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Rischio esplosioni da polveri nei processi di finitura di manufatti in alluminio e leghe

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La prevenzione delle esplosioni da polveri nelle industrie di finitura e pulitura di manufatti in alluminio e leghe è il tema di una pubblicazione, realizzata nell’ambito di una collaborazione tra Regione Piemonte, ASL 14 (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola) e Centro FIRGET (Centro di Studio per la Fisica delle Rocce e le Geotecnologie)- CNR.

Il rischio di esplosione di polveri è un problema presente in un grande numero di attività lavorative e coinvolge una ingente varietà di materiali e prodotti. Esso infatti può essere riscontrato in modo significativo nell’ambito di molte tipologie industriali.

Nel distretto dell’ASL 14 nell’ultimo quinquennio si sono verificati alcuni gravi incidenti con esplosioni in aziende di finitura di manufatti in alluminio; lavorazioni semplici, ma ad alto rischio perché le polveri di alluminio che si liberano durante le operazioni di pulitura dei metalli possono causare esplosioni.

Questa circostanza ha richiesto la predisposizione di una mirata azione di prevenzione, nella quale il Servizio di Prevenzione è stato supportato da esperti del settore, sia a livello della Regione sia dell’ambito universitario e di ricerca. I risultati di questa esperienza sono stati raccolti in una pubblicazione.
Lo studio realizzato ha voluto esaminare in modo approfondito il problema, per consentire l’adozione di misure di prevenzione e protezione sempre più efficaci a tutela dei lavoratori e dell’ambiente circostante.

I risultati ottenuti sono destinati a tutti coloro che hanno un ruolo nella sicurezza in queste aziende.
“Ritengo - ha affermato nella presentazione del volume il Dott. Mezzana, Sostituto Procuratore della Repubblica in Verbania - che il documento in questione non debba considerarsi rivolto esclusivamente agli imprenditori (grandi o piccoli che siano, nonché ai dirigenti ed ai preposti che dirigono, ovvero sovraintendono all’attività d’impresa), essendo importante che i suo contenuti siano conosciuti anche da coloro i quali sono chiamati quotidianamente, a vario titolo, a cooperare con i datori di lavoro sul fronte comune della sicurezza: addetti al servizio di prevenzione e protezione (in primis, il responsabile di tale servizio, persona che, per espressa disposizione legislativa, deve essere in possesso di attitudini e capacità adeguate), rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (soggetto che, fra l’altro, deve essere consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell’azienda) e lavoratori (soggetti protetti, ma destinatari, essi stessi, di precisi obblighi sanzionati sul piano penale, primo fra tutti quello di prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, sulle quali possono riverberarsi le conseguenze delle loro azioni o omissioni, e, più in generale, di contribuire, insieme al datore di lavoro, all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autorità competente o, comunque, necessari per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori).”

La pubblicazione è scaricabile qui.
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