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La vulnerabilita’ dei giovani nei luoghi di lavoro

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Luoghi di lavoro

05/11/2008

In Europa i giovani tra i 18 e i 24 anni hanno almeno il 50% di probabilità in più di subire un infortunio sul lavoro. Perché i giovani sono vulnerabili? A quali rischi vanno incontro? Come renderli consapevoli dei loro diritti e doveri. Prima parte.

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In occasione della “Settimana Europea dei Giovani” che si svolge dal 2 al 9 novembre 2008  e che vuole contribuire alle discussioni sugli indirizzi futuri delle politiche giovanili europee, abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione sul problema della sicurezza sui luoghi di lavoro tra i giovani lavoratori.
 
 
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Sul sito dell’Agenzia Europea per la sicurezza e salute sul lavoro (OSHA) si possono reperire diversi documenti relativi alle condizioni di lavoro dei giovani e alle specifiche misure di prevenzione che si possono mettere in atto per proteggerne la salute.
 
È nota la vulnerabilità di questa categoria di lavoratori: “in tutta l'Europa i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno almeno il 50% di probabilità in più di subire un infortunio sul lavoro rispetto ai lavoratori con più esperienza alle spalle”.
Non solo, i giovani lavoratori hanno anche maggiori probabilità di contrarre una malattia professionale.  
 
Ma perché i giovani sono così vulnerabili?
I motivi possono essere diversi, ad esempio:
- l’immaturità, dal punto di vista sia fisico sia psicologico;
- la mancanza di competenze e conoscenze;
- la non conoscenza degli obblighi dei loro datori di lavoro, dei propri diritti e delle proprie responsabilità;
- la mancanza di coraggio, di fronte ad un problema, di confrontarsi con altri lavoratori.
E spesso i datori di lavoro sottovalutano questa vulnerabilità e non forniscono la formazione, la supervisione e le salvaguardie necessarie.
 
Tra i principali rischi cui è soggetto un giovane troviamo:
- le cadute;
- i problemi con attrezzi e apparecchiature pericolose;
- il sollevamento mal eseguito di carichi pesanti;
- le attività ripetitive svolte a ritmi sostenuti;
- le attività in posizioni scorrette;
- l’esposizione eccessiva a rumori, vibrazioni, sostanze chimiche, radiazioni, caldo o freddo;
- lo stress;
- la violenza da parte del pubblico con cui i giovani entrano in contatto.
 
Il documento dell’Agenzia Europea indica una serie di misure che da mettere in atto per migliorare la sicurezza dei giovani; misure che, come vedremo nella seconda parte di questo articolo, passano attraverso anche un’adeguata formazione ed educazione.
 
Cosa possono fare i giovani per evitare incidenti nei luoghi di lavoro.
 
Intanto devono sapere che, per legge, “i datori di lavoro hanno l'obbligo di proteggere i giovani lavoratori, svolgendo valutazioni dei rischi e fornendo ai giovani dipendenti la formazione e la supervisione di cui hanno bisogno”.
Hanno inoltre il diritto di lavorare in modo sicuro e sano, di fare domande se qualcosa non è chiaro e di rifiutarsi di svolgere eventuali attività pericolose.
La consapevolezza dei propri diritti e dei rischi che si affrontano è molto importante: un giovane lavoratore deve aspettare di essere adeguatamente istruito prima di incominciare a svolgere una qualsiasi attività. Deve anche conoscere le misure da mettere in atto in caso di emergenza.
Ricordiamo, a questo proposito, che in Italia il nuovo contratto nazionale degli edili prevede  dal 1° gennaio 2009 sedici ore di formazione obbligatoria per i lavoratori che entrano nei cantieri per la prima volta.
 
I giovani hanno tuttavia anche doveri e responsabilità:
- “collaborare con i datori di lavoro sulle questioni di salute e sicurezza;
- attenersi alle procedure di sicurezza per proteggere se stessi e i loro compagni di lavoro;
- utilizzare i dispositivi di protezione personale e gli indumenti protettivi messi a disposizione dal datore di lavoro”.
 
È poi necessario ricordare ai nuovi lavoratori che in caso di problemi e difficoltà è possibile:
- parlarne con il proprio datore di lavoro;
- informare il rappresentante della sicurezza dei lavoratori o il sindacato, se presenti;
- informare il medico, l'infermiere o un altro operatore sanitario responsabile della salute sul lavoro;
- parlarne con genitori, tutori o insegnanti nel caso di lavoratori ancora iscritti a un corso di studi o in situazioni di stage o tirocinio (in questi casi è prevista anche la figura di un referente aziendale);
- contattare, se necessario, l'ispettorato per la salute e la sicurezza per denunciare eventuali irregolarità.
 
Nella seconda parte di questo articolo affronteremo le misure e gli accorgimenti che possono mettere in atto i datori di lavoro, i professionisti della salute e della sicurezza sul lavoro, gli insegnanti e i genitori per preparare e proteggere i giovani lavoratori nel loro ingresso nel mondo del lavoro.
 
 
 
Tiziano Menduto


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