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La sicurezza nella posa in opera di asfalto su marciapiede

La sicurezza nella posa in opera di asfalto su marciapiede
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Cantieri stradali

26/04/2016

Indicazioni sui profili di rischio degli operatori impegnati nelle attività di asfaltatura. Focus sull’asfaltatura dei marciapiedi: fattori di rischio e misure di prevenzione e protezione.

Roma, 26 Apr – PuntoSicuro si è più volte soffermato in questi anni sul “comparto asfaltatori”, l’insieme di aziende dedite alla produzione di asfalto, all’ asfaltatura di strade ed all’asfaltatura di marciapiedi, e sui numerosi rischi per i lavoratori, ad esempio per la presenza di eventuali agenti chimici cancerogeni o per l’utilizzo di particolari macchinari.

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Per soffermarci oggi in particolare sull’asfaltatura dei marciapiedi riprendiamo la presentazione di un documento Inail dal titolo “ ASFALTATORI. I profili di rischio nei comparti produttivi dell’artigianato, delle piccole e medie industrie e pubblici esercizi” realizzato da Diego De Merich e Massimo Olori (INAIL - Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale), insieme a Piero Emanuele Cirla e Irene Martinotti (Centro Italiano Medicina Ambiente Lavoro, Gruppo CIMAL).
 
Ricordiamo che la posa in opera di asfalto su marciapiede “può avvenire tutto l’anno, anche nella stagione fredda, con esclusione solo dei periodi di gelo” ed è realizzata “tramite stesura manuale di asfalto colato in spessori sottili”.
Rimandando alla lettura del documento riguardo alle caratteristiche della posa in opera, segnaliamo che il documento riporta nel dettaglio i principali fattori di rischio relativi a:
- agenti chimici e cancerogeni;
- agenti chimici - infortuni;
- agenti chimici - incendio/esplosione;
- utilizzo di macchine – infortuni;
- utilizzo di macchine – rumore;
- utilizzo di macchine – scuotimenti;
- utilizzo di macchine – vibrazioni;
- ambiente di lavoro – infortuni;
- ambiente di lavoro – microclima;
- ambiente di lavoro – polvere;
- ambiente di lavoro - agenti biologici;
- ambiente di lavoro - radiazione solare ultravioletta;
- ambiente di lavoro - punture di insetti;
- movimentazione carichi manuale;
- organizzazione del lavoro.
 
Il documento Inail segnala inoltre i più rilevanti interventi di prevenzione per queste attività.
 
Per quanto riguarda in particolare attrezzi e mezzi d’opera si indicano le seguenti misure:
- possedere i requisiti di sicurezza stabiliti dalla Comunità Europea (marchio “CE”);
- essere dotati di idonei sistemi che impediscono l’accesso a organi mobili se non in condizioni di sicurezza;
- avere motori manovrabili nella messa in moto e nell’arresto con facilità e sicurezza (comandi chiaramente visibili, identificabili ed ergonomici) e dotati di dispositivi contro l’avvio accidentale;
- essere provvisti di involucri o schermi protettivi, atti a trattenere elementi proiettati durante il funzionamento; essere sottoposti a regolare e periodica manutenzione;
- essere sottoposti a controlli di sicurezza preliminari prima di ogni turno lavorativo (cavi, freni, luci, ecc.);
- essere dotati di sistemi visivi e acustici appropriati per la segnalazione dei movimenti, anche in situazioni di scarsa visibilità del conducente (un utile ausilio in questo senso può essere dato anche dall’utilizzo di sistemi di comunicazione locali via radio);
- essere acquistati privilegiando la minore emissione di rumore, vibrazioni e scuotimenti; essere dotati di cabine ergonomiche, climatizzate o condizionate e con sedili dotati di sistemi di ammortizzamento”.
 
