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GDO: misure di prevenzione richieste e procedure di vigilanza

GDO: misure di prevenzione richieste e procedure di vigilanza
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Vigilanza e controllo

30/03/2015

Quali sono i comportamenti in vigilanza degli SPSAL? Esempi di check list adottate per controllare procedure e documenti di valutazione del rischio. E alcune misure di prevenzione organizzative e procedurali proposte nelle Linee operative per la GDO.

 
Bologna, 30 Mar – In precedenti articoli PuntoSicuro ha segnalato l’utilità, per verificare la prevenzione delle malattie muscoloscheletriche correlate ai rischi di sovraccarico biomeccanico nelle strutture della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), dei sopralluoghi mirati. Uno strumento per le attività di vigilanza da effettuare per la verifica delle modalità di lavoro in tutte le fasi operative (es. arrivo della merce, trasferimento e stoccaggio in cella o allestimento dell’area vendita) correlate alle attività della GDO.
 
Proprio per favorire un’adeguata vigilanza su questo tema, al convegno “ Piano regionale della prevenzione - Grande distribuzione organizzata e prevenzione delle malattie muscoloscheletriche - Linee operative per la vigilanza” (Bologna, 26 settembre 2013) sono state presentate le “ Linee operative per la vigilanza sui rischi da sovraccarico biomeccanico nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) - Documento di omogeneità dei comportamenti in vigilanza dei SERVIZI PSAL” curate dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’Emilia Romagna per migliorare l’azione preventiva sul territorio regionale.
 
 


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In particolare l’applicazione delle Linee operative durante i sopralluoghi prevede che siano utilizzate alcune checklist, come la “checklist-GUIDA CL03” che riporta in maniera semplificata i vari elementi da verificare, trattati nelle Linee operative GDO.
 
Inoltre riguardo al documento di valutazione dei rischi di sovraccarico biomeccanico la guida riporta una tabella con i criteri e metodi di valutazione del rischio residuo di sovraccarico biomeccanico in relazione alle diverse tipologie di movimentazione manuale dei carichi:
- sollevamento/abbassamento monotask o simple task - “Lifting Index (LI) della UNI ISO 11228-1, in grado di valutare se la postazione è accettabile e di classificare correttamente l’esposizione a rischio degli addetti;
- picking e sollevamento/abbassamento multi task - sono possibili 2 percorsi distinti: 1) Lifting Index (LI) applicato alla situazione peggiore (per peso, altezze e distanze) secondo il criterio dell’Allegato B.1 della UNI ISO 11228-1, in grado di valutare solo se la postazione è accettabile ai fini dell’adozione di misure di prevenzione; 2) Revised NIOSH lifting equation (CLI, VLI) e Draft CD ISO TR 12259 (metodi e software dedicati all’analisi dei carichi compositi o frammisti), in grado di meglio classificare l’esposizione degli addetti;
- trasporto manuale in piano di carichi per distanze superiori a 2 m - sono possibili 2 percorsi distinti (e complementari): 1) calcolo della massa cumulata UNI ISO 11228-1; 2) tabelle psicofisiche di Snook e Ciriello;
- traino e spinta di carichi su ruote (lavoro del corpo + braccia) - metodo 1 generalizzato della ISO 11228-2;
- traino e spinta di carichi sospesi (lavoro del corpo + braccia) e traino e spinta di carichi (lavoro solo del braccio - es. a banco) - UNI EN 1005-3 (la UNI ISO 11228-2 non è applicabile): per forze isometriche è possibile confrontare i dati rilevati con dinamometro coi limiti riportati nella norma sia per soggetti idonei (rif. uso professionale) e per soggetti con limitazioni (rif. uso domestico);
- movimentazione di carichi da 1 a 3 kg ad alta frequenza (e movimenti ripetitivi) - metodo OCRA (o checklist OCRA) “preferito” dalla UNI ISO 11228-3 rispetto a HAL-ACGIH e Strain Index in quanto valuta anche la spalla”.
 
Riguardo poi in particolare alla valutazione dell’efficacia del documento di valutazione dei rischi di sovraccarico biomeccanico, la check list indica di controllare diversi elementi.
Rimandando ad una lettura integrale della guida, ne riprendiamo alcuni.
In particolare si chiede se la valutazione:
- “valuta specifici quantitativi, tipologia e collocazione dei colli movimentati nella sede ispezionata”;
- “individua e analizza tutte le situazioni rappresentative e abituali e tutte le operazioni e i compiti che comportano mmc, sbas o posture incongrue”;
- valuta correttamente vari elementi (peso del carico, distanza del peso dal corpo, altezza di presa, frequenza del sollevamento e durata, frequenza d’azione e ripetitività, durata del compito, ...
- evidenzia in modo chiaro tutte le non conformità rispetto all’applicazione dei principi ergonomici;
- elenca tutte le misure tecniche, organizzative o procedurali già adottate ai sensi del D.Lgs 81/08;
- calcola il rischio residuo”.
 
