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Epidemiologia per il Dipartimento Prevenzione

La prevenzione delle malattie e la promozione della salute richiedono l’apporto di competenze epidemiologiche non solo per descrivere e seguire nel tempo l’andamento dello stato di salute della popolazione, ma anche per orientare la destinazione delle risorse secondo un obiettivo di equità e per misurare i risultati delle attività svolte.

"La prevenzione non è sempre efficace e molte attività preventive non sono supportate da studi che provino o ne documentino l’efficacia e da tempo, è in corso una riflessione sul tema della prevenzione basata sulle prove di efficacia.
[…] Va incentivato da una parte, l’abbandono graduale delle attività inutili e dall’altra, il pieno sviluppo, trasferendo risorse, alle attività di provata efficacia ed infine vanno promossi gli interventi innovativi da attivare nell’ambito di specifici progetti”

Dell’importanza delle competenze epidemiologiche per i dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie, relativamente ai settori prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e igiene e sanità pubblica, si sono occupati due convegni organizzati dalla USL 10 Firenze nel giugno 2001 e gennaio 2003.

Il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria di Firenze ha ora reso disponibili per i lettori di Puntosicuro gli atti dei convegni; chi fosse interessato può farne richiesta (gratuita) al seguente indirizzo: dip.prevenzione@asf.toscana.it.

“E’ necessario avviare un processo di cambiamento per il miglioramento della prevenzione collettiva– afferma nella prefazione alla pubblicazione Bruno Cavedi della regione Toscana -, tenendo conto delle potenzialità derivanti dalla realizzazione di una rete integrata di conoscenze e competenze tecniche fra i Dipartimenti di Prevenzione, strutture specialistiche e Comuni nell’ambito della tutela della salute e della difesa dell’ambiente.
In questo processo deve essere favorito lo sviluppo delle competenze epidemiologiche applicate alla prevenzione collettiva e il convegno “L’epidemiologia per il Dipartimento di Prevenzione” organizzato dalla USL 10 Firenze, rappresenta un importante momento di riflessione e confronto nell’ambito della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro e nella Sanità Pubblica.”


Di seguito riportiamo l’indice degli interventi.
L’Epidemiologia per il Dipartimento di Prevenzione: Parte Ia La Prevenzione nei luoghi di lavoro

Presentazione
Marzia Monciatti
L’epidemiologia per il Dipartimento di Prevenzione
Alberto Barldasseroni, Franco Carnevale, Giuseppe Petrioli
Le iniziative dell’ISPESL per l’epidemiologia dei servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro
Alessandro Marinaccio
Disponibilità ed iniziative dell’INAIL nel campo dei dati per la prevenzione
Claudio Calabresi
L’esperienza del Piemonte
Antonella Bena, Giuseppe Costa
Sorveglianza epidemiologica della malattie professionali e da lavoro in Provincia di Brescia
Pietro Gino Barbieri
I dati e gli insegnamenti dell’Osservatorio Monitoraggio TAV
Giuseppe Petrioli, Franco Nistri
Esperienze di collaborazione in studi epidemiologici di tipo etiologico tra Servizi di prevenzione ed Enti di ricerca in Toscana
Elisabetta Chellini, Licia Miligi
Un’ipotesi di sorveglianza territoriale sui rischi e danni da lavoro: punti critici e prospettive
Maria Teresa Mechi, Carla Fiumalbi
Da una indagine epidemiologica ad una ipotesi di sorveglianza degli ex esposti ad amianto: il caso Breda CF
Andrea Innocenti, Cesare Ciapini, Aldo Fedi
Gli ex esposti a cancerogeni occupazionali: messa a punto e valutazione di protocolli di sorveglianza
Oriana Rossi, Anna Maria Loi, Elisabetta Chellini, Lucia Turini
L’epidemiologia per il Dipartimento di Prevenzione
Aldo Mancuso

L’Epidemiologia per il Dipartimento di Prevenzione:
Parte IIa La Prevenzione nella Sanità Pubblica


La mortalità come sistema di sorveglianza sanitaria
Elisabetta Chellini
Flussi storici e flussi proponibili fra costi e benefici
Rossella Cecconi, Giorgio Garofalo, Maria Pitta,
Utilizzo della valutazione epidemiologica nell’attività di routine: la sorveglianza della tubercolosi
Maria Grazia Santini, Simonetta Baretti, Oria Baroncini, Laura Ricciarelli, Paola Naldoni
L’Epidemiologia ambientale: il contributo dell’Arpat
Danila Scala
Progetto benzene: la valutazione dell’esposizione personale
Gaetano Marchese
La comunicazione del rischio per la salute: tra incertezze e opportunità
Marco Biocca
Certificazioni: l’Igiene pubblica fra irrazionalità e irrilevanza. Trenta semplificazioni nei procedimenti
Giorgio Ferigo
La vigilanza sanitaria nel campo della ristorazione: un’esperienza di rinnovamento
Barbara Niccoli
La vigilanza igienica basata sulle evidenze di efficacia
Giorgio Pernisco
Il sistema qualità in Sanità Pubblica: un progetto di formazione
Patrizia Cercenà
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