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La sicurezza nell’allevamento di suini

La sicurezza nell’allevamento di suini
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Agricoltura

17/09/2015

Disponibile il pieghevole informativo dell’INAIL sulla sicurezza nell’allevamento di suini.

Pubblichiamo il nuovo pieghevole informativo dell'INAIL relativo alla sicurezza nell’allevamento dei suini, realizzato dal Gruppo di lavoro composto da Inail (Direzione Centrale Prevenzione - Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici), Mipaaf (Direzione Generale dello Sviluppo Rurale – Disr III) e Coordinamento Tecnico delle Regioni., a supporto del Piano Nazionale Agricoltura.
 

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Modello DVR
Sicurezza Allevamento Suini - Categoria Istat: A - Agricoltura, Silvicoltura E Pesca
 
Principali tipologie di allevamento
• ciclo aperto o riproduzione sino al termine dello svezzamento;
• ciclo chiuso, comprendente riproduzione e ingrasso;
• ingrasso dei suinetti.
 
Lavorazione e rischi
•Controllo e cura degli animali: i rischi cui sono soggetti gli operatori sono riconducibili ad urti e schiacciamenti, morsi, scivolamenti su pavimentazioni coperte da deiezioni, rischio biologico da contatto con fluidi organici e deiezioni, rumore provocato da animali, specie nella fase di controllo dell’alimentazione.
•Movimentazione animali in ingresso e uscita: caratterizzata dal rischio di traumi
•Alimentazione degli animali: sono in genere automatizzate sia la produzione sia la distribuzione. Nei suinetti può essere manuale con l’ausilio di carrelli.
 
Nelle fasi connesse alla riproduzione il contatto diretto con gli animali è molto più intenso rispetto all’ingrasso, dato che sono molte e frequenti le manovre da compiere: frequenti trasferimenti di animali da un ricovero all’altro, interventi sui singoli capi per castrazione, taglio della coda, inseminazione artificiale, prelievo del seme dai verri, assistenza al parto, assistenza ai suinetti, ecc.
Nell’ingrasso la presenza nei ricoveri è legata a periodici controlli e operazioni di pulizia e manutenzione dei ricoveri. Il contatto diretto si limita ai trasferimenti (sempre in gruppi) da un box all’altro, dagli autocarri ai box e viceversa, nonché alla movimentazione degli animali morti.
 
Descrizione degli ambienti di ricovero
Gli animali sono allevati in box o gabbie con caratteristiche variabili in funzione di età e dimensione, con pavimento pieno o grigliato o in situazioni miste.
Negli allevamenti da ingrasso le porcilaie sono divise in box, dove i suini sono liberi in gruppo. I recinti negli allevamenti più vecchi sono posti in genere su un'unica fila, affiancati da un corridoio per la movimentazione dei suini e il transito degli addetti; negli allevamenti più recenti in doppia fila con corridoio centrale.
Le gabbie parto, distribuite in almeno due locali-parto per consentire la pratica del "tutto pieno" e "tutto vuoto", sono costituite da un'area in cui viene confinata la scrofa e da una o due aree laterali in cui i suinetti possono muoversi liberamente e in cui è posto un nido riscaldato.
Allo svezzamento i suinetti e la scrofa sono spostati in ambienti specializzati: locali post-svezzamento e/o locali allattamento
 
Caratteristiche degli ambienti di ricovero
•Aeroilluminazione naturale dei ricoveri (almeno 1/10 e copertura con effetto “camino”);
•Illuminazione artificiale: almeno 50 lux e almeno 200 lux in caso di operazioni che richiedono discreta precisione. Rif. UNI EN 12464-1
•Quando installati, eventuali sistemi di ventilazione artificiale, particolarmente importanti nelle porcilaie con pavimento fessurato, devono essere dotati di dispositivi di allarme;
•Uscite supplementari quando la lunghezza della porcilaia supera i 60 m
•Recinti ed attrezzatura, possibilmente inox, senza spigoli vivi e mantenuti puliti
•Pavimentazione antiscivolo (ottenibile anche con rigatura e frequente pulizia)
•Servizi igienico assistenziali: WC, docce, spogliatoi con armadietto a doppio scomparto
•Frequente pulizia dei locali e pratica “tutto vuoto – tutto pieno” per la igienizzazione tra un ciclo e il successivo
•Presenza di strutture che garantiscano un frequente allontanamento delle deiezioni (es. Vacuum System, tracimazione continua, flushing, veicolazione con raschiatore meccanico) e una separazione ed ossigenazione dei liquami
 
