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Privacy e canone Rai: da dove sono presi gli indirizzi degli utenti?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

01/03/2000

L'ADUC chiede l'intervento del Garante della tutela dei dati personali dopo la segnalazione di una lettera inviata ad un recapito anomalo.

Il canone televisivo e' una tassa sul possesso di un apparecchio televisivo
La Rai pertanto, partendo dal presupposto che tutti coloro che hanno una residenza civica abbiano una TV, inviano una missiva ai nominativi che non risultano presenti negli elenchi degli abbonati alla televisione, per il pagamento della tassa.
In molti casi pero' le persone alle quali le comunicazioni sono inviate non posseggono il televisore o vivono in una famiglia nella quale e' stato gia' pagato il canone.

L'ADUC - Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori –raccogliendo le lamentele di molti cittadini riguardo alle lettere succitate, e' venuta a conoscenza di un caso piuttosto anomalo per il quale l'associazione ha richiesto l'intervento del Garante della tutela dei dati personali.

Il fatto si riferisce alla lettera inviata dalla Rai ad una signora non presso la propria abitazione, bensi' presso l'albergo del quale e' dipendente.

L'Aduc chiede dove sia stato reperito l'indirizzo dal momento che l'unico legame tra l'albergo e la donna e' quello del rapporto di lavoro.
L'associazione ritiene che, oltre che agli uffici anagrafe dei vari comuni, la Rai reperisca gli indirizzi con metodi che violano la privacy.
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