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Sedici ore di formazione obbligatoria nei cantieri edili

Il nuovo contratto nazionale degli edili prevede sedici ore di formazione obbligatoria per i lavoratori che entrano nei cantieri per la prima volta. L’obbligo per le imprese decorrerà dal 1° gennaio 2009.

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Il 25 settembre il Formedil, Ente nazionale per l'addestramento professionale nell'edilizia, e le parti sociali (Ance, Feneal - Uil, Filca – Cisl, Fillea – Cgil) hanno presentato la sperimentazione relativa alla principale novità prevista dal contratto nazionale per i lavoratori del comparto edile stipulato lo scorso giugno.
 
Con l’obiettivo di contrastare nell’edilizia sia il problema del lavoro nero, recentemente sottolineato nella sua drammaticità da alcune pubblicazioni, sia gli infortuni sul lavoro, questo contratto prevede infatti sedici ore di formazione obbligatoria per i lavoratori che entrano nei cantiere per la prima volta.
 
 
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Questa novità, che riguarderà circa 80mila operai ogni anno, parte da gennaio 2009.
Da questa data ogni impresa avrà l’obbligo di far partecipare il nuovo personale senza esperienza di cantiere a specifici corsi di base che si terranno presso la scuola edile più vicina. Il corso, che si svolgerà in due giornate a tempo pieno, fornirà ai partecipanti i rudimenti in materia di sicurezza, in modalità comprensibili anche ai lavoratori stranieri e con il rilascio di un “libretto formativo” che seguirà da quel momento l’evoluzione della formazione del lavoratore.
 
Questa sperimentazione, che gode del patrocinio del ministero del Lavoro e dell'INAIL, rappresenta – secondo le parole del presidente di Formedil, Massimo Calzoni – è un “salto di qualità per tutti”. Infatti con le sedici ore “le imprese potranno usufruire di un servizio gratuito e qualificato che consente loro di avviare al lavoro al cantiere mano d'opera più consapevole e, soprattutto, iniziata professionalmente al mestiere edile. I due anni di sperimentazione diranno se questo strumento consentirà di ridurre le numerose sacche di irregolarità ancora esistenti  di determinare una drastica riduzione degli infortuni”.
 
Questo salto di qualità potrebbe preludere - come si auspica il presidente dell'INAIL, Marco Fabio Sartori – la possibilità futura che “in un ciclo produttivo ormai sempre più strutturato sulle esigenze della flessibilità” queste sedici ore di formazione potrebbero spettare al lavoratore non solamente al suo primo ingresso in un cantiere, ma anche “per ogni nuova mansione che egli dovrà affrontare".
 
Ricordiamo che il nuovo contratto delle costruzioni ha anche riconfermato il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) come strumento forte per la verifica della regolarità delle imprese.  Inoltre definisce i cosiddetti indici di congruità, che individuano non solo i corretti versamenti alle Casse Edili e agli istituti previdenziali, ma anche le percentuali di incidenza minima della manodopera sul valore dell’opera.
Tutte iniziative che, insieme all’obbligo per le aziende di comunicare alle Scuole Edili i nominativi delle persone assunte e di avviarli alla formazione, consentono di contrastare con sempre maggiore efficacia l’elusione contributiva e il lavoro nero.
 
 
Tiziano Menduto



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