Infine sono indicate le seguenti misure generali di prevenzione:
-  “durante le fasi di stesa del colato su marciapiedi dotare le “bonze” di bocche di scarico a ghigliottina (comandate a distanza con leve di lunghezza adeguata) ed evitare il completo riempimento delle carriole per il trasporto della massa fusa;
- durante la stesa di asfalto cercare di lavorare sopravvento;
- appena steso il colato sul marciapiede e sparsa la sabbia provvedere a spargere acqua per raffreddare rapidamente la superficie;
- nelle lavorazioni entro ambienti chiusi (gallerie, ecc.) Utilizzare opportuni sistemi di estrazione (aspirazione) oppure di diluizione dell’aria (ventilazione forzata);
- tenere a disposizione nelle immediate vicinanze delle zone di lavoro estintori portatili in numero sufficiente;
- allestire il cantiere studiando una via di accesso, un percorso ed una via di uscita percorribili senza dover eseguire manovre pericolose con mezzi (compresa la retromarcia);
- chiudere al traffico della normale viabilità l’area di lavoro; se non fosse possibile prevedere opportuni mezzi di separazione e protezione dal traffico veicolare (segnaletica, barriere in calcestruzzo o plastica riempita di acqua tipo new jersey, ecc.);
- coordinare il lavoro con le altre ditte appaltatrici eventualmente presenti nello stesso cantiere (rumore, carichi sospesi, ecc.);
- regolamentare l’accesso al cantiere;
- assicurare un’illuminazione adeguata all’area di lavoro;
- utilizzare attrezzi per la stesa manuale in buono stato di conservazione (lame non piegate, ecc.), maneggevoli e adatti al lavoro da eseguire (pale con lama in lega di alluminio e manici in legno leggero);
- spingere la carriola durante la stesa di asfalto colato su marciapiede evitando di inarcare la schiena all’indietro e facendo invece leva sulle gambe con la schiena dritta;
- tenere ordinate le aree di lavoro e di stoccaggio transitorio dei materiali;
- procedere ad un’accurata pianificazione giornaliera e settimanale della attività, che tenga in considerazione l’impegno fisico richiesto e le cadenze operative vincolanti, provvedendo ad una adeguata distribuzione dei compiti lavorativi;
- mettere a disposizione dei lavoratori idonei ambienti di ristoro riparati, freschi o riscaldati, in base alle diverse situazioni climatiche;
- mettere a disposizione dei lavoratori servizi igienici in numero sufficiente, dotati di lavabi con acqua calda e fredda, mezzi detergenti e per asciugarsi; 
- non mangiare cibi e bevande e non fumare durante la stesa di conglomerato bituminoso;
- organizzare l’orario di lavoro, ove possibile, in maniera tale da ridurre l’esposizione ai raggi ultravioletti durante le ore della giornata in cui sono più intensi (12.00 - 14.00);
- assicurare ai lavoratori la disponibilità presso la sede aziendale di spogliatoi appropriati ed adeguati, nonché di armadietti individuali a doppio scomparto (separare indumenti privati e di lavoro), programmando periodica pulizia ed eventuale sostituzione;
- equipaggiare i lavoratori con idonei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) quali: indumenti protettivi (tute da lavoro complete, oppure pantaloni lunghi con maglietta o camicia a maniche lunghe), che devono assicurare una idonea protezione dagli agenti atmosferici (abbinare un giubbotto); calzature antinfortunistiche con suola antiscivolo; guanti resistenti al calore; indumenti ad alta visibilità quando la stesa avviene in prossimità di traffico veicolare; cappello a tesa larga durante la stesa in presenza di sole; occhiali anti- UV durante la stesa in presenza di sole; facciale filtrante antipolvere di classe 2 con filtro in carbone attivo (FFP2SL) durante la stesa di asfalto in particolari condizioni (gallerie, sottopassi, ecc.); protezione auricolare nei lavoratori secondo livello di esposizione giornaliera; prodotti antisolari con filtri UVA-UVB (fattore di protezione solare almeno 20 ed adeguato al fototipo) durante la stesa in presenza di sole;
- controllare ed eventualmente implementare stato di copertura vaccinale antitetanica;
- attuare formazione;
- cercare di stimolare l’affiatamento degli operai, che si trovano a stretto contatto per tutta la giornata, smorzando sul nascere eventuali problemi di conflittualità interpersonale;
- favorire l’inserimento di nuovo personale, specialmente se di nazionalità non italiana, mediante l’affiancamento di un tutor;
- la sorveglianza sanitaria eseguita in maniera mirata è un utile ausilio soprattutto per escludere condizioni di ipersuscettibilità che potrebbero predisporre a danni per la salute, nonché per monitorare condizioni di rischio con il monitoraggio biologico”.
 
 
 
Inail - Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale, “ ASFALTATORI. I profili di rischio nei comparti produttivi dell’artigianato, delle piccole e medie industrie e pubblici esercizi”, un documento a cura di Diego De Merich e Massimo Olori (INAIL - Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale) insieme a Piero Emanuele Cirla e Irene Martinotti (Centro Italiano Medicina Ambiente Lavoro, Gruppo CIMAL), con la collaborazione editoriale di Tiziana Belli (INAIL - Direzione Centrale Prevenzione, Roma), edizione 2014, pubblicato nel mese di marzo 2015 (formato PDF, 1.81 MB).
 
 
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