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Imparare dagli errori: guida in stato di ebbrezza di una betoniera

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

07/04/2009

Esempi tratti dall’archivio Ispesl Infor.mo.: un tasso alcolemico doppio rispetto ai limiti di legge, un pilastro sul percorso e una trave che cade per l’urto. Conseguenze e effetti dell’alcol nella guida di un veicolo.

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Con l’idea che gli esempi di incidenti possano essere più immediati ed efficaci nel sensibilizzarci sui rischi nei luoghi di lavoro, proseguiamo con la nostra rubrica “Imparare dagli errori” prendendo spunto da INFOR.MO., uno strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio contenuti nell'archivio del sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
 
 
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Ci soffermiamo una volta ancora sui problemi relativi all’assunzione di alcol, in questo caso, come vedremo, relativi alle conduzione di un mezzo di trasporto e alla circolazione all’interno della zona di lavoro.
In questi anni sono state fatte diverse campagne per favorire uno stile di guida prudente e per rendere consapevoli i guidatori dei pericoli dell’assunzione di stupefacenti, di sostanze psicotrope e di alcol in particolare. Ma il numero di incidenti dovuti a questi problemi, come rilevato dai rapporti nazionali e regionali dell’Inail, continua ad essere molto alto sia in relazione agli infortuni accaduti in itinere che a quelli che avvengono nel corso dello svolgimento della propria attività professionale.
 
Il caso di cui ci occupiamo è relativo ad attività di pesatura e guida di betoniere contenente calcestruzzo.
 
Alla guida di un'autobetoniera, l’infortunato aveva appena pesato il contenuto posizionandosi sulla pesa posta all'interno di un capannone costituito da elementi prefabbricati.
Alla ripartenza del veicolo “per motivi sconosciuti dopo un percorso di circa 40 mt. è andato a sbattere violentemente contro un pilastro di sostegno - in calcestruzzo prefabbricato - della trave, anch'essa in calcestruzzo prefabbricato, che reggeva parte della copertura costituente il tetto”.
La parte terminale di questa trave, che poggiava sul pilastro, “è caduta da una altezza di circa 6 mt. esattamente sulla cabina di guida dell'autobetoniera dove era posizionato l'infortunato”.
 
Successivamente all’incidente sono state svolte delle perizie tecniche che hanno:
- “escluso avarie a componenti (impianto frenante, sospensioni, ecc …) dell'autobetoniera”;
- stabilito che il “percorso fatto dall'autista è stata una lenta curva a sinistra ad una velocità di circa 15/20 km/h e che dopo l'impatto, molto probabilmente, le ruote anteriori hanno continuato a girare”.
Inoltre l'esame autoptico ha escluso l'insorgenza, durante il percorso, di un eventuale malore a carico del sistema nervoso centrale o a carico del cuore e ha invece evidenziato “un contenuto di alcool etilico nel sangue dell'infortunato che la letteratura considera vera e propria ubriachezza”.
 
È evidente che i fattori che hanno determinato l’incidente sono due.
La presenza di pilastri nella zona di transito dell'autobetoniera e specialmente la conduzione di un’autobetoniera in stato di ebbrezza, con un valore addirittura doppio del tasso alcolemico (grammi di alcol per litro di sangue) consentito per legge nella guida di un veicolo.
 
Sappiamo che l’alcol non è un buon compagno di viaggio e di lavoro e che al di là di regolamenti, normative e sanzioni – anche in relazione agli accertamenti sull’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte dei lavoratori - è necessario aumentare la consapevolezza degli effetti dell’alcol sulla guida e familiarizzare con la misura del tasso di alcolemia.
 
Il tasso massimo di alcolemia permesso dalla legge, per coloro che sono alla guida di un mezzo, è di 0,5 gr di alcol ogni cento millilitri di sangue.
Per raggiungere il limite legale possono essere sufficienti – le quantità possono variare a seconda del peso e delle differenze individuali - due bicchieri di vino (24 grammi alcol) in una donna e 3 bicchieri (36 grammi alcol) in un uomo.
 
Riguardo agli effetti già con 0,2 grammi di alcol ogni cento millilitri di sangue si manifesta una iniziale tendenza a guidare in modo più rischioso, i riflessi sono disturbati leggermente ma aumenta la tendenza ad agire in modo imprudente in virtù di una riduzione della percezione del rischio.
Con 0,4 gr/% rallentano le capacità di vigilanza ed elaborazione mentale; le percezioni ed i movimenti o le manovre vengono eseguiti bruscamente con difficoltà di coordinazione.
Quando l’alcolemia raggiunge invece il valore 0,5 gr/%, limite legale guida, il campo visivo si riduce prevalentemente a causa della riduzione della visione laterale, contemporaneamente si verifica la riduzione del 30-40 % della capacità di percezione degli stimoli sonori, luminosi e uditivi e della conseguente capacità di reazione.
 
Superato tale valore limite, con un tasso di 0,6 gr/%, i movimenti e gli ostacoli vengono percepiti con notevole ritardo e la facoltà visiva laterale è fortemente compromessa , mentre a 0,7 gr/% tempi di reazione sono fortemente compromessi; l’esecuzione dei normali movimenti attuati alla guida è priva di coordinamento, confusa e conduce sempre a gravi conseguenze.
 
A 0,9 gr/% sono compromessi l’adattamento all’oscurità, la capacità di valutazione delle distanze, degli ingombri, delle traiettorie dei veicoli e le percezioni visive simultanee.
  
 
Per consultare la scheda dell’infortunio collegarsi a questa pagina del sito web di INFOR.MO. e successivamente visualizzare, attraverso una funzione di ricerca, la scheda del caso 368.
  
 
Tiziano Menduto


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