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Una giornata per riflettere sulle conseguenze degli infortuni

Si è celebrata domenica 12 ottobre la 53° “Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”, promossa dall’A.N.M.I.L. (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro).

Su tutto il territorio nazionale sono stati organizzati dall’A.N.M.I.L., che nel 2003 festeggia il 60° anno di attività, conferenze, commemorazioni per i lavoratori vittime di incidenti, dibattiti.

La manifestazione, riconosciuta ufficialmente dal 1998 dalla Repubblica Italiana, è nata con l’obiettivo di ricordare all’opinione pubblica, alle Istituzioni ed alle forze politiche la necessità di porre attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro e di garantire la giusta tutela alle vittime del lavoro e alle loro famiglie.

“La Giornata vuole essere, prima di tutto, un momento di incontro tra le forze vitali della società, per non dimenticare che, negli ultimi cinque anni in Italia si sono verificati oltre cinque milioni di infortuni sul lavoro, con quasi 200.000 invalidità permanenti e oltre 7.000 morti; e per sottolineare una volta di più che uno Stato civile non può permettere che si creino situazioni discriminanti tra i cittadini, ma deve anzi operare perché qualsiasi barriera venga eliminata.”

Nel 2002 si è assistito nel complesso ad un lieve calo degli infortuni sul lavoro.
Per trasformare il dato del 2002 in una tendenza, il presidente dell’ANMIL ha individuato quattro priorità.

Anzitutto si devono riorganizzare e incrementare i controlli sui luoghi di lavoro.

Per la promozione della cultura della prevenzione si deve agire in due direzioni: porre particolare attenzione formazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori in materia di sicurezza e stimolare la formazione della coscienza del lavoro come rischio nella fase educativa ed in quella scolare.

”Infine, è indispensabile dettare norme specifiche per le piccole e medie aziende, presso le quali si verifica il maggior numero di infortuni e riteniamo, anzi, che queste vadano sostenute ed incentivate rispetto all’obiettivo sicurezza sul lavoro, confermando l’impegno anche finanziario dell’INAIL che era stato previsto, ma solo in via sperimentale, con il Decreto Legislativo n. 38 del 2000.”
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