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Le immagini dell’insicurezza

  
Trento,  3 Ago - La posa delle tende da sole è certamente un’attività che espone i lavoratori ad elevati rischi di caduta dall’alto. Questo argomento, che avevamo già affrontato nelle immagini dell’insicurezza del 27 maggio 2011, è sempre di attualità e nonostante gli sforzi in merito alla formazione dei lavoratori intrapresi dalle associazioni di categoria, si assiste troppo spesso all’esecuzione di lavori senza il rispetto della propria vita.
 
 
 
 
 
L’immagine – purtroppo – si commenta da sola, i due addetti al montaggio operano in quota senza alcuna protezione sfidando il pericolo.
 

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Probabilmente hanno posizionato la tenda (che generalmente pesa alcune decine di kg) sollevandola a mano mentre salivano sulle scale e poi – come si vede dalle immagini - il montaggio viene ultimato posizionandosi ben oltre il parapetto di protezione.
 
E pensare che i sistemi per lavorare in sicurezza esistono: sollevatori portatili per posizionare correttamente la tenda, puntelli telescopici od altri sistemi di ancoraggio affinché gli operatori possano agganciare il proprio imbrago, reti di protezione da posizionarsi verticalmente sul poggiolo ed altri sistemi ancora.
 
Ma lo sappiamo: tutto ciò ha un costo ed allora – molte volte - quando si fanno i preventivi si cerca sempre di ridurre al minimo i costi considerati inutili e – purtroppo – molte volte la sicurezza finisce proprio tra i costi inutili da tagliare.
 
Due sono però le riflessioni che, a mio avviso, devono evocare queste immagini.
 
La prima riguarda gli edifici di nuova costruzione. Il D.Lgs. 81/2008 – come già in precedenza il D.lgs. 494/96 – prevede che il coordinatore per la sicurezza inserisca nel Fascicolo con le caratteristiche dell’opera le misure preventive e protettive incorporate nell'opera o a servizio della stessa, per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori incaricati di eseguire i lavori successivi sull’opera. Ecco, in questa ottica, iniziamo ad inserire anche i punti di ancoraggio per tutte quelle attività manutentive (ordinarie o straordinarie) che verranno eseguite. Oltre alle tende da sole ci possono essere altre attività che necessitano di tali punti di ancoraggio, ad esempio le lampade di illuminazione a parete/soffitto con lampadine da sostituire periodicamente, le tinteggiature, la manutenzione dei serramenti e tanto altro ancora.
 
La seconda riguarda invece i Committenti,  in caso di infortunio per attività similari a quelle delle foto quali le loro responsabilità?  A solo titolo di esempio:
-          che implicazioni ci potrebbero essere se una delle scale utilizzate dai lavoratori fosse stata prestata dal Committente?
-          oppure se uno dei lavoratori non fosse adeguatamente formato o non avesse un contratto di lavoro regolare?
-          il Committente è consapevole che nel caso di presenza di più imprese (montatori delle tende più elettricisti che eseguono il collegamento elettrico in caso di tenda motorizzata) deve essere nominato un coordinatore per la sicurezza
 
Si ringrazia la Geometra Isabella Andreatta per le fotografie.
 
Farina Geom. Stefano, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
 
 
 


Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Francesco Cuccuini - likes: 0
03/08/2012 (06:40:48)
Mamma mia...
:-(
Rispondi Autore: Marco Magni - likes: 0
03/08/2012 (11:17:41)
Spesso è un problema di soldi, ma altrettanto spesso è un problema di "testa" o meglio di "cultura della sicurezza". Probabilmente l'installatore non ha minimamente cosiderato che in quel modo di lavorare ci fossere problemi di sicurezza, perché ci dirà: "ho sempre fatto così e non mi è mai successo niente". Per il Committente, soprattutto se privato, manca sicuramente un'adeguata informazione (che qualcuno gli dovrà pur dare) sui suoi obblighi e responsabilità.
Rispondi Autore: Ivano falceri - likes: 0
23/08/2012 (03:48:57)
Certo che se i due della foto sono due dipendenti ,sono un attimo incoscienti e dovrebbero meditare sulla cultura della propria sicurezza ,se invece sono due artigiani ,non dico che sono giustificati dal taglio dei costi ma anche loro andrebbero formati meglio per lavorare con sicurezza

Falceri Ivano
Presidente patronato ANMIL di trento

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