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Le immagini dell’insicurezza

 
Bologna, 31 Ott - Ancora una volta, transitando su strade aperte al traffico, ci siamo imbattuti nello scorretto posizionamento e utilizzo di PLE.
 
Il primo caso riguarda i lavori di tinteggiatura della facciata di un edificio, per eseguire i quali l’operatore ha posizionato la propria piattaforma di lavoro su una strada a senso unico, aperta al traffico e nei pressi di un incrocio.  


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Piattaforme di Lavoro Mobili Elavabili (PLE)
Piattaforme di Lavoro Mobili Elavabili (PLE) - Macchine e Attrezzature: Abilitazione e formazione degli operatori (art. 73, c.5 D. Lgs. 81/2008, Accordo Stato Regioni 22/02/2012)
 
Gli errori (o mancato rispetto della normativa) sono veramente numerosi. Vediamo quelli più eclatanti:
-          E’ stata posizionata della segnaletica relativa ai lavori, ma essa è presente solo dopo l’incrocio ed a ridosso della piattaforma (pensiamo a cosa potrebbe succedere nel caso in cui sulla strada si immettesse un autoarticolato);
-          La PLE è posizionata parzialmente su un marciapiede, ma non vi è alcun tipo di segnaletica e/o nessun moviere che inviti i pedoni a non passare nei suoi pressi o tra la PLE e l’edificio attiguo;
-          La PLE è posizionata sul lato opposto della strada rispetto alla facciata dell’edificio, in questo caso diventa “obbligatorio” che, per eseguire la lavorazione, il braccio dell’attrezzatura attraversi la strada aperta al traffico;
-          Durante l’attività di lavoro con braccio trasversale alla strada non vi è nessun operatore che fermi il traffico e le vetture passano “regolarmente”;
-          Attorno alla PLE, in particolare agli stabilizzatori posti adiacenti alla corsia di transito, non vi è alcuna protezione “anticollisione”. Che succederebbe se un mezzo toccasse gli stabilizzatori sbilanciando la piattaforma?
-          Sul lato opposto alla PLE vi sono dei materiali debordanti sulla strada rendendo necessaria – agli automobilisti che transitano – una manovra di rientro che, se eseguita troppo anticipatamente, potrebbe comportare l’urto del veicolo contro uno degli stabilizzatori della PLE.
 
 

 
 

 

 
 
 
 
 

 
E non approfondiamo gli aspetti legati al corretto posizionamento degli stabilizzatori ed al mancato uso DPI dell’operatore, anch’essi affrontati più volte in passato.
 
Un secondo caso riguarda invece il posizionamento o rimozione di cordini che attraversano l’intera sede stradale (ancoraggi per luminarie, cavi telefonici od altri utilizzi) il tutto effettuato con la PLE che sbraccia sulla strada stessa.
 
In questo caso ho pensato di sostare con la macchina “in attesa dell’evolversi della situazione”, dopo alcuni minuti, durante i quali il traffico ed i pedoni hanno continuato a circolare liberamente sotto la PLE, ho deciso di riprendere il viaggio, ma proprio in quel momento il manovratore ha abbassato violentemente il braccio di alcuni metri ed allora mi sono fermato.
Devo dire che la decisione non è stata accolta di buon grado dall’operatore a terra che:
-          Mi ha invitato a transitare senza ostruire la strada,
-          Al mio diniego ha esclamato: “Ha paura? Guardi che non c’è alcun rischio!” [sigh]
-          Ai miei dubbi successivi si è spazientito - anche perché nel frattempo i conducenti di alcune vetture e di un camion in colonna dietro di me hanno iniziato a suonare il clacson - invitandomi a “non far storie” ed a liberare la strada,
-          Alla mia “ottusità” ha detto al collega di spostare il braccio della piattaforma per farmi passare. 
 
Devo dire che più volte su queste pagine si è stigmatizzato il comportamento di chi “pur cosciente della situazione” passa ugualmente sotto il braccio di una PLE. Questa volta la ferrea volontà dell’automobilista si è comunque scontrata con un modo di fare che è sempre più vicino al menefreghismo ed al quieto vivere a discapito della sicurezza e del rispetto delle regole.
 
Da considerare anche che non vi era alcun tipo di segnaletica, mentre qualche dubbio sul corretto posizionamento degli stabilizzatori può anche sorgere.
 
E il periodo di montaggio e successivo smontaggio delle luminarie sulle strade è solo all’inizio…. Vien quasi paura al pensiero di quello che potrebbe succedere.
 
 
Geom. Stefano Farina, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
 
 



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Rispondi Autore: Fausto Zuccato - likes: 0
01/11/2014 (20:58:13)
Guardi che non c’è alcun rischio!” [sigh]Voleva o doveva scrivere (sic) che in latino significa "così" meglio comprensibile se tradotto in italiano "testuale". Ma forse voleva riportare un'espressione usata nei "comics", in italiano "fumetti"?
Posso capire la sua preoccupazione per le scorrettezze evidenziate, ma intralciare il traffico come ha fatto non era altrettanto rischioso? Perché non fermarsi in sosta sicura, scendere dall'auto, presentarsi ai lavoratori qualificandosi e spiegando loro la pericolosa situazione? E, se del caso, allertare polizia urbana e ufficiali di polizia giudiziaria dell'ASL.

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