuti che per la veste grafica.
Le cosiddette "informazioni per i lavoratori" contengono di fatto pochissime indicazioni utili ad alleviare la stanchezza fisica ed a preservare la salute. Non sono altro che un insieme alquanto scomposto di nozioni che chiunque può trovare in internet od addirittura una mera elencazione diritti, per niente scontati, che dovrebbero essere oggetto di attenzione preventiva da parte dei Datori di lavoro.
Ma abbiamo un'idea realistica di chi saranno i lavoratori di EXPO?
Secondo voi avranno una ben che minima voce in capitolo?
Stiamo parlando di studenti, volontari, personale a contratto stagionale, cooperative, etc.
Non mi piace fare il disfattista ma se questa è la professionalità dei nostri Enti Pubblici, ASL Regione Lombardia in testa, non diamo certo una bella immagine dell'Italia che credo fermamente NON sia questa.

Saluti.

A. di Benedetto
Rispondi Autore: Paolo Usai - likes: 0
08/04/2015 (15:17:59)
notare che si potrebbe intendere che le misure di tutela non possono essere prese perchè pregiudicano l'attività produttiva: "Predisporre uno schema ergonomico del posto di lavoro che permetta ai lavoratori di sedersi anche per pochi minuti quando ciò non sia di pregiudizio all’attività lavorativa"

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