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Gli investimenti della chimica per la sicurezza

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

19/12/2003

Presentato da Federchimica il IX Rapporto Responsible Care. Più investimenti in sicurezza e meno infortuni sul lavoro nel settore.

Si dicono soddisfatte dei risultati raggiunti nel campo della prevenzione le industrie chimiche aderenti al Responsible Care, una importante iniziativa volontaria dell’Industria Chimica mondiale per lo sviluppo sostenibile.

I risultati sono raccolti nel IX Rapporto Responsible Care di Federchimica, presentato nei giorni scorsi, che contiene i dati relativi alle performance di sicurezza industriale, di salute e di protezione ambientale da parte delle imprese chimiche.

Nel 2002 le imprese aderenti, che rappresentano circa il 60% del fatturato della chimica in Italia, hanno destinato a Responsible Care 548 milioni di euro (2,2% del fatturato) e 400.000 ore di formazione ai dipendenti.

Nel suo complesso l’Industria Chimica in Italia ha speso nel 2002 per l’ambiente, la sicurezza e la salute oltre 667,5 milioni di euro.

Il Rapporto del 2002 ha evidenziato progressi rispetto all’anno precedente.
Federchimica ha rilevato risultati importanti nel campo della prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. La chimica è il settore manifatturiero che registra la minore incidenza di malattie professionali per milione di ore lavorate e gli indici degli infortuni (numero di giorni persi per ore lavorate) sono passati da 25 del 1989 a 10,3 del 2002.

Dal punto di vista della tutela ambientale, secondo i dati forniti da Federchimica negli ultimi 13 anni le emissioni in acqua e aria si sono ridotte in media di oltre il 70%. Nel 2001 le emissioni di anidride carbonica dell’industria chimica sono diminuite complessivamente dell’11% rispetto al 1990. La produzione dei rifiuti nel 2002 è ridotta di circa 8.000 tonnellate e il 19,3% dei rifiuti pericolosi è stato recuperato.
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