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Prevenzione e costi
"Prevenire è anche risparmiare", questo il titolo di una riflessione apparsa sul periodico Dati Inail sui costi, in termini di giornate di lavoro perse, degli infortuni che provocano inabilità temporanea.
Nel corso del 2002 si è assistito ad un aumento della durata media degli infortuni sul lavoro.
Unica eccezione l’Industria dove si è registrata una diminuzione della durata media degli infortuni indennizzati (26 giorni).
In Agricoltura la durata media è di 33 giorni, nell’artigianato di 31 giorni, nel terziario di 26, mentre per le altre attività di 28 giorni.
Secondo l’Inail, l’aumento generale della durata degli infortuni è “conferma della costante attenzione dell'Istituto al recupero delle condizioni di salute psicofisiche godute dal lavoratore prima del verificarsi dell'infortunio.”
In termini economici il costo degli infortuni è molto elevato, si consideri infatti che il totale delle giornate perse in Italia ogni anno sono circa 15 milioni, “un livello pari al lavoro annuo di circa 40.000 lavoratori a tempo pieno.”
A questi costi si dovrebbero aggiungere anche altri costi per le aziende e per la collettività, ad esempio le conseguenze derivanti dall’assenza dell’infortunato in azienda, l’aumento delle spese di assicurazione, i costi delle degenze ospedaliere.
“Tutto ciò – sottolinea l’Inail - avvalora la tesi di chi sostiene, con piena ragione, che l'entità dei costi infortunistici sono tali da rendere la prevenzione oltre che un obbligo morale e di legge anche un affare economico. Per le aziende e per la collettività.”
Le risorse destinate alla prevenzione non sono da considerarsi un puro costo; a tale proposito ricordiamo che l’Agenzia europea ha realizzato nel 2002 uno strumento, facilmente utilizzabile mediante un foglio elettronico standard tipo Microsoft Excel o Lotus, per assistere le aziende nella valutazione dell'impatto reale degli infortuni sul posto di lavoro e per effettuare analisi dei costi e dei benefici delle misure di prevenzione.
(Per ulteriori informazioni consultare n.619 di PuntoSicuro).
Nel corso del 2002 si è assistito ad un aumento della durata media degli infortuni sul lavoro.
Unica eccezione l’Industria dove si è registrata una diminuzione della durata media degli infortuni indennizzati (26 giorni).
In Agricoltura la durata media è di 33 giorni, nell’artigianato di 31 giorni, nel terziario di 26, mentre per le altre attività di 28 giorni.
Secondo l’Inail, l’aumento generale della durata degli infortuni è “conferma della costante attenzione dell'Istituto al recupero delle condizioni di salute psicofisiche godute dal lavoratore prima del verificarsi dell'infortunio.”
In termini economici il costo degli infortuni è molto elevato, si consideri infatti che il totale delle giornate perse in Italia ogni anno sono circa 15 milioni, “un livello pari al lavoro annuo di circa 40.000 lavoratori a tempo pieno.”
A questi costi si dovrebbero aggiungere anche altri costi per le aziende e per la collettività, ad esempio le conseguenze derivanti dall’assenza dell’infortunato in azienda, l’aumento delle spese di assicurazione, i costi delle degenze ospedaliere.
“Tutto ciò – sottolinea l’Inail - avvalora la tesi di chi sostiene, con piena ragione, che l'entità dei costi infortunistici sono tali da rendere la prevenzione oltre che un obbligo morale e di legge anche un affare economico. Per le aziende e per la collettività.”
Le risorse destinate alla prevenzione non sono da considerarsi un puro costo; a tale proposito ricordiamo che l’Agenzia europea ha realizzato nel 2002 uno strumento, facilmente utilizzabile mediante un foglio elettronico standard tipo Microsoft Excel o Lotus, per assistere le aziende nella valutazione dell'impatto reale degli infortuni sul posto di lavoro e per effettuare analisi dei costi e dei benefici delle misure di prevenzione.
(Per ulteriori informazioni consultare n.619 di PuntoSicuro).