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Le immagini dell’insicurezza

Roma, 10 Ott - Nel titolo dell’articolo di oggi ho voluto parafrasare il noto proverbio “Paese che vai, usanza che trovi”, adattandolo all’esperienza che molte volte ci coinvolge quando entriamo in un hotel: la  gestione delle emergenze, in particolare quella dei  percorsi di esodo e delle uscite di sicurezza, spesso lasciata alla fantasia degli addetti che intervengono in modo “inusuale” per risolvere potenziali problemi, quale ad esempio la possibilità di forzare le serrature delle  uscite di sicurezza accedendo in modo “truffaldino” all’interno dell’albergo.
 
In particolare le fotografie di oggi ci mostrano la soluzione adottata in un hotel per impedire l’eventuale apertura illecita delle uscite di emergenza: una sedia debitamente incastrata sotto i maniglioni antipanico.

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Che dire la soluzione dal punto di vista della security  potrebbe essere ottimale, non altrettanto dal punto di vista della safety: cosa succederebbe in caso di utilizzo dei percorsi durante un’emergenza, magari con l’illuminazione dei corridoi lasciata alle sole lampade di emergenza?
 
Forse è meglio non pensarci, salire in camera e dormire sonni tranquilli!!!O forse no!!!
 
Geom. Stefano Farina, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
 
 
 
Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 
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Rispondi Autore: Bruno Pullin - likes: 0
10/10/2014 (08:09:10)
A me non piace nemmeno il cartello!
Rispondi Autore: ITALO ZUOLO - likes: 0
10/10/2014 (15:20:33)
Buongiorno, queste ed altre foto che presentate sono il fallimento di noi RSPP e formatori della sicurezza.
Spesso non siamo ascoltati dai Lavoratori, siamo mal sopportati dai preposti e visti come un'occasione di perdita di tempo e soldi dal Datore di Lavoro.
Il Datore di lavoro, però, è sempre pronto a chiamarci se succedono infortuni o se arrivano lo SPISAL o altri Enti di controllo.
Se i controlli danno un esito negativo il datore di lavoro si stupisce, non poco, del perché l'azienda non risulta in regola e viene condannata e chiede per che cosa ci paga.
Rispondi Autore: Davide Gurioli - likes: 0
10/10/2014 (16:43:18)
Quoto Italo alla grande!
bisogna avere un bello spirito per questo lavoro, perchè la propria "realizzazione" come professionisti è nascosta sotto il tappeto insieme alla polvere...
Rispondi Autore: MASSIMO ZUCCHIATTI - likes: 0
10/10/2014 (19:13:11)
...se volete vi mando alcune foto di U.S. con catene da moto e lucchettoni in scuole superiori con circa 600 persone dentro (foto scattate da me) qui dalle mie parti .
noi RSPP dobbiamo essere come le "polizze assicurative"...tu paghi il RSPP...fai quello che vuoi...poi hai un controllo o ispezione ? ri-chiami il RSPP per denunciarlo...chiaro no?...è RSPP !mandi
Rispondi Autore: michelemuro - likes: 0
11/10/2014 (20:37:27)
che dire: almeno sicurezza c'e... quella di fare la fine del topo in trappola.
Rispondi Autore: Massimo Zucchiatti - likes: 0
12/10/2014 (08:43:00)
Sono stato indagato di omicidio colposo poi risultato "estraneo ai fatti"...ero Rspp ma tutto è iniziato perché non tanto RSPP ma perché noi RSPP siamo detti "Responsabile della sicurezza" dizione che nella normativa non si trova...quindi RSPP equivale ad "antenna para - guai" e " para - c..o" ! Come sono risultato estraneo ai fatti con parcella di 11.970 € x l'avvocato che mi ha parlato x 35 minuti all'inizio...( avevo pensato poi di "ammazzare" chi mi aveva chiamato RESPONSABILE DELLA SICUREZZA e l'avvocato....(ovviamente scherzo seriamente) Mandi cari RSPP colleghi !!

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