Prevenzione del rischio biologico
•Prevedere ricovero di quarantena per gli animali in arrivo
•Profilassi degli animali contro leptospira e mal rossino
•Prevedere regolare disinfestazione e derattizzazione
•Trattare lo strumentario con prodotti disinfettanti
•Nell’assistenza al parto raccogliere la placenta e gli eventuali feti e suinetti morti con doppio sacco impermeabile
•Lavare indumenti da lavoro separatamente
 
Prevenzione degli infortuni
Contatto con animali:
•Utilizzare tavole protettive durante la movimentazione degli animali
•Utilizzare le apposite rampe carrellate nel carico sugli automezzi, con dispositivi che impediscano ai suini di incastrarsi
•Adottare procedure e comportamenti lavorativi che limitino il più possibile gli accessi ai box, in modo da minimizzare le occasioni di agitazione degli animali;
• Utilizzare appositi carrelli con argano per rimuovere gli animali morti.
 
Manutenzione e gestione:
• I lavori di manutenzione o che comportano ingresso nei box devono essere svolti sempre in coppia e con l’attrezzatura necessaria
• Garantire, anche mediante procedure, una buona gestione e manutenzione del mangimificio per evitare che si possa accedere a parti in movimento
• Impianto elettrico resistente ai getti d’acqua (IP 55 min), con idonea manutenzione
• Conservare detergenti e disinfettanti in zona sicura. Applicare le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza.
 
DPI:
Indossare tuta da lavoro, stivali antiscivolo con protezione del puntale, guanti impermeabili.
Nelle operazioni di carico e scarico suini, di pulizia, lavaggio e disinfezione dei box, indossare tuta impermeabile, mascherina antipolvere, occhiali e cappello.
In caso di operazioni rumorose (manutenzione impianti, forte rumorosità prodotta dai suini) utilizzare cuffie o inserti auricolari.
Sorveglianza sanitaria: salvo diversa valutazione in sede di VdR, è da prevedere per rischio biologico, MMC. Verificare la copertura vaccinale antitetanica.
 




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Rispondi Autore: Morando - likes: 0
23/03/2020 (21:15:13)
Coronavirus e peste suina pericolo per i lavoratori ,che spesso non hanno adeguate protezioni individuali e senza corsi di sicurezza sulle reali mansioni svolte nelle aziende ovvero assunti per una mansione mentre di fatto ne fanno molteplici magari solo per aiutarsi tra colleghi così si spostano carcasse di animali deceduti per svariati motivi ,si fa stoccaggio delgli animali morti in putrefazione con rischi di contagio da tifo ecc. Senza contare che stare a contatto con urina feci sangue porta altre malattie compresa la peste suina africana già purtroppo entrata in Italia ancora prima del coronavirus 2020 !!! I gas che si respirano nelle stalle nella pulizia delle cloache dei marrani sono cancerogeni ma i lavoratori hanno tutti a disposizione maschere idonee antigas ??? Hanno se va bene maschere anti polvere ...e i mezzi per raggiungere i posti di lavoro sono disinfettati ? Senza contare che codesti gas di escrementi di maiale spesso vengono sparsi sui campi con civili abitazioni accanto e mettono a rischio la popolazione oltre ad inquinare le falde acquifere si vedono campi inzuppati di codesti liquami e si sentono per km. le esalazioni insopportabili ! I gas di escrementi da suini sono riconoscibili immediatamente a confronto di altri animali ,senza poi contare che in molte aziende di suini in Italia si pratica cosa orrenda ..si tagliano le code !!! Spesso senza anestesia ! I veterinari non vengono ogni volta chiamati in quanto costano così si danno antibiotici senza prescrizione ..insomma i pericoli sono tanti tantissimi Cosa vietata dalla Comunità Europea è ripeto tagliate code ...!

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