La Guida al sopralluogo riporta anche indicazioni per la verifica mirata all’adozione di tutte le misure di prevenzione tecniche, organizzative e procedurali, alla verifica della presenza di soluzioni di prevenzione già adottate nella GDO, alla verifica della sorveglianza sanitaria mirata e alla verifica della formazione specifica.
Ad esempio riguardo alla sorveglianza sanitaria si chiede di verificare (verifica di primo livello) se è:
- “effettuata la sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori che risultano esposti a rischio specifico;
- presente il protocollo sanitario formalizzato;
- presenti i giudizi di idoneità;
- presenti i risultati anonimi collettivi (relazione sanitaria o allegati al verbale di riunione periodica annuale ex art. 35 e/o allegata al DVR ad integrazione della valutazione);
- presenti i verbali di sopralluogo del medico competente”.
Nel documento sono presenti anche gli elementi per la verifica di secondo livello.
 
Concludiamo riportando qualche indicazione presente nell’intervento al convegno “Esempi di misure di prevenzione (tecniche organizzative e procedurali) proposte nelle Linee operative”, a cura di Giorgio Zecchi (SPSAL Ausl di Reggio Emilia).
 
L’intervento, analogamente a quanto già indicato nelle Linee operative, sottolinea che nel sopralluogo di vigilanza sulle misure di tutela occorre verificare se il datore di lavoro ha:
- “adottato, in ogni reparto del PV (punto vendita, ndr) ispezionato, tutte le misure tecniche (ausili/attrezzature). Le misure devono: essere adeguate, sicure per chi le usa; essere in numero sufficiente (effettiva riduzione del rischio); consentire di svolgere i vari compiti in condizioni ergonomiche quanto più possibile ‘ideali’ e col minor sovraccarico. Il relatore riporta esempi di carichi nella GDO posti “in area ergonomicamente accettabile”;
- “adottato e formalizzato, misure organizzative o procedure di buona prassi operativa (meglio se scritte) efficaci e “attuabili” (formazione di lavoratori e capinegozio/capiturno). Nelle slide dell’intervento sono riportati alcuni esempi;
- formalizzato procedure di buona prassi operativa: consultazione RLS (che ne verifica l’applicabilità); esplicitate; formazione/addestramento di addetti e preposti;
- formato n. adeguato di operatori nel turno all’uso degli app. di sollevamento e carrelli elevatori nel PV;
- formalizzato sistema di segnalazione e di restituzione dei pallet in arrivo con altezza di presa eccessiva (es. > 175 cm – rif. NIOSH). Agire sulla formazione di pallet idonei già all’origine”;
- attivato una efficace vigilanza interna (preposti formati) sull’utilizzo sistematico di ausili e attrezzature e sulla concreta applicazione delle misure organizzative e delle procedure aziendali”.
 
Nelle slide sono poi riportati due esempi di procedura idonea.
- “movimentazione di carichi (> 18 kg) numericamente limitati (1 o 2/giorno) ed in situazioni non troppo diverse dalle condizioni ideali: movimentare in 2 addetti (per uomini e donne). Verificare la reale presenza di 2 addetti (es. alle ore 6:30 all’’arrivo dei pacchi di pesce del peso di 25-30 kg). In alternativa devono essere utilizzati ausili ed attrezzature meccaniche e, se non è svolta in condizioni ideali, deve essere valutato il rischio residuo;
- movimentazione di carichi su pallet o roll con altezza di presa eccessiva (es. >175 cm): movimentare in 2 addetti (per uomini e donne): un op. su un idoneo ‘supporto’ (es. scala a palchetto) ed uno a terra ottimizzando opportunamente le condizioni ergonomiche con uso di un carrello elevatore/transpallet elevabile su cui depositare il carico ricevuto dal collega al fine di evitare/ridurre la flessione del rachide. Verificare la reale presenza/disponibilità al ricevimento merci di 2 addetti”. Il compito, svolto in 2 addetti, deve essere oggetto di VDR residuo se l’attività non è svolta in condizioni ideali.
 
Concludiamo questa breve presentazione ricordando che l’intervento, che vi invitiamo a visionare integralmente, riporta diverse soluzioni tecniche preventive con l’ausilio di utili immagini esplicative.
 
 
 
Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) Emilia Romagna, “ Linee operative per la vigilanza sui rischi da sovraccarico biomeccanico nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) - Documento di omogeneità dei comportamenti in vigilanza dei SERVIZI PSAL”, revis. luglio 2013 (formato PDF, 264 kB).
 
 
Esempi di misure di prevenzione (tecniche organizzative e procedurali) proposte nelle Linee operative”, a cura di Giorgio Zecchi (SPSAL Ausl di Reggio Emilia), intervento al convegno “Piano regionale della prevenzione - Grande distribuzione organizzata e prevenzione delle malattie muscoloscheletriche - Linee operative per la vigilanza” (formato PDF, 1.24 MB).
 
 
Tiziano Menduto
 
 
 

 



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Rispondi Autore: lucamoro - likes: 0
31/03/2015 (06:49:46)
I link ai documenti non sono collegati. Grazie

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