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Cantieri dell’alta velocita' e andamento infortunistico

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

10/02/2005

In crescita gli infortuni nei cantieri della tratta Torino-Novara. Ma una attenta lettura dei dati mette in luce anche aspetti positivi.

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Prosegue il monitoraggio dell’andamento infortunistico nei cantieri impegnati nella costruzione della tratta Torino-Novara della linea alta velocità. L’Osservatorio “Orme Tav” del Piemonte ha presentato i dati relativi al primo semestre 2004, che evidenziano una crescita degli infortuni.
I dati elaborati si riferiscono alle imprese collaboranti con l’Osservatorio, cioè quelle che forniscono informazioni aggiornate sulla forza lavoro. Per questo sottogruppo, sono stati calcolati indici infortunistici utili per un confronto nel tempo e con la situazione infortunistica nazionale.

Il numero assoluto di infortuni è aumentato nei periodi esaminati, parallelamente alla crescita del numero di addetti impegnati nella costruzione dell’opera.
Nel 2002 si sono verificati complessivamente tra le ditte collaboranti 74 infortuni con prognosi superiore a 3 giorni, nel 2003 se ne sono verificati 457 (2 mortali), mentre nel primo semestre 2004, ne sono stati rilevati 457 (1 mortale). L’indice di frequenza infortunistica rilevato è pari a 16 infortuni ogni cento addetti, decisamente superiore a quello registrato in Piemonte per il comparto costruzione strade e ferrovie (6,2 infortuni ogni cento addetti).
Tra gli operai l’indice di frequenza infortunistica tra gli operai stranieri è superiore (21 infortuni ogni cento addetti), rispetto a quello dei colleghi italiani (17 infortuni ogni cento addetti).

Più infortuni, ma meno gravi; la durata media dell’inabilità è infatti sensibilmente inferiore (25 giorni) rispetto a quella registrata in Piemonte per il comparto costruzione strade e ferrovie (32 giorni).

Gli autori del report hanno evidenziato alcuni fattori che possono giustificare l’elevata frequenza infortunistica rilevata. “Il comparto della costruzione di strade e ferrovie risulta ad alto rischio infortunistico in Italia1 (7,21 infortuni ogni cento addetti nel triennio 1999-2001) ed in Piemonte (6,23 infortuni ogni cento addetti nel triennio 1999-2001): in tutti i comparti del settore artigianato industria, il tasso infortunistico medio nello stesso periodo è rispettivamente di 3,98 e 3,66 infortuni per cento addetti.
Sulla tratta Torino-Novara si misura un indice di frequenza ancora più elevato: nell’anno 2003 14,9 infortuni per cento addetti e, considerando i soli operai, 17,9 infortuni per cento operai.”

“Non è facile spiegare tale andamento: da un lato, può essere interpretato come effetto positivo del sistema di monitoraggio sulla sicurezza istituito ad hoc sulla tratta, che indurrebbe ad una segnalazione puntuale di eventi infortunistici a prognosi molto lieve che “solitamente” sfuggono alla notifica INAIL. Ciò sarebbe confermato dalla gravità media decisamente inferiore rispetto a quella misurata in Italia ed in Piemonte.
[…] Peraltro, l’indice calcolato potrebbe essere sovrastimato a causa dello scarso numero di ditte di piccole dimensioni tra quelle collaboranti. Infatti, gli indici infortunistici si calcolano come media dei valori misurati tra le imprese del settore industriale e le imprese del settore artigiano. Queste ultime, mantengono indici di frequenza molto bassi soprattutto tra i lavoratori autonomi. Dunque, se Orme-TAV riuscisse ad includere tra le ditte collaboranti anche i lavoratori autonomi, il tasso generale stimato potrebbe essere più basso.
Infine, occorre notare che le ditte impegnate sui cantieri della tratta Torino-Novara hanno svolto varie tipologie di lavorazioni, non tutte appartenenti all’ambito della voce di tariffa INAIL “costruzione di strade e ferrovie”. Tra queste sono comprese anche le lavorazioni speciali (es. palificazione, sondaggi, trivellazione, fondazioni speciali, costruzione di gallerie artificiali) che assumono indici infortunistici assai superiori (13,4 infortuni per cento addetti in Italia nel triennio 1999-2001). Pertanto, il confronto più corretto non può essere effettuato con le singole voci di tariffa.”

Per analizzare le modalità di accadimento dei diversi infortuni è possibile utilizzare la classificazione ESAW (European Statistics on Accidents at Work). Circa l’86% degli infortuni hanno avuto luogo sui cantieri di costruzione; il restante numero di eventi è avvenuto in piazzali, viabilità di cantiere, officine, magazzini. La tipologia di lavoro svolto al momento dell’evento è specificamente correlata con l’edilizia (sterro, scavo, costruzione) in più di tre quarti degli eventi; in circa il 13% dei casi, invece, il lavoro dell’infortunato riguardava la circolazione a piedi o a bordo di un mezzo di trasporto.

Si evidenzia che circa un quarto degli eventi avviene in seguito alla perdita di controllo di utensili e di oggetti lavorati dall’utensile, circa il 20% è conseguente a movimenti del corpo sotto sforzo fisico e a cadute e scivolamenti in piano; l’11% in seguito e durante movimenti incoordinati a piedi. Infine, una quota molto bassa di infortuni (4,5%) è determinata da cadute dall’alto.
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