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Rischi per la salute nel comparto “Servizi”

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Terziario e servizi

18/02/2011

Quali sono i principali rischi per la salute nei servizi di pulizie civili e industriali, sociali di assistenza alle persone, addetti mense, addetti lavori di magazzinaggio e trasporti, servizi di giardinaggio, lavanderia? Dal bollettino “Toscana RLS”.

 
Presentiamo un approfondimento sul contributo sui rischi per la salute nel comparto “Servizi” tratto dal Bollettino dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, Toscana RLS.
 
Rischi per la salute nel comparto “Servizi”
Il comparto di cui trattiamo non ha una piena definizione ma è utile ricordarne l’importanza stante la diffusione dei lavoratori e in particolare delle lavoratrici in questi settori: servizi di pulizie civili e industriali, servizi sociali di assistenza alle persone, addetti mense, addetti lavori di magazzinaggio e trasporti, servizi di giardinaggio, lavanderia etc.
Nello stilare un elenco dei rischi per la salute emergono in pratica tutti i rischi previsti dal decreto legislativo 81/08 e sue modifiche ma cercheremo di focalizzare l’attenzione su alcuni che a nostro avviso possono essere i rischi più diffusi.
 
Rischi di natura ergonomica: possono derivare sia da movimentazione manuale dei carichi, sia da posture incongrue prolungate, che da movimenti ripetitivi sono la prima causa di malattia professionale degli addette e addetti di questo settore pertanto la valutazione del rischio non potrà prescindere dal prendere in esame questi fattori di rischio.
 
Rischi chimici: importante in questo comparto è la presenza di detersivi costituiti da molecole chimiche più o meno complesse, acidi e basi forti, ma anche altri prodotti come disinfettanti o sterilizzanti, antiparassitari, insetticidi, fitofarmaci, utilizzo di manufatti in lattice etc., occorre pertanto che venga posta attenzione alla attivazione della sorveglianza sanitaria per valutare sia gli effetti tossicologici diretti, sia gli eventuali effetti irritanti e allergici comportanti patologie talora irreversibili e di non facile diagnosi. A titolo di esempio, utilizzando il sistema ad algoritmi proposto dalla Regione Toscana e Emilia Romagna (Movarisch), risulta che la sola esposizione per circa 20 minuti ad ammoniaca, o acido cloridrico o altre sostanze usate comunemente per le pulizie delle superfici, fa emergere che il rischio è significativo e devono essere intraprese tutte le misure di prevenzione atte a ridurlo, monitorarlo, attivare la sorveglianza sanitaria etc.
In particolare sono significative in questo comparto le segnalazioni di dermatite da contatto di natura allergica o irritativa ma anche casi di asma o bronco pneumopatie professionali.
 

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Rischi cancerogeni: in un comparto così variegato è possibile la presenza di agenti cancerogeni/mutageni o sospetti, da valutare caso per caso: amianto indirettamente, farmaci chemioterapici; benzina (benzene), gasoli e altri idrocarburi policiclici aromatici, agenti clorurati etc. Anche in questo caso occorre che ne venga con cura effettuata la valutazione della esposizione anche potenziale ed, eventualmente, attivare la relativa sorveglianza sanitaria nonché iscrivere i soggetti esposti nei Registri degli esposti ad agenti cancerogeni o amianto.
 
Rischi biologici: in questo comparto i rischi biologici sono solo potenziali, in quanto non c’è l’uso deliberato di agenti biologici. In ogni caso occorre che sia eseguita la specifica valutazione e che sia messa in atto una osservazione continua dei possibili casi di malattia infettiva correlabili con l’esposizione a agenti biologici (virus in particolare dell’epatite, Hiv, mycobacterium Tubercolosis, tetano, ma anche parassiti come l’acaro della scabbia o la pediculosi etc) e, per quanto possibile, siano attivate misure di contenimento di questi rischi in particolare procedure corrette relative alla operazioni di pulizia, vaccinazioni sui lavoratori esposti, idonei DPI etc . Può essere opportuno ricordare anche la possibile esposizione a Legionella presente negli impianti di condizionamento d’aria degli uffici.
 
Rischi di natura organizzativa: lo stress lavoro correlato è sicuramente un altro fattore di rischio da non trascurare in questo comparto con lavoratori spesso lontani dalla sede legale dell’azienda, a domicilio, o presso RSA e comunque quasi esclusivamente presso la sede di lavoro del committente e dove il committente stesso impartisce i ritmi e il carico del lavoro direttamente al lavoratore e alla lavoratrice senza l’intermediazione del datore di lavoro che si trova a chilometri lontano dalla postazione di lavoro.
Inoltre occorre rilevare le problematiche, in particolare in chi si occupa di assistenza alla persona, relative al contatto con persone spesso malate, con disagi sociali e psichiatrici e con le fragilità dei loro familiari. Queste situazioni, associate spesso a bassa retribuzione, comportano talora ansia, senso di inadeguatezza e disagio nei lavoratori e ancora più frequentemente nelle lavoratrici. Inoltre la distanza della postazione di lavoro dalla sede legale della ditta limita i processi comunicativi e informativi sulla sicurezza e sull’organizzazione di lavoro da parte del datore di lavoro e soprattutto da parte dell’RLS nei confronti dei lavoratori/lavoratrici in quanto diventa spesso impossibile trovare il tempo e lo spazio per momenti di comunicazione, scambio informativo, ascolto.
 
E’ significativo segnalare che, poiché in questo comparto sono frequenti i contratti a part time, talora alcuni lavoratori e lavoratrici diventano dipendenti da più datori di lavoro per arrivare ad un orario pieno, pertanto i rischi appaiono poco significativi sulla base di ciascun datore di lavoro ma diventano rilevanti quando si sommano le stesse esposizioni nella stessa giornata con diversi datori di lavoro.
Occorre infine ricordare che, soprattutto in questo settore a prevalente o significativa manodopera femminile, è necessario eseguire la valutazione di rischio tenendo conto delle differenze di genere.
 
“Altre particolarità che comportano rischi per la salute tra gli addetti e le addette di questo settore sono: l’alto numero di lavoratori e lavoratrici migranti, impieghi di natura temporanea con tempi e orari di lavoro irregolari talora anche notturni. Nonché le difficoltà legate alla scarsa considerazione della loro professione e all’”invisibilità” caratteristica del loro lavoro”
 
 
Oriana Rossi
Dipartimento di Prevenzione USL 6 Livorno
 


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Rispondi Autore: Master Formazione Sicurezza - likes: 0
03/04/2013 (16:55:48)
grazie

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