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Industrie meccaniche: i rischi dell’addetto all’imbutitura

Industrie meccaniche: i rischi dell’addetto all’imbutitura
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria meccanica

10/05/2016

Il profilo di rischio dell’addetto all’imbutitura nelle industrie meccaniche. I principali fattori di rischio, le attrezzature utilizzate, le sostanze sviluppate nel processo e la verifica della sicurezza di presse e trance.

 
Roma, 10 Mag – Presentando la ricerca Inail “ Profili di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e medie imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche”, che raccoglie diverse schede relative al ciclo lavorativo nelle industrie meccaniche, il nostro giornale ha raccontato più volte i rischi correlati alle attività di  lavorazione dei metalli.
 
Ci soffermiamo oggi in particolare sui rischi dell’addetto all’imbutitura, un lavoratore specializzato nella lavorazione a freddo dei metalli (deformazione plastica) denominata, appunto, imbutitura.

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La scheda “S.P.R.11_Addetto all’imbutitura” ricorda che “questo processo consiste nella trasformazione di coil (lamiera in rotoli) o di lastre piane di materiale metallico laminato (con spessore massimo di 7 mm) in un oggetto cavo di geometria più o meno complessa tramite uno o più passaggi. Le attrezzature maggiormente utilizzate sono presse idrauliche o meccaniche, ma è possibile utilizzare in misura minore martelli pneumatici, svasatici e torni”.
 
Quali sono i principali fattori di rischio connessi alla professione?
- “traumi, lacerazioni, contusioni, ferite provocati dalla manipolazione dei metalli, contatto con organi della macchina in movimento, cadute, scivolamenti;
- elettrocuzione o ustioni causate dal contatto con parti in tensione delle macchine;
- lesioni agli occhi e al corpo causate dalla proiezione di frammenti e dalla caduta di oggetti durante la lavorazione;
- lesioni a carico dell’apparato uditivo (ipoacusia, perdita dell’udito) causate dall’elevato rumore;
- lombalgie e traumi al rachide dovuti alle vibrazioni trasmesse al corpo intero (vibrazioni trasmesse dalle macchine/impianti a terra);
- malattie respiratorie, dermatologiche e a carico dell’apparato digerente dovuto rispettivamente ad inalazione, contatto o ingestione di prodotti chimici
- lesioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico causate da lavoro ripetitivo e dalla movimentazione manuale dei carichi”.
 
Queste sono le principali macchine utilizzate dagli addetti all’imbutitura:
- pressa imbutitrice: macchina utilizzata per l’attività di deformazione a freddo del metallo;
- carrello elevatore e transpallet: utilizzato nel caso di lavorazione di pezzi di grosse dimensioni per il trasporto e posizionamento”.
 
E le principali materie/sostanze utilizzate o sviluppate nel processo sono:
- “polveri metalliche (deformazione plastica);
- lubrificanti (deformazione plastica)”.
 
Come per tutte le schede correlate alla ricerca Inail, anche in questo caso sono presentate le misure di prevenzione relative a diverse tipologie di rischio: rischi infortunistici, rischio rumore, rischio chimico, rischio biologico, rischio vibrazioni sistema mano-braccio, rischio vibrazioni corpo intero, movimentazione manuale dei carichi (MMC), esposizione a campi elettromagnetici (CEM), esposizione a radiazioni ottiche artificiali (ROA), lavoro ripetitivo, rischio microclimatico, stress lavoro correlato e attività ai videoterminali.
 
Rimandando ad una lettura integrale della scheda ci soffermiamo sulle “procedure gestionali fondamentali” proposte dal documento Inail:
- “valutazione del rischio specifica per valutare l’entità dell’esposizione;
- formazione/informazione ed eventuale addestramento;
- sorveglianza sanitaria svolta dal medico competente nominato;
- prevedere specifiche procedure o istruzioni operative per svolgere l’attività;
- i luoghi di lavoro in cui le lavorazioni comportano un'esposizione al rischio sono provvisti di apposita segnaletica ed eventualmente delimitati per regolarne l'accesso;
- proteggere il lavoratore mediante dispositivi di protezioni individuali;
- programmazione dell’attività lavorativa dal punto di vista tecnico/organizzativo che tenga conto della comprensione delle procedure e istruzioni da parte dei lavoratori stranieri;
- prevedere pause frequenti con cambio di attività”.
 
La scheda si conclude con brevi check-list relative agli aspetti di sicurezza minimi richiesti dall’organo di controllo (con riferimento alla “ Guida al sopralluogo in aziende del comparto metalmeccanico” - DGR 7629 Regione Lombardia 10 agosto 2011) per gli apparecchi di sollevamento, le presse e le trance.
 
Riportiamo alcune delle verifiche richieste dalla check-list per presse e trance.
 
Ad esempio le presse (meccaniche con innesto a frizione o idrauliche) sono provviste di apprestamenti antinfortunistici come stampi chiusi, schermi fissi, schermi mobili interbloccati, barriere immateriali (fotocellule), doppi comandi contemporanei e a pressione continua,  comando di arresto e di emergenza, …?
Inoltre:
- “quando viene usato il comando a pedale (in alternativa al doppio comando) viene adottato uno degli apprestamenti antinfortunistici sopraccitati?
- la chiavetta del selettore modale è custodita da persona responsabile?
- l’elettrovalvola di comando della è a doppio corpo?
- se sono ancora presenti presse meccaniche con innesto a chiavetta, sono utilizzate esclusivamente con stampi chiusi?
- è presente il libretto d’uso e manutenzione?
- questa attrezzatura è inserita in un programma di manutenzione programmata dei dispositivi di sicurezza?
- gli operatori sono stati addestrati all’uso di questa attrezzatura ed informati degli eventuali ‘rischi residui’”?
 
 
 
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