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Obiettivo sicurezza nei cantieri

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria

30/05/2003

Due le fasi della campagna promossa da Ministero del Lavoro e Inail: spot televisivi e controlli ispettivi.

"La sicurezza nel cantiere è un obiettivo di tutti: lavoratori ed impresa".
Questo lo slogan di uno degli spot televisivi, che da ieri sono in onda sulle TV nazionali, realizzati da Ministero del Lavoro e Inail nell’ambito della campagna per la sicurezza nel settore delle costruzioni voluta dalla Commissione dell’Unione Europea in tutti i Paesi membri. (Si veda anche PuntoSicuro n.765)

La campagna si articola in due fasi: la prima è quella di sensibilizzazione sul tema della sicurezza nell’edilizia, la seconda prevede un programma di controlli ispettivi effettuati secondo modalità comuni a tutti i Paesi della Comunità Europea, che sarà coordinata in Italia dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Le iniziative di sensibilizzazione, rivolte alle 640.000 imprese per un totale di 1.400.000 addetti che operano nel settore, comprendono spot radio, interviste e servizi sull’andamento infortunistico del settore e sulle iniziative di prevenzione, e la trasmissione televisiva di brevi filmati realizzati con la tecnica dei cartoon (“Loù e Yoù sui ponteggi”, “Loù e Yoù sui tetti”, “Loù e Yoù negli scavi”, “Loù e Yoù in cantiere”).
Ogni filmato termina con un motto o un monito, rivolto ai lavoratori ed ai datori di lavoro: "La sicurezza nel cantiere è un obiettivo di tutti: lavoratori ed impresa”, “Proteggi i tuoi operai che lavorano nello scavo. Fai puntellare le pareti”, “Usa le imbracature”, “Proteggi i tuoi operai che lavorano sul tetto. Fai usare imbracature ed ancoraggi sicuri”. (Gli spot sono visionabili anche qui.)
Particolare attenzione è rivolta, quindi, ai lavori in altezza; in Italia come in Europa infatti la “caduta dall’alto” è la causa più frequente di infortunio.

“La sicurezza L’attenzione che la Commissione Europea ha rivolto al problema è giustificata dal fatto che in Europa le attività di costruzione continuano ad essere al secondo posto per gravità e frequenza degli infortuni sul lavoro (al primo posto vi è l’industria del legno), anche se negli ultimi anni si è registrato una significativa diminuzione del trend (il tasso di frequenza è passato da 90 casi annui su 1000 addetti del 1995 ai 76 casi del 2000). – precisa un comunicato dell’Inail.
In Italia […], grazie anche alla attività di formazione ed informazione sui rischi del settore e alle azioni integrate di vigilanza della P.A. realizzate nell’ultimo quinquennio, le “costruzioni” hanno perso il non invidiabile primato di settore con la più alta frequenza infortunistica; infatti secondo l’ultima rilevazione disponibile (anno 2001), il settore è al quarto posto, preceduto dall’industria del legno, della metallurgia e da quella di trasformazione.
A fronte dei 76 casi di infortunio ogni mille lavoratori in Europa, in Italia la situazione risulta meno grave, con 64 casi su 1000 addetti."
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