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Imparare dagli errori: quando non si mette in sicurezza il tetto

Imparare dagli errori: quando non si mette in sicurezza il tetto
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

04/08/2016

Esempi di infortuni tratti da Suva: un infortunio grave avvenuto durante l’esecuzione dei lavori sulla copertura di un edificio in costruzione. La dinamica dell’incidente, le riflessioni sulle cause e le regole di prevenzione.


Brescia, 4 Ago – Una delle tipologie di incidenti di lavoro più diffuse in ogni paese europeo è la caduta dall’alto nei lavori in quota, ad esempio da opere provvisionali, come i ponteggi, o da coperture, come i tetti delle case. Tipologie di incidenti - sia con riferimento ai rischi sui ponteggi che ai rischi sulle coperture - più volte analizzate in “ Imparare dagli errori”, la rubrica di PuntoSicuro dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi.  

Anche oggi ci soffermiamo su questo tema e lo facciamo con riferimento non al nostro sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, ma alla scheda di un infortunio, avvenuto in territorio elvetico, pubblicata sul sito di Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, e correlata alla campagna “ Visione 250 vite”.

La scheda – dal titolo “Cade dal tetto: mancava la protezione laterale” - racconta di un infortunio grave avvenuto durante l’esecuzione dei lavori sulla copertura di un edificio in costruzione.


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DPI di Terza Categoria per lavori in quota
Formazione specifica sui D.P.I. (D. Lgs. n.81, 9 aprile 2008, Art. 66 D.P.R. 177/2011)

 

Il caso

Un lavoratore, falegname qualificato, “sta lavorando sul tetto spiovente di un edificio in costruzione. Arriva presto sul posto per svolgere dei lavori preliminari. L’intenzione è di sollevare sul tetto una paletta di tegole con una gru.

All’improvviso la paletta si mette a oscillare”. Il lavoratore “cerca di fermarla con la mano libera, ma perde l’equilibrio. Cade oltre il bordo del tetto e dopo un volo di 5 m finisce a terra privo di sensi”.

 

Perché l’incidente è avvenuto?

La scheda di Suva indica che:

1. il lavoratore sta operando sul tetto “dove manca in parte la protezione laterale del ponte da lattoniere. In questo caso tutti gli addetti ai lavori avrebbero dovuto dire STOP. Dalle indagini è emerso che la parete di protezione da copritetto con il ponte da lattoniere era stata rimossa perché la gru a torre a rotazione bassa era troppo vicina al ponteggio”.

 

 

2. “Il falegname è in piedi sul tetto spiovente che ha un’inclinazione di 40 gradi. In una mano tiene il telecomando della gru e contemporaneamente tenta di stabilizzare il carico. In quel mentre perde l’equilibrio”.

 

 

3. Il lavoratore non è in possesso dell’abilitazione da gruista. Non avrebbe dovuto manovrare quella gru.

 

Dunque, riepilogando, questi sono i principali fattori causali dell’infortunio:

- il lavoratore perde l’equilibrio e cade dal tetto;

- la parete di protezione da copritetto è stata in parte rimossa;

- il lavoratore manovra la gru pur non possedendo l’idonea abilitazione.

 

Prevenzione

Per favorire la prevenzione degli infortuni correlati all’attività sulle coperture degli edifici, la scheda propone degli approfondimenti tratti dal documento “Nove regole vitali per chi lavora su tetti e facciate”. 

 

Ricordiamo brevemente le regole

Regola1 - Realizzare accessi sicuri

Regola 2 - Mettere in sicurezza le zone con rischio caduta (regola rilevante per il caso in questione)

Regola 3 - Impedire le cadute verso l’interno dell’edificio

Regola 4 - Mettere in sicurezza le aperture nel tetto

Regola 5 - Garantire superfici di copertura resistenti alla rottura

Regola 6 - Lavorare sulle facciate solo con attrezzature sicure

Regola 7 - Ispezionare i ponteggi

Regola 8 - Utilizzare correttamente le imbracature anticaduta

Regola 9 - Proteggersi dalle polveri di amianto

 

Riguardo alla seconda regola, la regola rilevante in questo caso, riprendiamo brevemente i suggerimenti contenuti nel documento “Nove regole vitali per chi lavora su tetti e facciate. Vademecum”:

- “Lavoratore: lavoro sui tetti solo se i bordi sono messi in sicurezza. Metto in sicurezza le zone con rischio di caduta o segnalo le irregolarità al mio superiore e metto in guardia i colleghi;

- Superiore: faccio sempre mettere in sicurezza come si deve le aperture a bordo tetto. Se manca un dispositivo anticaduta, sospendo immediatamente i lavori”.

 

Nella regola si indica che “la migliore protezione contro le cadute dall’alto è mettere in sicurezza l’intero perimetro del tetto. Questo protegge tutte le persone che si trovano in quel momento sul tetto (protezione collettiva)”.

In particolare la messa in sicurezza del bordo tetto “deve impedire la caduta dall’alto delle persone in caso di inciampo, piede in fallo o scivolamento su un tetto a falda. La protezione deve essere sufficientemente stabile in modo da trattenere la persona”.

 

Sono riportate poi alcune indicazioni, tratte dalla normativa elvetica, per i tetti piani:

- “ponte da lattoniere con piani di calpestio resistenti ai carichi dinamici, montaggio al massimo ad 1 m al di sotto del bordo tetto”;

- “protezione laterale corretta che corre lungo tutto il bordo tetto”.

E per i tetti spioventi:

- lato gronda: ponte da lattoniere con piani di calpestio resistenti ai carichi dinamici, montaggio al massimo ad 1 m al di sotto del bordo tetto. Se il tetto ha un’inclinazione di 25 gradi bisogna montare anche una parete di protezione da copritetto; in caso di lavori su tetti esistenti è possibile realizzare una parete di ritenuta sul tetto al posto di un ponte da lattoniere;

-  lato frontone: ponte da lattoniere (come descritto precedentemente); installazione di un parapetto e di un corrente intermedio”.

 

Segnalando che ci sono alcune differenze nella normativa tra Svizzera e Italia, rimandiamo, infine, alla lettura di alcuni articoli di PuntoSicuro relativi alla prevenzione dei lavori in quota, agli infortuni, alle protezioni collettive/individuali e a quanto contenuto nelle nostre leggi di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro:

- Definizioni, chiarimenti e normativa sui lavori in quota;

- La sicurezza nei percorsi di accesso alle coperture;

- Una lista di controllo per la sicurezza nei cantieri edili;

- La prevenzione delle cadute da lucernari, tetti e coperture;

- Imparare dagli errori: i rischi dei lavori sulle coperture;

- Imparare dagli errori: morire sul lavoro cadendo dal tetto;

- Sicurezza in edilizia: lucernari, parapetti e bocche di lupo;

- Dispositivi di protezione anticaduta e D.Lgs. 81/2008.

 

 

N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono comunque essere utili per tutti i lavoratori.

 

 

Suva, “ Cade dal tetto: mancava la protezione laterale”, dinamica di un incidente correlata alla campagna elvetica “Visione 250 vite” (formato PDF, 1.42 MB).

 

Suva, “ Nove regole vitali per chi lavora su tetti e facciate. Vademecum”,  edizione maggio 2012 (formato PDF, 1.61 MB).

 

 

Tiziano Menduto



Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Simone Bianchi - likes: 0
04/08/2016 (10:07:16)
Come sempre la pragmatica semplicità svizzera analizzata l'evento e produce chiarimenti di assoluto valore aggiunto.
Non per niente esiste una differenza normativa (anche in fase di applicazione e controllo) tra noi e loro.

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