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La valutazione dell’efficacia delle attività di prevenzione

La valutazione dell’efficacia delle attività di prevenzione

Un convegno si è occupato degli indicatori per la prevenzione efficace nei luoghi di lavoro. I flussi informativi, la tipologia degli indicatori e i sistemi di valutazione dell’efficacia degli interventi di prevenzione.


Firenze, 6 Mag – Ha ormai qualche anno di ritardo il decreto applicativo dell’art.8 del D.Lgs. 81/2008 di istituzione del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP). Sistema informativo che permetterà di rispondere efficacemente alle esigenze di conoscenza e di programmazione, pianificazione e valutazione dell’efficacia delle attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
 
Di flussi informativi e dell’importanza di efficaci indicatori per valutare e migliorare la prevenzione si è parlato nel convegno “ Indicatori per la Prevenzione Igiene Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e Sistema Informativo - Una proposta in discussione” che si è tenuto il 2 marzo 2015 a Firenze.
 

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Il convegno ha affrontato non solo gli aspetti di contenuto dei possibili indicatori per la prevenzione efficace nei luoghi di lavoro, così come sono previsti ai vari livelli istituzionalmente competenti (nazionali, regionali e locali), ma ha presentato i risultati di un gruppo di Gruppo di Discussione che ha approfondito lo stato dell’arte in Regione Toscana e ha formulato proposte per rivedere e migliorare gli indicatori attualmente previsti.
 
Per comprendere meglio cosa si intenda come “indicatori” possiamo fare riferimento ad alcuni degli interventi che si sono tenuti al convegno.
 
Ad esempio nell’intervento “Lo stato degli indicatori per la Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro”, a cura di Alberto Baldasseroni ( Centro di riferimento regionale per l'analisi dei flussi informativi su Infortuni e Malattie professionali o da lavoro, Azienda USL 10 di Firenze), si approfondisce il significato di “indicatori” per evitare “equivoci sul loro significato e fraintendimenti nell’uso” (indicatori per la programmazione, indicatori per la performance, ...).
 
Ricorda infatti che esistono “cinque tipi fondamentali di fabbisogni informativi della pubblica amministrazione:
- compliance: raccogliere informazioni per far rispettare le regole;
- management control: raccogliere informazioni per tenere sotto controllo l’organizzazione;
- accountability: raccogliere informazioni per rendere conto dei risultati ottenuti;
- learning: raccogliere informazioni per capire se e come gli interventi funzionano;
- policy and program design: raccogliere informazioni per orientare le scelte tra alternative di policy”.
I primi due sono relativi alla valutazione dell’efficienza e gli ultimi due alla valutazione dell’efficacia.
 
L’intervento si sofferma poi, riguardo al tema della prevenzione, su:
- indicatori di valutazione: “contribuiscono al sistema di valutazione aziendale. Sono basati sul raggiungimento di “standard” di riferimento. Obiettivo: tutte le entità misurate raggiungano e superino lo ‘standard” (es. 5% delle ditte sottoposte a sopralluogo; cantieri assegnati annualmente da sottoporre a sopralluogo; aziende agricole assegnate annualmente da indagare; ecc.);
- indicatori di analisi: “sono utilizzati solo per interpretare le eventuali differenze di performance. Sono basati su valori medi regionali. Obiettivo: misurare l’andamento nel tempo; indagare le situazioni ‘outlier’ (valori troppo bassi e valori troppo alti rispetto alla media) in modo da intervenire per correggere eventuali distorsioni sistematiche nella raccolta dei dati”.
 
Un intervento, a cura del Dott. Vittorio Demicheli ( Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, Regione Piemonte), si sofferma poi sui “Sistemi di valutazione per il Dipartimento di Prevenzione”.
 
Nell’intervento si ricorda che in questo caso valutare vuol dire determinare il valore, il merito, l’utilità di un intervento o di un programma. E se i “valori non sono neutri e non sono generali”, valutare una qualsiasi cosa “richiede innanzitutto di chiarire con se stessi e con gli altri il valore relativo di questa cosa, la sua finalità e la sua utilità”.
 
Valutare può essere:
- ex ante: “serve a preparare gli interventi, a prevederne gli effetti possibili e quelli desiderabili”;
- ex post: “serve a render conto degli effetti prodotti”.
 
E nel valutare la prevenzione le domande a cui dare risposta riguardano:
- il perimetro (cosa includiamo nella prevenzione): nell’intervento si fa in particolare riferimento al Piano nazionale della Prevenzione;
- lo scopo della valutazione;
- i metodi per la valutazione;
 
 
 
Lo stato degli indicatori per la Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro”, a cura di Alberto Baldasseroni - Centro di riferimento regionale per l'analisi dei flussi informativi su Infortuni e Malattie professionali o da lavoro (CeRIMP), Azienda USL 10 di Firenze, intervento al convegno “Indicatori per la Prevenzione Igiene Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e Sistema Informativo - Una proposta in discussione” (formato PPT, 5.37 MB).
 
 
Sistemi di valutazione per il Dipartimento di Prevenzione”, a cura di Vittorio Demicheli - Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) - Regione Piemonte, intervento al convegno “Indicatori per la Prevenzione Igiene Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e Sistema Informativo - Una proposta in discussione” (formato PPT, 5.95 MB).
 
 
 
 
Tiziano Menduto
 




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